Iniziano la prossima settimana i Campionati del Mondo di pattinaggio di figura 2014. Si terranno a Saitama, in Giappone; si torna nella terra del Sol Levante dopo 7 anni (allora si era gareggiato a Tokyo). Gli occhi di tutti gli italiani saranno concentrati su Carolina Kostner; stando alle dichiarazioni precedenti le Olimpiadi di Sochi, la gardenese dovrebbe essere all’ultima competizione ufficiale della carriera. “Voglio dedicarmi alla parte più artistica di questo sport” aveva detto prima di centrare un fantastico bronzo a cinque cerchi; nel 2013 in Ontario era stata seconda dietro a Yuna Kim e davanti a Mao Asada. A proposito delle due più grandi avversarie di Carolina: per loro i destini sono diversi, ma l’aria che si respirerà a Saitama sarà quella di un mondo in completa rivoluzione e rinascita dalle ceneri. La coreana, sei medaglie iridate e due olimpiche, non ci sarà: ha già detto stop dopo Sochi, chiude a 23 anni senza ripensamenti. Mao Asada invece si concede un ultimo, grande ballo: a Tokyo, quando aveva sedici anni, aveva vinto l’argento dietro la connazionale Miki Ando, poi ha ottenuto l’oro nel 2008 e 2010. Alle Olimpiadi ha fallito: nel programma corto ha commesso diversi errori, è stata affossata dai giudici e ha vanificato uno strepitoso programma libero (più di 142 punti) che le ha dato solo il sesto posto. Era facile pronosticare che non avrebbe mancato i Mondiali in casa, per quello che però sarà il suo ultimo evento ufficiale prima del ritiro. Carolina Kostner, Mao Asada, Yuna Kim: parlavamo già qualche settimana fa della loro scelta (clicca qui approfondire), e sia come sia il pattinaggio perde tre figure gigantesche non solo degli ultimi anni. Ma le sorprese che ci aspettano in Giappone non sono finite qui: quando dicevamo che sarà un’edizione di nostalgia e rimpianti ci riferivamo anche al fatto che non vi prenderanno parte la medaglia d’argento della gara maschile, il canadese Patrick Chan (anche tre volte campione del mondo) e il secondo classificato dei Mondiali del 2013, il kazako Denis Tan. Ancora: gli Stati Uniti rinunciano alla coppia di danza Meryl Davis/Charlie White (oro a Sochi), il Canada non porta Tessa Virtue e Scott Moir, sei medaglie mondiali e tre olimpiche (argento lo scorso febbraio). La grande notizia tuttavia arriva dalla Russia, che nel frattempo ha fatto incetta di medaglie a livello juniores:
La Federazione ha deciso di non schierare Adelina Sotnikova, relegandola al ruolo di riserva. Ci sarà invece Yulia Lipnitskaya, classe ’98, grande speranza e grande delusione a Sochi (quinta e senza possibilità di medaglia dopo il programma corto). La spiegazione ufficiale è che il programma per la medaglia d’oro delle ultime Olimpiadi fosse tutto teso a farla arrivare al top della forma ai Giochi invernali, e che il dispendio di energie ed emozioni sia stato tale da non permetterle di gareggiare come avrebbe voluto a Saitama. Qualcuno però sta già trovando la versione alternativa e reale, cioè quella che si sia voluto evitare, fuori dai confini nazionali e a così poco tempo dallo “scandalo” di Sochi, una possibile brutta figura alla pattinatrice diciassettenne (della quale si mormora che non abbia propriamente un bel rapporto con la più giovane connazionale). Sia come sia, Adelina si prepara già per la prossima stagione, e dunque non ci sarà la rivincita con la Kostner; come non ci sarà, come abbiamo detto, con Yuna Kim. Per quanto riguarda le speranze di Carolina (e Valentina Marchei, altra nostra rappresentante nel femminile), bisognerà guardarsi non solo da Mao Asada e Yulia Lipnitskaya, ma anche dall’americana Gracie Gold che alle ultime Olimpiadi ha ottenuto un quarto posto nell’individuale e contribuito al bronzo a squadre conquistato dagli Stati Uniti. Completano la squadra azzurra Ivan Righini (maschile), Stefania Berton/Ondrej Hotarek e Nicole Della Monica/Matteo Guarise (coppie, entrambe già presenti a Sochi), Anna Cappellini/Luca Lanotte (sesti alle Olimpiadi) e Charlène Guignard/Marco Fabbri per la danza.
(Claudio Franceschini)