E’ una corsa unica nel suo genere, una classica veramente speciale. La Parigi-Roubaix non è una corsa normale, e la definizione di “Inferno del nord” rende perfettamente l’idea delle difficoltà che questa corsa nasconde, pur non presentando nessuna salita. Bastano i numerosi tratti in pavé, specie quando vengono affrontate con il maltempo, a rendere epica ogni edizione della Roubaix, in particolare grazie ai punti che hanno scritto la storia come la Foresta di Arenberg e il Carrefour de l’Arbre. Il favorito numero uno sarà ancora Fabian Cancellara, il corridore svizzero vincitore nel 2013 e vincitore anche del Giro delle Fiandre 2014. Accanto a lui un gruppo di avversari molto agguerriti, da Tom Boonen a Greg Van Avermaet, da Peter Sagan a Sep Vanmarcke. Tra questi molto probabilmente ci sarà il nome del vincitore di questa edizione 2014 della Parigi-Roubaix. Le uniche squadre italiane presenti saranno la Cannondale e la Lampre, e il nostro miglior corridore dovrebbe essere Filippo Pozzato. Per presentare la Roubaix abbiamo sentito Fabio Baldato, direttore sportivo della Bmc, la squadra di Van Avermaet, giunto secondo al Giro delle Fiandre. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Come vede questa Parigi-Roubaix? Sarà come sempre una grande classica, molto combattuta e molto interessante. Quest’anno vedo molto equilibrio tra i partecipanti alla Parigi-Roubaix.
Cancellara è ancora il favorito numero uno? E’ sempre il più forte. Come ha dimostrato anche al Giro delle Fiandre, quando è in giornata è difficile batterlo. Potrebbe ripetere il successo dello scorso anno.
Boonen sarà il suo avversario principale? Sta crescendo, potrebbe essere veramente un avversario pericoloso per Cancellara. Come il corridore svizzero anche Boonen ha veramente tanta esperienza e ha già vinto più di una volta questa classica.
I suoi uomini potrebbero essere protagonisti? Van Avermaet è arrivato secondo al Giro delle Fiandre… Nessun rimpianto per il suo secondo posto, Cancellara ne aveva di più. Van Avermaet potrebbe fare una grande corsa, anche l’anno scorso arrivò quarto. Credo che possa essere protagonista, con gli anni sta diventando sempre più forte e sempre più adatto a questo tipo di classiche. Un altro corridore della mia squadra su cui punto molto è Burghardt, adatto anche lui a questo tipo di gare sul pavè.
Cosa potranno faranno gli altri corridori, a cominciare da Vanmarcke? Vanmarcke è un ottimo corridore, già l’anno scorso arrivò secondo alla Roubaix. Potrebbe fare di nuovo cose molto importanti in questa gara.
Cosa manca a Peter Sagan per essere protagonista in queste classiche del Nord?
E’ giovane, gli manca ancora esperienza, che potrebbe acquisire col passare degli anni. Lo vedremo protagonista nelle prossime edizioni della Roubaix, magari anche in questa.
Quali saranno le possibilità dei corridori italiani? Non molte, non c’è ricambio generazionale con grandi corridori capaci di vincere questa classica. Alla Parigi-Roubaix di quest’anno partecipano solo la Cannondale e la Lampre. Le altre squadre non potranno essere presenti e non potranno presentare i loro giovani migliori. Spero che Pozzato faccia una grande corsa, ne avrà tutte le possibilità.
Come si vince una Roubaix? Bisogna avere tanta freddezza, leggere la corsa, non bisogna temere le condizioni atmosferiche, essere dei passisti anche veloci, abituati a questo tipo di gara. E poi naturalmente anche la fortuna deve fare la sua parte, per vincere bisogna evitare forature, cadute, ogni cosa negativa che pregiudichi l’esito della Roubaix.
E’ veramente la classica più dura, quella più difficile? E’ una classica monumento, vincendola si entra nella storia del ciclismo. Il pavè, la fatica, certe volte il tempo la rendono molto dura. La Roubaix è una classica veramente unica…. (Franco Vittadini)