Dodici gare al termine della stagione, con in mezzo i Mondiali in Colorado; 1200 punti sulla carta da assegnare, che si riducono visto che quasi nessuna (anzi: nessuna, a parte una) compete in tutte le specialità; tre atlete, forse quattro, che si giocano la Coppa del Mondo 2015 di sci alpino. La stagione femminile è entusiasmante; lo era forse meno nella prima parte dellanno, lo è diventata con lo straordinario ritorno di Lindsey Vonn e la strutturale e fisiologica flessione di Tina Maze. Realisticamente se la giocano in due; volendo credere nei miracoli sportivi (o mezzi miracoli sportivi) altre due potrebbero avere voce in capitolo (ma sarà estremamente difficile). E allora, andiamo a vedere numericamente e statisticamente quali sono le possibilità di chi ancora va a caccia della Sfera di Cristallo; loccasione del Mondiale è buona perchè segnerà una sorta di spartiacque tra la prima e la seconda parte di stagione.
E in testa praticamente da sempre, ha un margine utile da difendere e soprattutto un grande vantaggio sulle altre: compete in tutte le specialità e potenzialmente può vincere sempre. Però non va a podio dal 13 gennaio (slalom di Flachau) e non vince dal mese prima (gigante di Are); aveva 331 punti da amministrare e se ne ritrova 185, avendo riaperto tutto a St. Moritz con il diciottesimo posto nella discesa e lerrore in super-G. Ci sta: gareggiare in tutte le competizioni significa non staccare mai ed essere più aperte alla giornata storta. Resta la grande favorita perchè numericamente gareggerà il doppio o quasi delle altre, e per lei steccare una o due gare potrebbe non essere un problema. Vedremo però come arriverà dopo i Mondiali.
Questanno ha vinto solo nel gigante di apertura a Solden, però è una campionessa di regolarità: per sei volte è stata seconda, le ultime tre consecutive. Nelle tre specialità in cui compete può giocarsi la coppetta: seconda in discesa, seconda in super-G, seconda in gigante. Mettiamola così: è una certezza, ma i sei piazzamenti donore rischiano di farsi sentire quando sarà il momento di tirare le somme. Ha 9 gare da qui alla fine, e nella combinata la Maze è certamente favorita; rispetto alla slovena non ha gli slalom e quindi deve sfruttare al massimo gigante e super-G, dove può fare maggiormente la differenza. Può recuperare insomma, ma dovrà essere semi-perfetta e tornare a vincere. Intanto a St. Moritz ha mangiato alla rivale 147 punti: prende e mette da parte, e poi si vedrà.
Ha già vinto cinque gare: e chi se lo aspettava? Dopo l’infortunio erano in molti – quasi tutti – a pensare che non potesse tornare così; e invece sta dominando, avendo già preso e superato la Moser-Proll come numero di vittorie assolute. Una leggenda vivente, prima nelle classifiche di discesa e super-G; purtroppo delle prime della classe è quella che gareggerà meno (6 gare) e gli impegni ravvicinati potrebbero toglierle qualcosa. Però, almeno come ipotesi è quella che può vincere sempre perchè ne ha le capacità. Non ci stupiremmo se dovesse farcela, se non ci riuscirà sarà comunque un’altra stagione da urlo.
Per lei sarà dura, anzi durissima: deve recuperare 380 punti e lo farà con 7 gare a disposizione (tra cui la combinata). Però si sta avvicinando: con sole due specialità se la sta giocando, e ha solo 19 anni (non va mai dimenticato). E’ migliorata enormemente in gigante, dove ha vinto a Solden ed è terza nella classifica di specialità; purtroppo ha steccato i primi tre slalom della stagione, e non eravamo abituati a vederla così in difficoltà (oddio: è stata quinta ad Aspen e quarta ad Are). Avesse quei punti in più forse oggi sarebbe la vera anti-Maze, che però nella sua specialità regina le tiene testa impedendole di scavare la differenza decisiva. Presto correrà anche nel super-G ed è lì che le altre dovranno iniziare a preoccuparsi seriamente di lei.
(Claudio Franceschini)