Un match a senso unico, che l’Empoli avrebbe meritato di vincere considerando interpretazione ed occasioni create, ma che alla fine “premia” con il punticino la grinta del Toro, arroccato in difesa di un pareggio che non cambia molto le cose in classifica, pur tenendo l’Empoli a distanza di sicurezza, anche se 2 punti più in su. La contesa del ‘Castellani’, nonostante le giocate di un Verdi molto ispirato e la serie pressochè innumerevole di punizioni – da ogni posizione del fronte offensivo azzurro – e di calci d’angolo, non si sblocca e termina a reti bianche, sotto la pioggia pungente e tra i tormenti di Ventura, che scava un solco davanti alla sua panchina. Prova di generosità e discreta qualità, pur senza picchi. E’ proprio la fiammata decisiva (mancante) a lasciare senza coronamento una prestazione certamente positiva. Portare via coni denti da un campo difficile ed in uno scontro diretto un punto, togliendone più che altro due agli avversari, è uno dei pochi meriti granata. Ma è indubbio, innegabile, guardando al pragmatismo. Partita facile, pienamente sufficiente. Sull’unico episodio “caldo”, il fallo al limite su Verdi di Moretti, giusti (seppur al limite) il cartellino giallo e la punizione.
La squadra di Sarri (voto 6,5), sempre apprezzabile per la proposta di gioco soprattutto tra le mura amiche, è andata almeno 3 volte ad un soffio dal gol dell’1-0: merito soprattutto di Verdi (voto 6,5), prima su punizione di destro e poi su azione di transizione offensiva con il mancino. Bene anche Croce sulla sinistra (voto 6,5), spesso a costringere Darmian (voto 6) molto indietro. Per Ventura (voto 6), molto indispettito per la “mancanza” agonistica dei suoi, la scelta di piazzare Bovo (voto 5,5) in mezzo al campo e sulle tracce dei trequartisti avversari non ha convinto appieno. Molto bene ancora Martinez (voto 6,5), reduce da 3 gol consecutivi negli ultimi 2 match ed anche Molinaro (voto 6), unico a trovare qualche discesa pericolosa a sinistra.
Ai punti meriterebbe il vantaggio, conferma di attraversare un buon momento di forma e di saper sfruttare al meglio le virtù dei suoi uomini d’attacco Il gol a Napoli l’ha accesso ulteriormente, come una miccia pronta ad esplodere da un momento all’altro. Facilità di calcio con entrambi i piedi, di livello In realtà disputa una buona partita e sfiora anche il gol. Però è già ammonito e rischia il secondo giallo. Urge una doccia fredda sui bollenti spiriti del ragazzo
Come contro il Palermo, ci sarà bisogno di una ripresa di tutt’altro tenore per strappare punti al ‘Castellani’. Troppo lento e anche un pò apatico Salva due volte su Verdi, dimostrandosi sempre molto presente anche sulle uscite sia alte che basse nella sua area Non si vede mai, deve dare lui la scossa e portare i palloni verso l’area di rigore. Non possono bastare i lanci lunghi su Martinez. (Luca Brivio)
Impegnato con intermittenza esasperante dal Torino, si dimostra attento e presente. Molto bene, in particolare, nel chiudere Martinez sul primo palo, nel primo tempo
Vista la totale, o quasi, mancanza di lavoro difensivo, poteva forse dare qualcosa in più in fase di spinta. In ogni caso sufficiente
Oggi leggermente meno bene del compagno di reparto, ma ha le movenze e le potenzialità del predestinato di alto livello
I pochi palloni indirizzati verso Quagliarella ed Amauri lo vedono sempre puntuale in anticipo. Ottima stagione, in crescita continua
Discorso simile a quello di Hyasj; per entrambi l’unica preoccupazione è Darmian, quando arriva – una volta per fascia – alla conclusione
Partita di grandissima sostanza, se si eccettua il missile che sfiora l’incrocio in apertura manca però in termini di pericolosità e conclusione
Mezzo voto in meno perchè dal cervello e piede da cui partono tutti i piazzati, soprattutto in una serata come quella di oggi, ci si poteva aspettare la zampata decisiva
Il migliore tra i centrocampisti di Sarri. Dribbling a ripetizione e tanta resistenza, batte il ferro fino al 90′
Gli manca solo il gol, anche per “colpa” di Gillet. Fosse riuscito a coglierne l’unica incertezza, sull’uscita al minuto 52, staremmo parlando di un altro risultato e di un altro voto
Prende falli e appesantisce di gialli i difensori avversari. Non riesce però a trovare la via della porta
A differenza del compagno di reparto lui lo strappo in area lo crea; sul colpo di punta in controtempo, però, Gillet è molto bravo
( Una delle poche note negative. Entra nel momento del massimo sforzo offensivo ma non si fa notare)
( Ha mezzi tecnici sopra la media, con entrambi i piedi. Da uno che a 18 anni giocava – si parla di pochi mesi fa – titolare nella Polonia accanto a Lewandowski, ti aspetti molto di più)
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All. SARRI 6,5: Le prova tutte, senza paura, per ottenere i 3 punti. Più di così, per un allenatore, è difficile fare
Almeno 3 interventi decisivi oltre ad una sicurezza in uscita che nemmeno le insidie climatiche riescono ad intaccare
Prova, ed è l’unico dei suoi, ad impostare qualche azione da dietro. Poi si uniforma alla media e spazza senza pietà
Spesso in ritardo, quando gli avversari si infilano centralmente è palesemente in difficoltà. Non a caso, salvando forse con il sacrificio personale il risultato, viene espulso
Anche lui rischia grosso su Verdi, in più occasioni va ad un passo dalla capitolazione. Tornando alla pragmatica: missione compiuta
Una discesa palla al piede per tempo e per fascia. Pochino, ma oggi girava così
Assolutamente in apnea e “rullato” dal centrocampo azzurro. Finisce sott’acqua, in tutti i sensi, senza mai emergere
Partita deludente, molto deludente. Dovrebbe portare qualche pallone fuori dalle paludi del centrocampo e verso le punte. Chi l’ha visto?
Ventura aveva “sentito” l’aria ed il vento che tirava sul ‘Castellani’, spostando uno stopper in mediana. Mossa non particolarmente riuscita, anzi diciamo per nulla
Nel primo tempo è il più intraprendente dei suoi, calamitando qualche pallone sulla sinistra. Poi lascia il posto a Bruno Peres
L’insufficienza non è tutta farina del suo sacco ma va divisa con chi, leggi El Kaddouri in particolare, non gli serve nemmeno uno spuntino
A tratti imprendibile nel primo tempo, quando riesce ad inventarsi anche un’occasione sventata da Sepe. La pioggia spegne il fuoco sacro venezuelano, acceso dai 3 gol nelle 2 precedenti partite
( Una chiusura di ottimo livello e determinante. Nessuna discesa alla Forrest Gump, stile derby, che invece potrebbe offrire viste le doti fisiche)
( In linea con l’Amauri versione granata. Tanto fumo, nel senso di lotta e sacrificio, poco arrosto)
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All. VENTURA 5,5: La mossa-Bovo non funziona, non serve ad arginare gli avversari. Si appella a San Gillet martoriando l’area tecnica e sfogandosi verbalmente con i malcapitati in panchina
(Luca Brivio)