Nel giorno del 65° anniversario della tragedia di Superga, il Torino vince al Bentegodi grazie ad un’autorete di Sardo al 54’. Con questo risultato i granata consolidano il sesto posto che vale l’accesso all’Europa League. : partita caratterizzata da pochissime emozioni in un pomeriggio caldo forse subito particolarmente dai 22 protagonisti in campo. Nella prima frazione sono degni di nota solo due episodi dubbi contro il Torino a cui viene negato un gol e non concesso un rigore che tuttavia sembra netto. Nella ripresa, il vantaggio al 54’ regalato dall’autorete di Sardo chiude virtualmente e in largo anticipo il match, sopratutto per via dell’atteggiamento rinunciatario del Chievo che, al 60’, è perfino costretto a giocare in 10 uomini per la stupida espulsione cercata da Pellissier, subentrato in campo da soli 5 minuti. Il Torino avrebbe l’opportunità di chiudere definitivamente la gara ma sbaglia il tocco finale in un paio di occasioni.
: squadra con pochissima pericolosità offensiva a causa di un gioco poco organizzato e di una motivazione non sufficiente. In tutta la partita va al tiro solo 6 volte di cui una sola nello specchio difeso da Padelli. Dopo aver concesso il vantaggio agli avversari avrebbe più di 30 minuti per pareggiare almeno i conti ma non riesce mai ad accelerare le operazioni nella metà campo granata. Sarà dura salvarsi con un atteggiamento simile, soprattuto se dietro ai clivensi ci sono squadre come il Catania che riescono a compiere imprese come quella di oggi pomeriggio: 4-1 contro la Roma. : gioca un primo tempo guardingo concedendo poco o nulla al Chievo, in avvio di ripresa aumenta il numero di giri e al 54’ riesce a trovare un fortunoso vantaggio. La squadra di Ventura è brava a costruire la partita sull’autorete di Sardo e sfruttando un possesso palla tattico sfianca gli avversari fino al 90’. : due episodi dubbi macchiano una prestazione altrimenti più che sufficiente: il gol annullato a Immobile al 32’ e il tocco di braccio di Dainelli pochi minuti dopo.
Il parziale al Bentegodi di Verona tra Chievo e Torino è di 0-0 dopo i primo 45’. Nel giorno dell’anniversario della tragedia di Superga i Granata cercano punti chiese per rimanere agganciati al sogno Europa mentre per il Chievo di Corini è fondamentale racimolare qualche punto per rimanere in A anche la prossima stagione. Le due formazioni scendono in campo in modo speculare con un 3-5-2; nella squadra di casa Canini e Bernardini affiancano Dainelli in difesa, per il Toro formazione tipo con Kurtic insieme ad El Kaddouri e Vives in mezzo al campo.Sono pochissime le occasioni della prima frazione di gara, i minuti iniziali vedono una leggere supremazia di gioco dei clivensi che sfruttano due calci piazzati per presentarsi davanti a Padelli senza però ottenere grandi risultati. Lo sviluppo del gioco da parte di entrambe le squadre è particolarmente lento e prevedibile, soprattutto quello di marca granata: i calciatori di Ventura non trovando spazi nella metà campo avversaria continuano a fare un possesso sterile nella propria, affidandosi infine a lunghi lanci per per punte.Solo dopo la mezz’ora di gioco il match subisce un’accelerazione innescata dagli ospiti con la coppia Cerci-Immobile. La prima occasione nasce da una punizione sulla sinistra di Darmian, Agazzi in uscita non trattiene permettendo ad Immobile di calciare a rete a porta vuota: gol tuttavia annullato per una dubbia carica sul portiere di casa e risultato che quindi rimane di 0-0. Qualche minuto dopo è Cerci a prendere iniziativa sulla destra, il suo cross entra in area e va a toccare il braccio troppo largo di Dainelli ma anche questa volta l’arbitro Celi sorvola non concedendo un rigore netto. Vigorose sono le proteste dei granata, in particolare quelle di Immobile che se la prende sia con il direttore di gara che con Dainelli facendolo innervosire. Negli ultimi 10’ del primo tempo c’è spazio per il tiro di Paoloschi dal limite che va a sfiorare il secondo palo e la sostituzione di Canini per Claiton.Il Toro deve accelerare le operazioni se vuole continuare a meritarsi il sesto posto visto il risultato di 1-0 del Parma contro la Sampdoria. . Molto pressing a centrocampo che lascia poco spazio di manovra alla mediana del Toro. . Troppo nervoso nella parte finale del primo tempo, si becca un giallo sacrosanto ma deve stare attento. . Buona presenza sulla corsia mancina, potrebbe essere uno dei giocatori chiave nella ripresa. . Non si intende molto con i compagni di attacco, potrebbe fare di più. (Giorgio Davico)
Chievo (3-5-2)
Compie un paio di buone parate ma si deve arrendere sul tocco involontario di Sardo che vale il gol del vantaggio del Torino.
Combina poco in fase difensiva permettendo agli avversari di entrare più volte in area.
(dal 60’) PELLISSIER 4: entra all’ora di gioco e al 66’ è già sotto le docce per una doppia ammonizione lampo che gli costa l’uscita dal campo anticipata Prima ammonizione per braccio troppo largo ai danni dell’avversario e seconda per veementi proteste successive.
Molto nervoso nella prima frazione rischia più del solo giallo estratto da Celi per un paio di interventi rudi contro Immobile. Tecnicamente, la sua partita ha un andamento simile a quello dei compagni di reparto.
Soffre la dinamicità di Cerci e Immobile, poi quando scende anche Darmian si fa tutto ancora più complicato. Al 45’ prima dell’intervallo è costretto ad uscire per infortunio.
(dal 45’) CLAITON 5: gioca tutto il secondo tempo lasciando molto spazio agli scambi degli avversari che hanno la libertà di andare al tiro parecchie volte.
Autore dell’autorete che vale il vantaggio di misura del Torino, gioca una partita non sufficiente scendendo poche volte sul fondo e coprendo male la sua corsia.
Parte bene facendo un costante pressing alla linea mediana dei granata, poi nella ripresa cala il suo rendimento come quello di tutta la squadra.
Non si vede quasi mai nel vivo del gioco, anche in fase di non possesso non riesce a dare il minimo contributo.
Discreta prestazione per quanto riguarda il filtro a centrocampo, manca però il suo apporto alla fase offensiva.
Percorre una paio di volte la corsia di competenza riuscendo spesso a saltare l’uomo, poco costante però nel corso di tutta la partita.
Fa troppo poco per più di un’ora di gioco, neanche un tiro in porta per lui.
(dal 75’) PAREDES: S.V.
Di lui ci si ricorda solo un buon tiro dal limite sul finire della prima frazione, abbandonato dai compagni non vede più una palla giocabile per tutta la ripresa.
Con un atteggiamento tale a quello di questa domenica pomeriggio la salvezza non è per nulla scontata visto anche il risultato eclatante del Catania contro la Roma. Serve più carattere in queste ultime due partite per guadagnarsi meritatamente la permanenza in Serie A.
(Giorgio Davico)
Torino (3-5-2)
Match più che tranquillo per lui: il Chievo arriva alla conclusione nello specchio solo una volta.
Gestisce il giro palla difensivo con precisione e non ha grandi problemi a marcare gli attaccanti avversari. Recupera inoltre molti palloni, ben 21 nel corso di tutto la gara.
Come Bovo recupera spesso la sfera e imposta il gioco dei suoi dalla linea difensiva, promosso.
Quasi mai difficoltà, il Chievo di questo pomeriggio è ben poca cosa.
Ormai una garanzia per Ventura sulla destra, molta corsa sulla corsia e buon palleggio con i compagni.
Gestisce le operazioni di costruzione del gioco dando sicurezza alla squadra, recupera molti palloni a centro campo innescando le ripartenze anche se a volte rallenta troppo la manovra.
(dal 90’) TACHTSIDIS: S.V.
Parte leggermente in difficoltà non riuscendo in qualche passaggio elementare per i compagni, col passare dei minuti cresce facendosi spesso trovare nel vivo del gioco negli ultimi metri.
(dal 94’) GAZZI: S.V.
Sfiora il gol del vantaggio già nel primo tempo, nel corso della partita è autore di una buona interpretazione di entrambe le fasi di gioco.
Percorre spesso la corsia mancina, con una giocata personale riesce anche a penetrare nell’area avversaria ma solo all’ultimo gli viene negata l’emozione del tiro diretto a rete.
Si sbatte tantissimo da sinistra a destra e subisce molti falli senza mai lamentarsi. Con i suoi movimenti collega Immobile al resto della squadra servendogli assist o ricevendo dal compagno l’appoggio per il tiro.
(dall’85’) MEGGIORINI: S.V.
Riesce ad andare al tiro solo 3 volte, oggi forse un po’ in calo rispetto alle prestazioni precedenti. Tuttavia lavora molto per la squadra sedendo assist per i compagni.
Ormai il suo Toro gioca spesso con il pilota automatico, soffre poco e riesce a vincere con il minimo sforzo. La sua squadra si sta meritando veramente la qualificazione ai preliminari.
(Giorgio Davico)