Come al solito l’ora di pranzo a Coverciano, dove è radunata la Nazionale per la preparazione del Mondiale, è stata dedicata alla conferenza stampa. Oggi ai microfoni si è presentato Riccardo Montolivo, centrocampista del Milan che spesso all’Europeo è stato posizionato dietro le punte, e con tutta probabilità ricalcherà ancora questo ruolo. Dalle sue parole filtra ottimismo per il torneo in Brasile: “Rispetto all’Europeo siamo più pronti, abbiamo lavorato due anni in più. Ci stiamo preparando bene, vogliamo partire forte da subito perchè la partita contro l’Inghilterra sarà la sfida più dura”. Anche lui, al pari di Gigi Buffon e Cesare Prandelli, ha rimarcato il fatto che ci siano nazionali che hanno qualcosa in più dell’Italia, indicando in Brasile, Germania e Spagna le tre favorite (“ma noi siamo subito dietro”); ma lui pure ha voluto soffermarsi sullo spirito di squadra. “Bisogna mettere da parte gli egoismi, essere a disposizione del mister per 90 o 5 minuti. Lo hanno capito tutti e ragioniamo in questo senso”. Montolivo ha poi indicato in Prandelli l’uomo in più, “in lui vedo una cura dei dettagli ancora maggiore rispetto al solito, è sereno e ci trasmette serenità”; e per quanto riguarda l’attacco, un po’ al centro delle discussioni, ha affermato che “Balotelli sa di dover essere al servizio del gruppo, mentre a Rossi auguro ogni bene e spero che questo sia il suo Mondiale, se lo meriterebbe. Per quanto riguarda le soluzioni tattiche ne abbiamo molte, possiamo cambiare in corso d’opera ma le nostre caratteristiche principali dovranno essere possesso palla e controllo delle partite“.
Ha fatto visita alla Nazionale radunata a Coverciano. L’ex Commissario Tecnico, che ha vinto il Mondiale nel 2006 in Germania, ha naturalmente risposto alle domande dei giornalisti, dicendo che in questa Italia rivede la sua, quella che si è innalzata sul tetto del mondo. “Ho pensato di salutare il gruppo, è stato emozionante rivedere questo ambiente e tante persone che conosco”. Ha anche rivelato, il viareggino che oggi allena in Cina con ottimi risultati, il suo grande rimpianto: nel 2010, in Sudafrica, scelse di non convocare Giuseppe Rossi. “Per la classe e la genialità non averlo portato allora è una decisione di cui mi pento ancora oggi. Tifo per tutti gli azzurri, ma per lui in particolare, ha classe e bravura, è generoso”. Ha poi detto che non gli sembra che questa Nazionale sia Balotelli-dipendente. “Con Prandelli ho parlato e gli ho augurato in bocca al lupo: lo vedo motivato e pronto a far bene. L’Italia sarà protagonista: mi stuzzica la Germania, bisognerà fare attenzione al Brasile, ma come al solito sarà fondamentale arrivare al top della condizione fisica ed essere psicologicamente pronti”.
La Nazionale italiana che si è radunata a Coverciano segue i tempi: tecnologia al potere, il capo della delegazione azzurra in Brasile Demetrio Albertini ha spiegato e presentato gli accorgimenti che sono stati presi nel corso del ritiro. Insieme ai preparatori Renzo Casellato e Giambattista Venturati, l’ex centrocampista del Milan ha illustrato almeno sei accorgimenti tecnologici che potranno aiutare l’Italia nella corsa al Mondiale. “Nasce tutto dalla finale dell’Europeo persa contro la Spagna” ha spiegato Albertini. “Ci arrivammo stanchi ed esausti, e non vogliamo che accada ancora. Ecco perchè abbiamo capito che la chiave è ottimizzare il recupero tra una partita e l’altra”. E quindi, ecco le sei innovazioni: telecamere fisse sui due campi di allenamento, perchè rivedersi all’opera può aiutare a migliorare il proprio lavoro; un Gps indossato da tutti i calciatori, in modo da monitorare gli spostamenti e la velocità di corsa; alcuni sensori che misurano la forza dei giocatori, in accordo con il Politecnico di Milano; una applicazione, o meglio app come vengono chiamate adesso, nella quale confluiranno dati, video e profili degli avversari. In questo modo lo staff potrà creare una sorta di passaporto tecnologico per ogni giocatore, che si può aggiornare di continuo. E ancora: test Tmg al fine di verificare la fatica locale, cioè il poter tenere monitorato lo stato dei muscoli così che si possano evitare preventivamente gli infortuni. Infine, l’analisi della variazione del battito cardiaco, che può anche studiare e definire la carica motivazionale di un calciatore. Accanto a queste novità tecnologiche ci sono poi degli accorgimenti più “normali”, come la famosa casetta – di cui avevamo già parlato – che riproduce le condizioni climatiche del Nord-Est del Brasile (in particolare lo spauracchio Manaus) o una stanza di discussione negli spogliatoi, o un ristorante diviso in “isole” così da favorire il lavoro del nutrizionista. Servirà tutto questo per permettere all’Italia di vincere il Mondiale, o quantomeno di fare tanta strada in Brasile?
In conferenza stampa a Coverciano, dove la Nazionale è radunata per preparare il Mondiale, è intervenuto Gigi Buffon, che sarà il nostro capitano in Brasile. Lungo dialogo con i giornalisti per il portiere della Juventus, che ha fatto sapere come il fatto di giocare il suo quinto Mondiale (ma nel 1998 non aveva messo piede in campo) non lo appaghi totalmente, perchè “come tutte le competizioni di valore si cerca sempre di stupire il più possibile”. L’obiettivo secondo Buffon deve essere, come minimo, la qualificazione ai quarti di finale: “Da lì in poi sarà un buon Mondiale: saremmo super soddisfatti se entrassimo nelle prime otto, ma dipenderà anche dai sorteggi. Potrebbe toccarci la Spagna, può capitare di uscire anche se non ci si deve mai accontentare”. Per il capitano le certezze del gruppo risiedono nel fatto di “conoscere i propri limiti, per questo siamo affidabili; abbiamo gli elementi per giocare un buon Mondiale e la voglia per fare il massimo, senza dover avere rimpianti”. Per quanto riguarda il suo ruolo, Buffon ha candidamente ammesso che “adesso ho 36 anni e le sfide vere riguardano i più giovani; se a 24 anni mi avessero paragonato a un 36enne mi sarei offeso, ora però essere preso a termine di paragone mi fa davvero piacere”.
Chi va ai mondiali? E’ il domandone di questi giorni, che sarà placato dopo l’amichevole di Londra (Craven Cottage) Irlanda-Italia, in programma sabato (31 maggio). Doop quella partita Cesare Prandelli ufficializzerà la lista dei 23 convocati per i mondiali, nel frattempo ha tracciato una valutazione generale nell’intervista con SportMediaset: “Dobbiamo valutare tutto, anche la capacità di reazione di sopportazione, di recuperare dalla fatica fisica. Non è ancora tutto definito, certo la prima riflessione è che in ogni caso è sempre difficile comunicare a un giocatore che nonostante la grande considerazione che abbiamo di lui non verrà ai mondiali. Però io confido molto nella capacità di questi ragazzi di valutare le scelte, anche perché possono avere la possibilità di riscattarsi in futuro“. Attenzioni sempre vive su Mario Balotelli, da cui tutti i tifosi italiani si aspettano un mondiale da trascinatore. Prandelli ha dichiarato: “Ho sempre risposto che con la nazionale non ha mai auto un comportamento discutibile o fuori dalle regole. Tra partite giocate e gol realizzati ha una media alta (29 presenze 12 reti complessive, ndr), ha sempre fatto partite stando in campo destro la squadra, se non da protagonista vero e proprio. Devo valutarlo per quello che è con la nazionale, certo lui deve saper sopportare le provocazioni che sono un pò all’ordine del giorno, integrarsi ad una squadra che sviluppa gioco ma deve avere in lui un riferimento, ed essere capace di fare tanti sacrifici perché può essere il mondiale della sua vita professionale“. Invece ancora non si sa se Giuseppe Rossi parteciperà alla manifestazione iridata, nel frattempo però il ct ha speso parole di elogio per l’attaccante della Fiorentina: “E’ un simbolo meraviglioso, l’abbiamo portato sapendo che non aveva ancora la condizione, la sta rincorrendo e facendo tanti sacrifici ma la cosa bella è la serenità che trasmette a tutti, è un messaggio bello per tutto il movimento del calcio. Vuole ottenere una cosa a prescindere da tutto, essere in pace con se stesso e quindi anche noi siamo curiosi di capire giorno dopo giorno la sua reazione alla fatica“.
Il Commissario Tecnico della Nazionale Cesare Prandelli ha rilasciato un’intervista in esclusiva a SportMediaset, in cui ha toccato più argomenti in vista del mondiale in Brasile. A cominciare da come vede la sua squadra: “Sono convinto che vedremo una squadra caratteriale, che farà di tutto per stare sempre in partita ma con uno spunto anche da un punto di vista tecnico e della generosità. Vogliamo sorprendere, non vogliamo essere solo passivi“. Subito dopo il tema si sposta sul suo rinnovo di contratto con la Federazione, fino ad Euro 2016 che si terrà in Francia: “Quando mi hanno proposto il rinnovo ho pensato che per la prima volta il calcio italiano sta cercando di mandare un messaggio straordinario, ovvero la volontà di programmare e di costruire anche a prescindere dalla situazione contingente, dal risultato, e per questo ho accettato“. Quando gli viene proposto il paragone tra lui e Matteo Renzi, Prandelli risponde: “Assolutamente no, ha molta più responsabilità il Premier, la sua è una situazione molto più complicata. Ovviamente nei Mondiali tutti sono commissari tecnici e per questo posso anche pensare di avere un amico o un nemico in più“.