Sarebbe Roberto Mancini, secondo indiscrezioni riportate da SportMediaset, il principale candidato alla panchina della Nazionale italiana. Con le dimissioni di Cesare Prandelli a seguito della disfatta ai Mondiali 2014 si è aperto il toto CT: tanti nomi in lizza, tra cui quello dello stesso tecnico di Orzinuovi al quale lunedi sarà chiesto di ripensare alla sua decisione e tornare sui suoi passi. Difficile però che Prandelli accetti di risedersi su una panchina improvvisamente diventata scomoda per tensioni, contrasti e frizioni che si sono verificati lo scorso martedi quando la nazionale è stata eliminata dall’Uruguay. Si è parlato di delegittimazione delle sue scelte forti da parte dei senatori e di un rapporto ormai insanabile con parte dello spogliatoio, anche per quando riguarda certe decisioni che poco hanno a che fare con il campo e la tattica (per esempio la famosa casetta che riproduceva il clima del Nord Est del Brasile, o la scelta di un resort come sede del ritiro con tanto di apertura a mogli e fidanzate). Pare che allora il Mancio, recentemente lasciatosi con il Galatasaray dopo nemmeno un anno, abbia deciso di accettare quantomeno i parametri economici della , e si sarebbe detto onorato di un incarico simile. Ai tempi aveva fatto capire che mai avrebbe accettato di lavorare con uno stipendio inferiore ai suoi desiderata, ma oggi avrebbe ritrattato; uno dei persoaggi che ne spingono la candidatura è il presidente del Coni Giovanni Malagò e, inoltre, lui potrebbe essere la persona giusta per recuperare Mario Balotelli, che ha allenato nell’Inter e nel Manchester City. Ai di là di tutto quello che si è detto sarebbe davvero un peccato se un giocatore come SuperMario dovesse dire addio alla Nazionale per motivi caratteriali e di collocamento in campo, perchè quando è in palla e concentrato può fare la differenza (si veda la doppietta segnata contro la Germania agli Europei di due anni fa). Naturalmente il tecnico di Jesi non arriverebbe ad allenare l’Italia soltanto in virtù del caso Balotelli, ma certamente sarebbe una figura in grado di far rientrare l’emergenza. Sul rallentamento della pista Massimiliano Allegri pare che il problema sia rappresentato da Andrea Pirlo, che dopo il discorso di addio pronunciato allo spogliatoio ha detto di essere a disposizione del nuovo tecnico. Gradito alla Federazione, non è invece nei piani dell’allenatore livornese che ai tempi del Milan lo aveva scaricato; più in generale le idee di calcio di Allegri contrasterebbero con la crescita e l’affermazione di Marco Verratti quale nuovo faro della Nazionale.