Adesso è ufficiale quello che tutti sapevano già: Luis Enrique è il nuovo allenatore del Barcellona. Ha firmato un contratto biennale e sarà presentato dalla società mercoledi alle 13 all’Auditori 1899, come fa sapere il club attraverso il sito ufficiale e i social network. Su Twitter compare anche la foto con t-shirt d’ordinanza: insomma il segreto di Pulcinella è stato “legalmente” svelato. Luis Enrique torna dunque sul luogo che lo ha visto amato e celebrato: quella blaugrana è una scelta alla Guardiola. Ovvero, cercare di risollevare una squadra giunta a fine ciclo attraverso un uomo “interno”, che ha i due colori nel sangue e sa cosa significa giocare per questa maglia. Anche Pep, quando fu promosso allenatore, aveva un’esperienza di un anno nel Barcellona B e niente di più. Da questo punto di vista l’asturiano è maggiormente navigato: tre anni nella seconda formazioni blaugrana e poi le esperienze con la Roma (male: settimo posto e imbarcate anche storiche) e Celta Vigo (bene: ottavo posto con gli stessi punti del Valencia). La differenza però è un’altra: il Barcellona del aveva sì vinto tutto affrontando due inevitabili anni di declino, ma il gruppo era lo stesso con qualche addio e qualche partenza “minore”. I blaugrana del hanno la pancia più piena, perchè con Guardiola sono arrivati 14 titoli con un calcio meraviglioso e con Tito Vilanova una Liga in più; e tre dei canterani storici (Puyol, Xavi e Victor Valdes, che peraltro con Luis Enrique ci hanno giocato) sono al passo d’addio, trascinandosi probabilmente altri (Dani Alves su tutti). In una parola sola: rifondazione. Ecco perchè non è detto che l’asturiano che aveva il numero 21 e che in Catalogna ha giocato 8 stagioni riesca a ripetere quanto fatto da quello che era il regista che gli passava la palla in campo; la sfida è difficile. Verrà però affrontata con il consueto , che a Vigo si è modificato all’occorrenza in un 4-1-4-1 che non ne modifica poi troppo i principi; si mormora già che si andrà a caccia di un numero 9 di peso e degno di questo numero, cioè non un giocatore di movimento che non occupi lo spazio e giri al largo ma un uomo d’area che renda efficaci anche le soluzioni aeree. Sul resto non ci si pronuncia se non per dire che forse Gerard Deulofeu, sulla carta il nuovo fenomeno uscito dal vivaio, tornerà alla base e che Marc-André ter Stegen e Alen Halilovic sono acquisti già formalizzati, ma per la difesa è caccia aperta a David Luiz e la conferma più importante, quella di Leo Messi, è arrivata sotto forma di rinnovo del contratto. Il Barcellona che verrà è pronto a ripartire da uno dei suoi grandi aficionados: se funzionerà, lo dirà come sempre il campo.
(Claudio Franceschini)