Il binomio funziona. A giudicare dalla nottata degli Australian Open (in realtà era mattina qui in Italia), Roger Federer ha trovato nel suo nuovo allenatore Stefan Edberg un ideale aiuto per tornare a vincere uno Slam. Melbourne Park, Rod Laver Arena: lo svizzero vola ai quarti di finale schiantando Jo-Wilfried Tsonga in tre set e meno di due ore (6-3, 7-5, 6-4) con un solo brivido finale quando da 0-40 si è fatto rimontare fino al 40-40. Un disturbo passeggero: alla prima vera prova di questo torneo, Federer ha sorvolato l’ostacolo regalandosi i quarti di finale. Adesso inizia il bello: che lo svizzero sia rimasto in campo poco contro un avversario più che ostico, che lo aveva maltrattato all’ultimo Roland Garros, è fondamentale. Il prossimo avversario si chiama Andy Murray, che a differenza del Re ha penato contro Stéphane Robert (ovvero: ha dominato, ma ha lasciato per strada il terzo set che aveva già vinto). Il britannico non sta benissimo: opinione più o meno diffusa che un Federer centrato e a posto fisicamente possa anche prendersi la semifinale. Poi, eventualmente, ci sarà Rafa Nadal: lo spagnolo ha vinto contro Kei Nishikori, lo ha fatto in tre set ma senza mai riuscire a prendere il largo nel punteggio (7-6, 7-5, 7-6). Resta naturalmente superiore e favorito rispetto al Re di oggi, ma chissà: intanto sfida ai quarti Grigor Dimitrov, il 22enne bulgaro che da molti è considerato il vero erede tecnico di Roger Federer, senonchè sul campo non l’ha ancora dimostrato. Insomma, il torneo maschile è entrato nel vivo. Anche quello femminile, in realtà: Victoria Azarenka ha spazzato via tutti i dubbi sulla sua legittima corona australiana del 2013 schiantando Sloane Stephens (6-3, 6-2) che deve rimandare i sogni di Slam. Appena prima c’è stato l’altro botto del torneo, anche se meno rumoroso dell’eliminazione di Serena Williams per mano di Ana Ivanovic: Maria Sharapova ha concluso la sua marcia perdendo in tre set (3-6, 6-4, 6-1) contro Dominika Cibulkova. Dopo aver perso il secondo parziale la russa ha chiamato un timeout medico per curare un fianco malandato; in conferenza stampa però non ne ha parlato, con grande professionalità. “Non ho giocato il mio miglior tennis, ma ero comunque riuscita a superare gli ultimi due turni. Oggi ci ho riprovato, ma lei ha giocato davvero bene”. L’aspetto positivo, ha detto Maria, è il suo ritorno in campo dopo la lunga pausa: come dire, il flop era annunciato ed era solo questione di tempo. La Cibulkova, che adesso ha centrato almeno i quarti in tutte le prove dello Slam, esulta ma non troppo: trova sulla sua strada Simona Halep, che ha avuto bisogno di un set per carburare ma poi ha schiantato Jelena Jankovic. La rumena vale le Top Ten e vi entrerà dopo il torneo, oggi è forse l’avversaria più ostica per la Azarenka e il suo tris (a parte Na Li). Finita invece l’avventura di Garbine Muguruza, triturata (6-1, 6-3) da Agnieszka Radwanska. Da lunedi, il suo ranking sarà nettamente superiore alla trentottesima posizione attuale: è nata una stella?
(1) Rafael Nadal (SPA) – (16) Kei Nishikori (JPN) 7-6, 7-5, 7-6
(6) Roger Federer (SUI) b. (10) Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 6-3, 7-5, 6-4
(4) Andy Murray (GBR) b. Stéphane Robert (FRA) 6-1, 6-2, 6-7, 6-2
(22) Grigor Dimitrov (BUL) b. Roberto Bautista Agut (SPA) 6-3, 3-6, 6-2, 6-4
(20) Dominika Cibulkova (SVK) b. (3) Maria Sharapova (RUS) 3-6, 6-4, 6-1
(2) Victoria Azarenka (BLR) b. (13) Sloane Stephens (USA) 6-3, 6-2
(5) Agniesza Radwanska (POL) b. Garbine Muguruza (SPA) 6-1, 6-3
(11) Simona Halep (ROM) b. (8) Jelena Jankovic (SRB) 4-6, 6-2, 6-0
(1) Rafael Nadal (SPA) – (22) Grigor Dimitrov (BUL)
(4) Andy Murray (GBR) – (6) Roger Federer (SUI)
(7) Tomas Berdych (CZE) – (3) David Ferrer (SPA)
(8) Stanislas Wawrinka (SUI) – (2) Novak Djokovic (SRB)
(14) Ana Ivanovic (SRB) – (30) Eugenie Bouchard (CAN)
(4) Na Li (CHN) – (28) Flavia Pennetta (ITA)
(11) Simona Halep (ROM) – (20) Dominika Cibulkova (SVK)
(5) Agnieszka Radwanska (POL) – (2) Victoria Azarenka (BLR)