Il calcio, bene o male, lo conosciamo tutti. Attraverso i programmi in tv, i notiziari, le dirette, le interviste, le ultime bombe di calciomercato buttate lì in prima pagina o la partita vista alla stadio. Ma c’è chi poi il calcio lo conosce veramente, perché nel calcio ci lavora, vede e si destreggia in prima persona fra trattative, tesseramenti, talent scouting e provini. Queste infatti sono le cose con cui un agente FIFA (leggendo il libro scoprirete se questa definizione è giusta!) ha a che fare. Ma anche questo bene o male un po’ tutti lo sanno. Quello che invece non sanno è fino a che punto questo mondo sia contaminato e corrotto dai soldi. Luca Vargiu, agente FIFA da ormai cinque anni, ha deciso per la prima volta di parlarne senza filtri. Ed ha racchiuso tutte le sue esperienze, le sue delusioni, i suoi sbagli, le sue denunce in un libro. Palle, calci e palloni (s)gonfiati è infatti il racconto dell’altra faccia del pallone, di quello che avviene sottobanco, quando non ci sono giornalisti, fotografi e tanto meno tifosi. Il tutto all’interno di un mondo in cui le regole sembrano fatte solo per essere trasgredite. Un libro sul calcio di chi però nel calcio (quello pulito) ci crede e ci spera ancora tanto.
Non si fanno nomi e cognomi dei diretti interessati, non si punta il dito contro nessuno. Si tratta solo di storie vere che riflettono il malcostume generale. Dal presidente che offre un contratto al giovane calciatore solo dietro ad un lauto compenso della famiglia, alla famiglia stessa che non si tira indietro ad aprire il portafoglio pur di far giocare il figlio fra i professionisti. E poco importa se tanto non giocherà mai o se comunque l’investimento si dimostrerà solo una totale perdita di soldi. Perché poi tanto alla fine solo con i soldi non arrivi a giocare in serie A. Puoi arrivare però ad essere tesserato in un club di serie A anche se in quella squadra naturalmente poi non ci metterai mai piede. Di oltre mille persone iscritte all’albo degli agenti FIFA sono poi solo pochissimi quelli che tengono in mano le redini del mercato. Ma il numero si gonfia molto di più se si contano tutti i falsi e finti professionisti che, in barba a squalifiche o alle regole fissate per esercitare la professione, vanno in giro a vender fumo solo ed esclusivamente per riempire le proprie tasche.
“Coraggioso” è il commento usato più di frequente dagli utenti sul web per definire il libro. “Io non direi proprio coraggioso, quanto piuttosto sincero” ci tiene a precisare però Luca. La cosa che più di tutte ha colpito l’autore all’uscita del volume è comunque un’altra. “Mi arrivano messaggi da tutta Italia, dal Veneto alla Puglia, di lettori che mi dicono di aver capito perfettamente chi è il tal presidente o il tal direttore citato nel libro. La cosa buffa (e terribile al tempo stesso) è che finora nessuno di questi ci ha azzeccato. Questo vuol dire quindi che comportamenti del genere rappresentano la norma in tutta la penisola e non sono solo dei casi particolari con cui io sono venuto a scontrarmi”.
La sincerità comunque sembra per il momento pagare bene, perché le prime reazioni del pubblico sono positive.
Tanto che su Amazon nella sotto-categoria “libri del calcio” Palle, calci e palloni (s)gonfiati si trova al primo posto scalzando pure le auto-biografie di Carlo Ancelotti e di Zlatan Ibrahimovic, non proprio dei nomi a caso insomma. La novità è che fra qualche mese sarà disponibile in e-book la traduzione in inglese, per sbarcare anche nel mercato d’oltre-Manica. In Italia invece è in arrivo sugli scaffali di tutte le librerie delle principali città, e verrà presentato a Roma, Milano, a Firenze e in alcune scuole calcio. La cornice più suggestiva sarà però senza dubbio a Potenza, all’interno del carcere. Per fare ancora in modo che il pallone non si (s)gonfi del tutto. Utopia? Forse… (Emanuele Lubatti)