Allo stadio Olimpico di Torino finisce 0-0 l’anticipo dell’ora di pranzo tra Torino e Fiorentina. Le due squadre giocano una partita intensa e fatta di varie occasioni da gol, ma non riescono a sfondare e si accontentano alla fine di un punto a testa, che muove la classifica in attesa delle altre gare del pomeriggio e di domani. Voto Partita, 6.5: il match non offre grandi emozioni, solo qualche spettacolare contropiede granata e giocate individuali dei talentuosi centrocampisti viola. Per il resto, le squadre impostano il gioco più dal punto di vista tattico che tecnico, e così non ci sono grandi occasioni da gol. Voto Torino, 6.5: alla lunga, ai punti probabilmente avrebbe meritato. Perchè se nel primo tempo è da elogiare la sua grande quadratura difensiva, nella ripresa per laghi tratti prende il sopravvento, arrivando a sognare il colpaccio. Alla fine, un punto pieno guadagnato. fino al centrocampo, tutto bene. ma senza Gomez e soprattutto Rossi, metterla dentro è un problema. che Montella deve risolvere alla svelta, altrimenti si perderanno altri punti pesanti. direzione tranquilla e impeccabile, partita agonistica ma nè scorretta nè violenta, tutto sommato facile da arbitrare.
Il primo tempo di Torino-Fiorentina finisce sul punteggio di 0-0. Che la sfortuna vestisse viola, fino all’anno scorso, era un detto popolare. Da pochi mesi, però, sappiamo che un fondo di verità c’è. Dopo Gomez, infatti, si è rotto anche Rossi, anima della squadra, e la Fiorentina dovrà fare a meno del capocannoniere della serie AA per qualche mese. Brutta notizia, specie perchè là davanti non rimangono più grandi attaccanti, e per continuare a sognare la Champions servono gol, e tanti. Diversa è la situazione in casa granata, dove Cerci e Immobile stanno facendo faville; a parte l’ultimo turno, infatti, il Torino viene da un grande periodo, e cerca punti in casa per restare attaccato al sogno europeo. Tuttavia, il giovane attaccante ex Pescara è infortunato, e titolare parte Barreto.La partita non vive di grandi ritmi: le suqadre lasciano il possesso all’avversario, stando più attente a coprire che a fare un pressing forsennato. Di conseguenza, per la loro natura, la Fiorentina è migliore nel gestire la palla, il Torino più organizzato nell’attendere e ripartire. Questo il canovaccio del primo tempo, che vede le due squadre mostrare il loro lato migliore, senza però riuscire a sopraffare quello dell’avversario. Le occasioni ci sarebbero pure, ma per difetto di mira la rete non viene insaccata. Dopo due minuti, infatti, il sinistro a giro di Cerci è telefonato, e finisce in bocca a Neto. La stessa traiettoria, ma speculare, la ha la punizione di Mati Fernandez, che Padelli in tuffo plastico mette in angolo. Quindi due grandi occasioni ancora per i viola, prima con Roncaglia che al 16′ al volo da due passi spara alto in modo incredibile, poi al 21′ con Borja Valero, che cerca il colpo di biliardo sul secondo palo ma mette fuori di pochissimo. La parte centrale del primo tempo vede la Fiorentina schiacciare i granata, con una grande occasione per Joaquin, che in seguito ad un angolo non trova la deviazione sottoporta, oltre ad un destro a lato di Borja Valero; al 41′ cerci semina il panico nella difesa viola con un contropiede da urlo, ma solo davanti a Neto tira troppo presto, facendosi deviare il pallone in angolo; brivido finale per i granata, con Borja Valero che al 44′ sfiora il palo da un metro dopo una grande azione di Cuadrado.
Buona organizzazione difensiva, possesso un po’ lento, ripartenze affidate al solo Cerci. Migliore Torino, Cerci, 6.5: è l’unico che tira in porta, solo lui può creare qualcosa di pericoloso. Peggiore Torino, Barreto, 5.5: tanto movimento ma poche soluzioni offensive di spessore.
Fiorentina, 6.5: meglio nella gestione del possesso, ma anch’essa un po’ lenta nel ribaltare le azioni, dando tempo ai granata di riorganizzarsi. Migliore Fiorentina, Borja Valero, 7: se le punte sono rotte, ci pensa lui, che fa centrocampista, attaccante, e molto altro. Sfiora il gol più volte, in azioni che spesso lui stesso avvia. Peggiore Fiorentina, Cuadrado, 5.5: poco coinvolto, si accende a sprazzi, rari.
TORINO
Padelli, 6.5: sempre puntuale nelle uscite alte, non è chiamato a nessun particolare intervento. ma svolge bene l’ordinario, mostrando anche un ottima proprietà di palleggio.
Maksimovic, 6.5: ordinato in ogni chiusura, bene soprattutto nella fase di impostazione.
Glik, 7: baluardo, salva un gol fatto immolandosi su Borja Valero, e svariate altre volte toglie le castagne dal fuoco. Leone.
E. Moretti, 5.5: dei tre, il più in affanno, soprattutto nel primo tempo. Poi, la Fiorentina in attacco si spegne.
Darmian, 7: sgroppa che è una bellezza, sempre puntuaòe in sovrapposizone e nel cross. Ma è bello anche dietro, quando da difensore aggiunto perde solo un duello in tutti i 90 minuti. Migliore in campo.
Basha, 6: recupera molti palloni, ma spesso sbaglia a gestirli. (Brighi, s.v.)
Gazzi, 5.5: offuscato in regia, non emerge la sua solita qualità e il suo ordine di impostazione.
Farnerud, 6.5: molto bravo, soprattutto nel proporsi e nello scegliere il tempo di inserimento. Qualche giocata di alto livello, sbaglia però un paio di palloni importanti.
Pasquale, 6.5: bene anche lui, diversi anticipi secchi da grande difensore; anche lui spinge spesso e volentieri.
Cerci, 6: nel primo tempo una forza della natura, unico del Toro ad impensierire Neto; nella ripresa però si spegne, oltre a gestire malissimo un paio di ripartenze pericolosissime.
V. Barreto, 5.5: tanto movimento, si sacrifica molto, ma sbaglia al momento di metterla dentro. che, per un attaccante, dovrebbe essere il pane quotidiano.
Meggiorini, 6.5: dedizione encomiabile, non molla su un pallone e fa pure in tempo a sfiorare un eurogol in scivolata.
Allenatore: Ventura, 6.5: contro un top club, seppur spuntato, dispone un Torino perfetto tatticamente. Peccato non abbia a disposizione Immobile, ma se avesse anche la capacità di guarire gli infortunati, non sarebbe di questo mondo. Comunque, a vedere questo Torino, già di miracolo si può parlare.
FIORENTINA
Neto, 6.5: un paio di ottime parate per senso della posizione, non lascia intravedere alcuna incertezza.
Roncaglia, 6.5: se la gioca alla grande con Cerci. Qualche volta gli sfugge, altre volte è costretto al fallaccio, ma sull’arco dei 90 minuti la sfida la vince lui.
Gonzalo Rodriguez, 6: non è particolarmente sollecitato, ha vissuto giornate di lavoro più intense.
Savic, 5.5: anche lui come Gonzalo, con la differenza che viene saltato più spesso. Tomovic, 5.5: senz’infamia né lode, si limita al compitino.
Mati Fernandez, 6: molto bene nel primo tempo, quando è uno dei più pericolosi con una punizione e un tiro da fuori; ma nella ripresa scompare. (Ambrosini, s.v.)
Pizarro, 6.5: uno spettacolo palla al piede, organizza i suoi con il righello.
Borja Valero, 7: centrocampista e attaccante aggiunto, in questa Fiorentina fa quasi tutto lui. Campione.
Joaquin, 6: a sprazzi, alterna fiammate a minuti di nulla.
Cuadrado, 5.5: come Joaquin, ma da lui ci si aspetta molto di più. Uno dei peggiori in campo, pr questo, è lui.
Ilicic, 5: un fantasma, eccetto che per qualche pregevole triangolazione. (Iakovenko, s.v.)
Allenatore: Montella, 6: due punti persi, la squadra gioca bene come al solito, ma davanti non fa nulla. Ma questa non è colpa sua.
(Giovanni Gazzoli)