Finisce a reti inviolate Rnk Spalato-Torino. Tra i padroni di casa fantastica prova del portiere Vukovic, autore di interventi prodigiosi, e buona anche la prestazione di Bilic; delude invece Rugasevic. Nel Torino Padelli si dimostra attento quando serve mentre Darmian ha fatto vedere buone cose. Da rivedere la coppia Barreto-Larrondo.
Fra il Torino e la fase a gironi dell’Europa League c’è un ultimo ostacolo: l’RNK Spalato. Se i granata riusciranno a superare il quarto turno preliminare si spalancheranno le fasi più avvincenti della citata manifestazione internazionale. L’andata del doppio confronto si gioca in Croazia allo Hrvatski Vitezovi Stadion (per gli amanti della geografia siamo nella città di Dugopolje), impianto di 5000 posti dove i padroni di casa sono spinti a gran voce dal pubblico locale. Partiamo subito dalle formazioni ufficiali delle due squadre. Lo Spalato si schiera in teoria con un 4-4-2 ma in pratica lo schieramento di Matic non esita a trasformarsi in un più offensivo 4-2-3-1. In porta troviamo Vukovic quindi difesa a quattro con Ibriks, Galovic, Glumac e Rugasevic. A centrocampo Djumovic e Vidovic sono i mediani affiancati ai due esterni Bagaric e Belle. In attacco spazio al tandem Bilic e Rog. Il Torino di Ventura risponde con il 3-5-2. Davanti a Padelli partono titolari Bovo, Glik e Moretti. Darmian e Molinaro sono le ali granata mentre Nocerino, Vives ed El Kaddouri sono gli interni. Il reparto avanzato vede la coppia Larrondo e Barreto: Quagliarella parte dalla panchina. I padroni di casa non sembrano in grado di impensierire il Torino. Fin da subito i granata hanno cercato di imporre la propria impronta sul match e con il passare dei minuti la squadra di Ventura ha sfiorato la rete in almeno due circostanze. Prima El Kaddouri (6) ha messo in mezzo dalla sinistra per Larrondo, il quale non è arrivato per un soffio sul suggerimento del compagno, poi Bovo (6) ha cercato un calcio di punizione di potenza dal limite dell’area di rigore. La conclusione dell’esperto difensore italiano è terminata però sul fondo. Lo Spalato gioca come può: squadra chiusa che cerca di far male in qualche ripartenza ma la qualità è quella che è e il solo Rog (6), supportato da un opaco Bilic (6,5), non può impensierire Glik (6) e compagni. Al 10′ El Kaddouri serve sulla destra Darmian (6,5) il quale sbaglia il controllo nel cuore dell’area di rigore favorendo l’uscita di Vukovic. Il portiere croato non è perfetto perchè perde il pallone ma Nocerino (5,5) non riesce a usufruire del regalo inaspettato dell’avversario: il tiro di prima intenzione finisce alto. La chance più grande arriva però al 17′ quando uno scatenato Darmian serve sulla corsa Larrondo (5,5): l’ex Siena, a tu per tu con Vukovic (7), sceglie il rasoterra ma il suo tentativo viene murato dal croato, decisamente migliore fra i suoi. Improvvisamente i granata staccano la spina e i padroni di casa escono dal loro guscio creando qualche brivido a uno spensierato Torino. Il campanello d’allarme suona intorno alla mezzora: Bilic, su un suggerimento dalla destra, anticipa Bovo con una zampata che non trova di poco la porta di Padelli (6,5). Lo stesso Padelli deve però impegnarsi quando è costretto a deviare in corner un tiro velenoso di Belle (6) dalla lunga distanza e due punizioni calciate da Bilic dal limite. L’ultima azione di tempo capita però al Torino con Barreto (6) che si ritrova il pallone in posizione favorevolissima. Il suo tiro, tanto per cambiare, viene salvato miracolosamente in corner da uno strepitoso Vukovic. Finisce 0-0 un primo tempo frizzante. Non ci sono gol ma la gara è piacevole e regala emozioni da ambo le parti. Chi pensava che lo Spalato fosse una vittima sacrifiale deve ricredersi. Gli uomini di Matic, pur concedendo alcune occasioni, hanno messo in difficoltà il Torino. Almeno tre interventi decisivi del portiere dei croati. Straordinario il rilesso nel finale su Barreto. Il terzino destro dello Spalato è apparso spreciso. Inoltre il giocatore ha spesso sofferto le iniziative avversarie nella sua fascia di competenza. I granata potevano sicuramente fare qualcosa in più ma per adesso va bene così. Soltanto un fantastico Vukovic ha impedito agli uomini di Ventura di trovare il vantaggio. Il più attivo del Torino è il giovane Darmian. Le azioni più pericolose lo coinvolgono direttamente. Potrebbe osare di più. Anonima prestazione in mezzo al campo. All’inizio sbaglia un pallone che poteva costare carissimo alla sua squadra. La sua presenza è impalpabile. Il che significa che il lavoro da fare è praticamente nullo.
Se il Torino non ha dilagato il merito è solo ed esclusivamente suo. Ha parato di tutto, da tiri ravvicinati a bolidi dalla distanza. Commette un paio errori in uscita ma sono peccati veniali in una serata perfetta.
Nel primo tempo soffre le iniziative di Molinaro e si fa vedere pochissimo in avanti. Nella ripresa scompare dalla circolazione. Resta in difesa e aiuta i suoi nel respingere gli assedi granata.
Un centrale possente ma lento. Va in difficoltà sui tagli di Barreto ma alla fine non si fa mai sorprendere.
Complementare di Galovic. Per lui una serata nella norma. Attento sui palloni alti.
Vale più o meno quanto detto per il suo collega di fascia opposta. Lui è però uno dei più nervosi dei suoi, finisce sul taccuino dell’arbitro e rischia di condere il rigore al Torino commettendo un fallo di mano non sanzionato dall’arbitro.
Luci e ombre per questo giocatore posizionato sulla corsia destra nel 4-4-2. Ordinato ma timido nel primo tempo, fantasma o quasi nella ripresa.
Uno dei due mastini di centrocampo. Corre e lotta su ogni pallone: il suo compito è interrompere la trama degli avversari e riesce nell’intento (dall’86’ KVESIC SV)
A differenza del compagno di reparto risulta troppo falloso. Ammonito nel finale: il giallo poteva risparmiarselo.
Nei primi 45′ sfiora il gol con un tiro da lontano che per poco non beffa Padelli (dal 63′ ROCE 6 Gioca la seconda parte di gara con intennsità sino al triplice fischio).
Il talento non manca a questo giovane ragazzo. Quando parte palla al piede crea scompiglio nella retroguardia granata. L’unico problema è che a tratti è troppo confusionario (dal 71′ VOJONOVIC 6 Forze fresche al servizio della squadra per restirere agli attacchi finali del Torino).
L’uomo più pericoloso dello Spalato. Sfiora il gol per due volte su calcio piazzato. Lentamente si spenge ma il suo l’ha sicuramente fatto.
ALL.MATIC 6,5 Esce indenne dalla sfida d’andata contro il Torino. Costruisce una muraglia ordinata ma all’Olimpico fra sette giorni sarà tutta un’altra storia.
Quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente. Bravo su Belle, attento sulle due punizioni velenose di Bilic.
Ci prova su calcio di punizione nel primo tempo ma nel suo tiro c’è solo potenza. In difesa non commette gravi errori.
Forse il più tentennante della difesa ma porta comunque a casa la sufficienza. Sporadicamente si avventura in area avversaria sui corner ma non trova fortuna.
Gara attenta e diligente. Nel finale patisce la rapidità dei ragazzi croati.
Nel complesso è uno dei migliori della sua squadra. Nel primo tempo sfonda parecchie volte sulla fascia destra. Nella ripresa il rendimento cala ma la sostanza rimane.
Ancora troppo confusionario. Ammirevole comunque l’assist al bacio per il taglio di Barreto (dal 62′ BENASSI 6 Sfiora il gol con un bolide respinto di pugno da Vukovic).
Il peggiore dei suoi. Non si nota quasi mai. La sua presenza in mezzo al campo è impalpabile.
A tratti prova ad accendere la luce con giocate sopraffine ma il franco-marocchino non è nella sua serata migliore.
Esperienza al servizio di Ventura. Non ara più la fascia come una volta ma propone in mezzo dei cross invitanti.
Fallisce almeno due palle gol colossali. A differenza di Larrondo si muove per creare spazio ma avrebbe dovuto insaccare almeno un gol (dal 67′ QUAGLIARELLA 5,5 Impensierisce Vukovic con un sinistro deviato in corner poi cerca un improbabile rigore e si innervosisce troppo).
Si mangia un gol clamoroso nel primo tempo e fa il bis anche a inizio ripresa.
I suoi hanno creato un discreto numero di palle gol. È mancata la finalizzazione: tra 7 giorni ci dovrà essere.
Nel primo tempo gara facile da gestire. Nella ripresa manca un rigore piuttosto netto al Torino per un fallo di mano di Rugasevic. Restano dubbi anche sul contatto finale Vukovic-Larrondo.
(Federico Giuliani)