Grande attesa, nel ritiro della Nazionale a Coverciano, per le condizioni di Giuseppe Rossi. Pepito è arrivato al grande appuntamento dei Mondiali con alle spalle un infortunio al ginocchio che lo ha tenuto lontano dai campi per quattro mesi, e che come noto è stato il terzo grave problema dopo le due operazioni subite al legamento crociato. La sensazione è che Cesare Prandelli lo porterà in Brasile se dimostrerà di essere pronto a dare il suo contributo, anche non al 100%; intanto oggi a parlare delle condizioni del bomber della Fiorentina è stato il medico dell’Italia, il dottor Enrico Castellacci: “Da un punto di vista medico Giuseppe sta bene: prima di venire qui ha giocato, dopo due giorni e mezzo posson dire che non ha particolari problemi. E’ risaputo l’interesse della Nazionale nei suoi confronti, perciò abbiamo tenuto contatti settimanali con la Fiorentina. La decisione finale spetta comunque al CT”. Due parole anche su Antonio Cassano, che si può forse considerare la vera sorpresa di queste convocazioni: “Sta decisamente bene, le condizioni sono soddisfacenti. Fisicamente è molto più tirato e si sta allenando molto bene, è motivato”. Castellacci ha poi affrontato altri temi, come quello delle vaccinazioni che la FIFA non ha reso obbligatorie: “Le zanzare portano dengue, che è la più pericolosa, febbre gialla o malaria. La dengue però diventa davvero rischiosa solo se arriva a livello emorragico o di fegato, in ogni caso bisogna prestare attenzione ma io non mi sono vaccinato. Ogni giocatore può farlo, parlando con il medico del proprio club, lasciamo a loro la decisione”. E sulla casetta di legno costruita a Coverciano per riprodurre il clima dell’Amazzonia: “All’interno la temperatura è di 32-33 gradi centigradi, con tasso di umidità al 70%. La percezione della temperatura è quindi diversa, abbiamo messo tapis roulant e cyclette per far lavorare i ragazzi e valutarne la fatica, da un punto di vista cardiologico e di perdita idrica”.
La Nazionale italiana prosegue nel suo lavoro a Coverciano, in vista della partenza per il Brasile (il 5 giugno) dove si giocano i Mondiali. Nella seduta del mattino applausi e cori per Mario Balotelli, vittima ieri di alcuni insulti razzisti; tanti bambini ospiti nel ritiro lo hanno acclamato a lungo. In precedenza però sei giocatori sono stati sottoposti a controlli antidoping a sorpresa: analisi del sangue e delle urine da parte dei medici del Coni. Poi, il lavoro: Cesare Prandelli ha diviso i calciatori in tre diversi gruppi e questi hanno lavorato a ranghi alternati in campo, palestra e criosauna. Dei gruppi non facevano parte Buffon, Perin, Sirigu e Mirante, cioè i quattro portieri: per loro lavoro a parte. Prosegue dunque a pieno regime la preparazione degli Azzurri.
“Ci ho sperato fino all’ultimo”. Alessandro Florenzi è uno dei grandi esclusi dalla lista dei preconvocati dell’Italia. Nonostante due ottime stagioni con la Roma, il classe ’91 non è stato selezionato da Cesare Prandelli e dunque non andrà al Mondiale. “So che la vita è fatta anche di delusioni” ha detto a margine della premiazione per il miglior gol della stagione (quello in rovesciata realizzato contro il Genoa). “Possono ripartire da quelle, imparando a cadere ed attutire bene il colpo si può ripartire più forti di prima”. E’ un Florenzi certamente amaro: se la aspettava questa convocazione, soprattutto per la duttilità tattica che ha mostrato nel corso della carriera. A Crotone faceva il terzino, in giallorosso si è disimpegnato come esterno del tridente offensivo o interno di centrocampo; eppure il CT gli ha preferito altri giocatori. “Non gli mando messaggi, non ne devo lanciare certo io. Spero solo che mi prenda in considerazione in futuro, io con le mie prestazioni posso certamente fare in modo di tornare in Nazionale“. Il prossimo appuntamento, ovviamente, sarà l’Europeo del 2016; prima ancora le qualificazioni, Florenzi dovrà rimboccarsi le maniche e proseguire sulla strada già intrapresa, così da entrare stabilmente nel gruppo azzurro.
La Nazionale si è radunata a Coverciano per iniziare il lavoro in vista del Mondiale; in conferenza stampa oggi è stato il turno di Ciro Immobile, uno dei volti nuovi di questo gruppo. L’attaccante del Torino si è guadagnato la chiamata di Cesare Prandelli grazie ai 22 gol che lo hanno reso capocannoniere del campionato; ora dovrà convincere il CT a portarlo effettivamente in Brasile nella lista dei 23. “Di sicuro c’è solo la morte” ha risposto a chi parlava di una convocazione certa. “Ho raggiunti i primi due traguardi: il titolo di capocannoniere e la chiamata nei 30. Ora lotterò per entrare nei 23; per il mister sarà difficile lasciar fuori due attaccanti, so che me la gioco con tutti”. Immobile ha poi parlato del gruppo, mostrando un affiatamento che va al di là di quelle che potrebbero essere le scelte di Prandelli: “Mi metto a disposizione come tutti. Tra me, Balotelli e Destro è Mattia la punta d’area di rigore; noi possiamo farlo, a me per esempio piace giostrare sul filo del fuorigioco e attaccare gli spazi dando profondità”.
Non è stata una mattina piacevole a Coverciano, sede della prima parte del ritiro della Nazionale in vista dei Mondiali Brasile 2014. Era in programma un allenamento non tattico per i trenta pre-convocati, ma purtroppo a fare notizia sono stati gli insulti razzisti rivolti a Mario Balotelli da parte di un gruppo di ragazzi. Da dietro una siepe, infatti, è partito l’urlo “negro di m…” rivolto all’attaccante del Milan. Balotelli è rimasto incredulo, soprattutto a causa delle circostanze in cui l’episodio è avvenuto, in una mattina per il resto totalmente tranquilla, e poi ha detto rivolgendosi ai compagni: “Solo a Roma e a Firenze succedono queste cose”. Un episodio grave, tanto che all’esterno del centro tecnico della Federcalcio sono intervenuti anche i carabinieri. L’auspicio è che i ragazzi abbiano agito più per uno stupido divertimento e per (diciamo così) spirito di emulazione che per razzismo vero e proprio, ma resta comunque un fatto su cui si dovrà riflettere e che per i giovanissimi coinvolti potrebbe avere conseguenze. L’attaccante del Milan e della Nazionale è parso visibilmente contrariato dall’episodio, anche se per fortuna SuperMario è stato rincuorato dai cori di alcuni bambini ospiti dell’allenamento, che hanno acclamato soltanto lui. Poi l’allenamento si è svolto regolarmente sotto la guida del c.t. Cesare Prandelli.