Il sabato di Fausto Rossi da Torino è non solo grasso, come tradizione ambrosiana imponeva; è addirittura dorato, perchè quando segni al Barcellona, e il tuo gol risulta decisivo, la tua carriera può svoltare. Minuto 17 allo stadio José Zorrilla: Rossi recupera un pallone vagante in area di rigore e scarica un destro che batte Victor Valdes. Esplodono i tifosi del Valladolid, e lo faranno anche al triplice fischio: vittoria contro i blaugrana in quella che è appena la quinta affermazione in 27 giornate di campionato, e salvezza che diventa improvvisamente possibile. Ci sarà spazio e tempo per parlare della crisi del Barcellona, che improvvisamente in trasferta è diventato una squadra normale; oggi bisogna celebrare Fausto Rossi, nato a Torino il 23 dicembre del 1990. Se la tua città è il capoluogo del Piemonte e vuoi diventare un calciatore, il tuo destino è segnato: granata o bianconero. Rossi sceglie quest’ultimo, cresce nel florido vivaio della Juventus e vince due volte di fila il Torneo di Viareggio, nel 2009 e 2010; il primo da sparring partner, entrando al 71′ minuto della finale. Il secondo da protagonista assoluto, capitano della squadra guidata da Bruni e in campo con i vari Marrone e Immobile, Libertazzi e il giovane Filippo Boniperti. La Juventus, che di giovani se ne intende, capisce che c’è margine per farlo esplodere: lo manda in prestito a Vicenza per fargli mettere minuti nelle gambe, lui risponde con 24 presenze in due stagioni di Serie B. A quel punto in panchina a Vinovo è arrivato Antonio Conte: il salentino lo richiama, ma solo per spedirlo a Brescia. E’ qui che Rossi si fa notare: diventa un titolare inamovibile nella formazione di Alessandro Calori, realizza il primo gol tra i professionisti e farà anche una doppietta al Grosseto. La Juventus lo rivuole, Conte lo convoca per la Supercoppa Italiana di agosto e Fausto mette in bacheca il primo trofeo con il 4-0 alla Lazio. Sceglie il numero 18, ma non dura troppo: il centrocampo bianconero è uno dei migliori in Europa, non c’è spazio per il giovane del vivaio che pure aveva fatto bene in precampionato, e allora si aprono le porte della Liga e del Valladolid. Diventa il primo italiano a giocare in Spagna, e ieri come detto il primo a segnare: Juan Ignacio Martinez lo schiera sempre titolare e lui, numero 5 sulla schiena, si fa valere. Il futuro potrebbe essere roseo: a fine stagione tornerà alla Juventus, e da lì si vedrà. Attenzione: se davvero i bianconeri sceglieranno di vendere uno dei loro pezzi da novanta, Conte potrebbe decidere di risparmiare e investire sul campo in questo ragazzo di 23 anni che ha già esordito in Under 21. Intanto però si gode la celebrità in Spagna: negli ultimi anni sono in pochi a poter dire di aver battuto il Barcellona. Lui è uno di questi.
(Claudio Franceschini)