Scorrendo la classifica cannonieri della Serie A 2014-2015 (clicca qui per il quadro generale) si scopre che alle prime quattro posizioni ci sono quattro calciatori stranieri. Non una grossa sorpresa: quest’anno per la prima volta i giocatori esteri superano in numero quelli italiani. Che comunque si difendono bene e sono presenti nella graduatoria in oggetto; ma l’analisi riguarda più che altro il profilo di questi protagonisti della stagione. Lasciando da parte Carlos Tevez, arrivato lo scorso anno alla Juventus e già autore di 25 reti in campionato, gli altri protagonisti tra i marcatori sono José Maria Callejon (6), Keisuke Honda (6) e Filip Djordjevic (5). Tre nomi che ci dicono tanto della situazione del campionato italiano: non perchè si tratti di stranieri (vedi sopra) quanto per la loro storia personale. Il caso eclatante è quello di Callejon, se ne è parlato anche l’anno scorso: è cresciuto nel Real Madrid che lo ha dato all’Espanyol per riprenderlo tre anni dopo. Al Santiago Bernabeu ha giocato pochissimo, chiuso dal super attacco merengue; la sua cessione per quasi 10 milioni di euro è sembrata addirittura troppo esosa. Dopo 26 gol in 63 partite tutti i dubbi sono stati sciolti; ma rimane il concetto, e cioè che Callejon è uno scarto del Real Madrid. Qualcuno dirà: come Sneijder, come Arjen Robben. Vero: ma loro erano stati centrali nel progetto e poi sacrificati sull’altare di una campagna acquisti multimilionaria con la voglia di rinnovarsi sempre. Il numero 7 del Napoli invece non è mai stato considerato elemento vitale. Keisuke Honda ha giocato per tre anni nel ; il fatto che il Milan abbia aspettato gennaio per averlo a parametro zero la dice lunga sul mercato di cui il giapponese godeva al momento. Un giocatore senza dubbio di talento, ma lontano dai parametri di “grandezza assoluta” di altri profili europei e mondiali. Con Filippo Inzaghi ha raggiunto forse la sua definitiva maturazione ma in Champions League non ha mai incisi più di tanto. Infine Filip Djordjevic, la più grande sorpresa di questo scorcio di stagione: cresciuto nel prolifico vivaio della Stella rossa, a 19 anni è arrivato al Nantes. I gol li ha sempre segnati ma è solo nel 2012-2013 che è esploso: una stagione da 23 reti in 38 presenze. E’ un altro parametro zero: la Lazio lo aveva bloccato lo scorso gennaio, sei mesi prima che il contratto con il club transalpino arrivasse a scadenza. Oggi ha 27 anni: possibile che nessuno lo avesse ancora notato? Da cui la domanda valida per tutti questi profili: il loro livello è davvero assoluto o emergono dalla mediocrità del nostro campionato? Sia come sia, conta poco: Napoli, Milan e Lazio se li godono, e pazienza se non sono di primo pelo o in giro c’è di meglio. Al momento basta questo per sognare.
(Claudio Franceschini)