Tour de France 2014/ La presentazione di Gilberto Simoni (esclusiva)

- int. Gilberto Simoni

Tour de France 2014, la presentazione e il pronostico di GILBERTO SIMONI sulla corsa di ciclismo più celebre al mondo: le tappe decisive, le grandi montagne, i favoriti, le chance di Nibali

podio_tour_2013 Il podio del Tour 2013 (Infophoto)

E’ il grande giorno: parte oggi l’edizione numero 101 del Tour de France, la gara ciclistica più famosa al mondo. Si correrà fino al 27 luglio, giorno della passerella finale a Parigi. Si partirà da Leeds, cioè dall’Inghilterra di Chris Froome, il vincitore nel 2013. Tre tappe britanniche per arrivare fino a Londra. Poi il Tour approderà in Francia: in totale 3656 chilometri, da segnalare la quinta tappa che sarà una sorta di piccola Parigi-Roubaix, cinque arrivi in salita soprattutto sui Pirenei e una sola tappa a cronometro, 54 km il penultimo giorno. Chi riuscirà a spuntarla tra Froome, il favorito numero uno, e i suoi grandi rivali Alberto Contador e Vincenzo Nibali? Noi non vinciamo dal 1998, l’anno del successo di Marco Pantani, sarebbe bello a distanza di sedici anni vedere un corridore italiano in maglia gialla a Parigi… Per presentare il Tour 2014 abbiamo sentito Gilberto Simoni. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.

Come vede questo Tour? E’ sempre la corsa più importante dell’anno, anche perché si corre d’estate, quando c’è più interesse dato che la gente può guardarla visto che molti sono in vacanza.
Bella la partenza dall’Inghilterra? La trova giusta? Ormai tante corse a tappe partono da altre nazioni, come il Giro che è cominciato in Irlanda dove ha riscosso più interesse che in Italia. Il Tour partirà dall’Inghilterra dove il ciclismo sta riscuotendo sempre più successo, anche per la presenza di Froome. Mi sembra una scelta buona.
Ci sarà solo una cronometro… In effetti questa è una scelta significativa rispetto ad altri anni quando al Tour le prove contro il tempo erano di più.
Cosa pensa invece delle salite proposte da questa edizione? Credo che sia un Tour normale da questo punto di vista: quest’anno si punta più sui Pirenei che sulle Alpi. Le salite sono comunque meno che al Giro: il Tour ha il suo percorso, comunque anche le salite francesi hanno il loro valore.
Quale sarà secondo lei la tappa più bella e decisiva? Il Tourmalet è una salita molto dura, potrebbe essere quella (tappa 18, arrivo a Hautacam, ndR). Credo però che per vincere questa corsa bisognerà essere sempre continui.
Quali saranno i favoriti? Meglio Contador o Froome? Froome avrà sicuramente più possibilità di successo. Anche Contador avrà le sue, ma non lo vedo al livello di Froome.
Le speranze di Nibali? Buone, in più gli avrà dato sicuramente morale aver vinto il Campionato italiano.
Ci saranno possibili outsider?

No, i favoriti saranno questi tre corridori. Froome, Contador e Nibali hanno veramente qualcosa in più degli altri.
Gli altri italiani cosa faranno? Potrebbero vincere qualche tappa, in particolare Viviani e Modolo per i quali però non sarà facile perché dovranno confrontarsi con i migliori velocisti del mondo, ad iniziare da Cavendish. (Franco Vittadini)





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