tornata a giocare. Ha vinto nel torneo ITF di Albuquerque, Nuovo Messico, battendo Sesil Karatantcheva con il punteggio di 6-3 6-4; e poi è scoppiata a piangere. E una gran bella notizia per il mondo del tennis femminile. Ne abbiamo visti tanti, di ritorni a distanza di anni: Martina Hingis innanzitutto (ma gioca solo nel doppio), ma anche Kimiko Date-Krumm (che meriterebbe uno, anzi dieci capitoli a parte) o Kim Clijsters, che dopo il parto e senza una classifica WTA vinse gli Us Open, ripetendosi lanno seguente. E adesso, alla lista si aggiunge Nicole Vaidisova. Lo progettava da tempo: a febbraio lo aveva annunciato su Twitter. Poi, tra il dire e il fare cè di mezzo il prendere in mano la racchetta, ed entrare in campo. Perchè un conto è allenarsi, un conto è tornare a sopportare la pressione del risultato, del doppio fallo, dellavversario dallaltra parte della rete. Del resto, la ceca nata a Norimberga aveva lasciato per quello. Il motivo reale non si è mai saputo: qualcuno disse che il matrimonio con Radek Stepanek (hanno divorziato un anno fa) avesse dato un freno alla sua carriera, sostanzialmente si può dire – facendo un riassunto – che la ceca non aveva saputo gestire il declino dopo un avvio impetuoso e da almanacchi. Sì, la Vaidisova era sulla strada per diventare una star, e non solo perchè si è affermata allaccademia di Nick Bollettieri: a 15 anni e poco più vinceva il torneo di Vancouver e irrompeva nella Top 100. Era solo linizio: nel gennaio 2005, a 16 anni ancora da compiere, vinceva un match degli Australian Open, poi giocava il terzo turno a Indian Wells e Miami. Facendola breve: semifinale al Roland Garros 2006 e ingresso nella Top Ten in estate, semifinale agli Australian Open 2007 e numero 7 WTA a maggio. Tutto ancora prima della maggiore età: in quei mesi i dubbi erano pochi, Nicole Vaidisova era destinata a diventare numero 1, e magari a riscrivere qualche libro di record. Poi? Poi, improvviso come era arrivato, il successo svaniva. Qualche problema fisico, ma soprattutto una caduta mentale e psicologica prima ancora che tecnica. A fine 2008 chiudeva al numero 40 della classifica mondiale, a marzo 2010, ormai confinata al numero 176, decideva che ne aveva avuto abbastanza e mollava tutto. Aveva 20 anni. Oggi ne ha 25, ed è tornata: letà gioca dalla sua parte, ma ritrovare ritmo e risultati contro giocatrici decisamente più in forma e abituate alla pressione e a una vita da professionista può essere difficile. “E’ stato surreale. Sono felicissima di giocare ancora” le sue prime parole dopo la vittoria. Ce la farà Nicole? Noi tifiamo per lei.
(Claudio Franceschini)