La giornata si chiude con un oro per gli Stati Uniti, che si confermano nazione leader nelle gare più spettacolari dei Giochi, tra le quali sicuramente è compreso l’halfpipe freestyle uomini, che è stato vinto appunto dall’americano David Wise, che ha dato agli Usa la sesta medaglia d’oro e con essa il quarto posto nel medagliere e il sorpasso (sempre importante) ai danni della Russia. Ennesimo argento per il Canada, che arriva al nono secondo posto su diciassette presenze totali sul podio: stavolta il merito è stato di Mike Riddle. Terzo posto e medaglia di bronzo per Kevin Rolland, che completa una giornata davvero ottima per la Francia. Resta invece ai piedi del podio Josiah Wells, che avrebbe potuto consegnare alla Nuova Zelanda la seconda medaglia nella storia alle Olimpiadi invernali: la perla di Annelise Coberger ad Albertville 1992 nello slalom resta invece isolata. Per l’Italia la giornata si chiude con il bronzo della staffetta di short track: manca sempre l’oro, per cui purtroppo siamo solo ventesimi, anche se per numero di medaglie occupiamo una ben più dignitosa undicesima posizione.
Oro, Sven Kramer argento e Bob De Jong bronzo: non ci sono più molti aggettivi a disposizione per descrivere l’ennesimo trionfo per l’Olanda nel pattinaggio di velocità. Questa volta stiamo parlando dei 10000 metri maschili, per una tripletta che ormai quasi non fa più notizia tanto è grande il dominio arancione. Diamo allora qualche numero: su venti medaglie olandesi (sei ori, sei argenti e otto bronzi) diciannove sono arrivate dal pattinaggio di velocità. Unica eccezione, un bronzo dallo short track, specialità “cugina”. Il resto del mondo resta ancora una volta giù dal podio, contro gli Orange alla Adler Arena non c’è niente da fare.
Giornata trionfale per la Norvegia. Dalla combinata nordica arriva infatti una doppietta con la medaglia d’oro per Joergen Graabak davanti al connazionale Magnus Havdal Moan. Un grande successo che lancia i vichinghi all’attacco del primo posto del medagliere generale, con un solo oro di ritardo dalla Germania, che da parte sua in questa gara ha potuto festeggiare il terzo posto di Fabian Riessle. CLICCA QUI PER IL MEDAGLIERE DELLE OLIMPIADI INVERNALI SOCHI 2014 E I PODI DELLE GARE DI OGGI (18 FEBBRAIO)
E’ terminata un’altra gara in questa intensa mattinata di Sochi: la 15 Km di biathlon maschile, che finalmente si è disputata dopo i continui rinvii (inizialmente era prevista domenica). Appassionante volata risolta al fotofinish: l’oro va al norvegese Emil Hegle Svendsen, che esulta sul traguardo e quasi si fa beffare da Martin Fourcade, che invece si deve accontentare dell’argento. Il bronzo va invece al ceco Ondrej Moravec. Il biathlon non si ferma qui: ci sono in programma ancora le staffette.
Arriva dallo short track la medaglia che permette all’Italia di superare quanto fatto a Vancouver 2010: lo short track ci regala la sesta gioia, la quarta di bronzo. Ancora Arianna Fontana protagonista, stavolta nella staffetta 3000 metri: le altre azzurre sono Lucia Peretti, Martina Valcepina ed Elena Viviani. Tutte insieme, il treno della Valtellina: vincono un bellissimo bronzo, con l’oro alla Corea e l’argento al Canada. In pista siamo arrivate quarte: decisiva una caduta di Arianna Fontana, palesemente danneggiata dalla coreana Suk Hee Shim, che ha palesemente allargato la gamba sinistra durante il cambio impedendo ad Arianna di passare. Ma alla fine la squalifica è arrivata per la Cina, che aveva vinto l’argento: i giudici hanno rilevato un ostacolo alla Corea nel corso di un cambio. E’ un bronzo inaspettato e quindi fantastico: c’è rammarico perchè, a conti fatti, sarebbe dovuta essere doppia squalifica e dunque argento, ma va benissimo anche così.
Concede il bis a Sochi 2014. La campionessa slovena ha vinto stamattina la medaglia d’oro nello slalom gigante, precedendo l’austriaca Anna Fenninger (curiosità: sesto argento per l’Austria) e la tedesca Viktoria Rebensburg, in un podio di primissimo livello e che purtroppo riserva all’Italia l’amarezza del quinto quarto posto in questa edizione dei Giochi. Sfortunata protagonista Nadia Fanchini, autrice di una gara splendida ma che si è fermata ai piedi del podio. Sarà di consolazione pensare che ormai Nadia è tra le migliori in gigante? Tornando alla Maze, per lei doppietta d’oro dopo il successo in discesa libera, mentre quattro anni fa aveva ottenuto due argenti. Anche la Fenninger arriva a quota due medaglie, con l’argento che va ad aggiungersi all’oro del super-G, mentre la Rebensburg si conferma sul podio dopo l’oro di Vancouver.
Il primo oro di giornata va alla Francia: lo conquista Pierre Vaultier nello snowboard cross uomini, e per i transalpini è il primo oro non conquistato dal fenomeno del biathlon Martin Fourcade, terzo complessivo. Come sempre, il Croos ha riservato emozioni e sorprese, che stavolta hanno tradito l’Italia, con la caduta e conseguente eliminazione in semifinale di Omar Visintin. Il podio dunque è stato completato dal secondo posto del russo Nikolay Olyunin e dal terzo posto dell’americano Alex Deibold, che tiene sul podio la storica super-potenza dello snowboard nonostante la clamorosa eliminazione già agli ottavi di Nate Holland, uno dei grandi personaggi di questa disciplina.
Giornata importante quella di oggi: a Sochi scatta l’undicesimo giorno delle Olimpiadi invernali, si entra nel vivo e i titoli da assegnare aumentano. Gli occhi della maggior parte degli spettatori sono fissati sullo slalom gigante femminile: grandi nomi al via, da Tina Maze e Anna Fenninger a Maria Riesch e Dominique Gisin, cioè le medaglie d’oro delle gare precedenti. Poi, Viktoria Rebensburg (la campionessa olimpica in carica) e Lara Gut, Jessica Lindell-Vikarby, Mikaela Shiffrin che inizia oggi i suoi Giochi (i primi della carriera per lei) e certo non è favorita in questa gara, ma si scalda per lo slalom e può sempre regalare qualcosa. L’Italia schiera Nadia Fanchini (pettorale numero 9), Federica Brignone (10), Denise Karbon (15) e Francesca Marsaglia (23): poche possibilità, ma come al solito ci speriamo e tifiamo. Poi sarà la volta della 15 Km maschile di biathlon: rimandata già per due giorni, ci si riprova oggi sperando che sia la volta buona. Ancora: lo snowboard cross maschile che parte dagli ottavi e nel quale abbiamo in gara Tommaso Leoni, Omar Visintin, Emanuel Perathoner e Luca Matteotti: con le donne non è andata bene (Michela Moioli, sfortunatissima, è caduta in finale rompendosi i legamenti del ginocchio), qui vedremo. Continuano le gare del pattinaggio di velocità: nei 1000 metri non abbiamo italiani, c’è invece Arianna Fontana che nella staffetta 3000 metri dello short track va a caccia di una (difficile) terza medaglia in queste Olimpiadi invernali piene di soddisfazioni. Altro titolo che si assegna è la combinata nordica LH/10 Km, poi l’halfpipe maschile (freestyle) e anche qui non ci sono italiani.
Rank | Country | Gold | Silver | Bronze | Total |
1 | Germany | 8 | 3 | 4 | 15 |
2 | Norway | 7 | 4 | 7 | 18 |
3 | Netherlands | 6 | 6 | 8 | 20 |
4 | United States | 6 | 4 | 10 | 20 |
5 | Russian Fed. | 5 | 8 | 6 | 19 |
6 | Switzerland | 5 | 2 | 1 | 8 |
7 | Belarus | 5 | 0 | 1 | 6 |
8 | Canada | 4 | 9 | 4 | 17 |
9 | Poland | 4 | 0 | 0 | 4 |
10 | China | 3 | 2 | 1 | 6 |
11 | France | 3 | 1 | 5 | 9 |
12 | Austria | 2 | 6 | 1 | 9 |
13 | Sweden | 2 | 5 | 2 | 9 |
14 | Slovenia | 2 | 1 | 3 | 6 |
15 | Korea | 2 | 1 | 1 | 4 |
=16 | Czech Republic | 1 | 3 | 2 | 6 |
=16 | Japan | 1 | 3 | 2 | 6 |
18 | Great Britain | 1 | 0 | 1 | 2 |
19 | Slovakia | 1 | 0 | 0 | 1 |
20 | Italy | 0 | 2 | 4 | 6 |
21 | Australia | 0 | 2 | 1 | 3 |
22 | Finland | 0 | 2 | 0 | 2 |
23 | Latvia | 0 | 1 | 2 | 3 |
24 | Croatia | 0 | 1 | 0 | 1 |
=25 | Kazakhstan | 0 | 0 | 1 | 1 |
=25 | Ukraine | 0 | 0 | 1 | 1 |
1. Pierre Vaultier (Fra)
2. Nikolay Olyunin (Rus)
3. Alex Deibold (Usa)
1. Tina Maze (Slo) 2’36″87
2. Anna Fenninger (Aut) a 7/100
3. Viktoria Rebensburg (Ger) a 27/100
1. Corea del Sud (Ha-Ri Cho, Alang Kim, Sangjeong Kong, Seung-Hi Park, Suk Hee Shim) 4’09”498
2. Canada (Marie-Eve Drolet, Jessica Hewitt, Valerie Maltais, Marianne St-Gelais) 4’10”641
3. Italia (Arianna Fontana, Lucia Peretti, Martina Valcepina, Elena Viviani) 4’14”014
1. Emil Hegle Svendsen (Nor) 42’29”1
2. Martin Fourcade (Fra) 42’29”1
3. Ondrej Moravec (Cze) 42’42”9
1. Joergen Graabak (Nor) 23’27″5
2. Magnus Havdal Moan (Nor) a 0″6
3. Fabian Riessle (Ger) a 1″6
1. Jorrit Bergsma (Ola) 12’44″45
2. Sven Kramer (Ola) 12’49″02
3. Bob De Jong (Ola) 13’07″19
1. David Wise (Usa) 92.00
2. Mike Riddle (Can) 90.60
3. Kevin Rolland (Fra) 88.60