Una partita importante per entrambe le squadre, il Verona perde nuovamente ma la panchina è comunque salva visto che è stato confermato dalla società. La Fiorentina invece ritrova la vittoria dopo due sconfitte consecutive contro Napoli e Roma. Ecco le azioni. La Fiorentina passa al 25′ grazie ad un grottesco autogol: Pasqual crossa in mezzo, Kalinic tira, Rafael intercetta ma la palla schizza sul tacco di Marquez in caduta, per poi rotolare in rete. Il 2-0 arriva al 57′ con un contropiede micidiale di Rossi, bravo nel servire Kalinic sul secondo palo tagliando fuori il portiere.
Vittoria della Fiorentina che in casa dell’Hellas Verona, allo stadio Bentegodi, ottiene i tre punti riportandosi così al secondo posto in classifica, a quota 18, appaiata a Inter e Napoli. Un successo annunciato vista la crisi, che sembra non voler finire mai, della compagine scaligera. E ieri la squadra di Mandorlini ha tanto da recriminarsi visto che una delle due reti della Viola porta la firma del difensore della nazionale messicana Rafa Marquez: dopo un cross sulla sinistra di Pasqual, l’ex blaugrana si è avventato sulla sfera con una sorta di “incornata” di testa, spiazzando il portiere e gonfiando quindi la propria porta.
Senso unico è un eufemismo visto che il Verona non sembra sia mai entrata in campo: Fiorentina vince 0-2 al Bentegodi con una buona gara non eccelsa ma controllata dall’inizio fino all’ultimo. Segnano Kalinic nel secondo tempo dopo il vantaggio generato dall’autogol di Marquez nel primo, con cross molto interessante di Pasqual. Dal punto di vista delle statistiche viene semplicemente confermato quanto visto in campo qui al Bentegodi.
Con il 61% il possesso palla è imbarazzante a favore dei viola, le parate sono in parità e sono davvero poche, 1 contro 1. Da qui si può capire come non sia stata una partita propriamente spettacolare: pochissime occasioni da gol con un 4-1 per la Fiorentina di cui due gol, davvero pochino in questa serata di completa pioggia. Viola davanti in tutte gli altri numeri, come i tiri provati (6-1), quelli fuori (4-0) e assist provati, con l’ottimo Pepito Rossi che ha trovato Kalinic davanti alla porta. Pochi anche i falli, 16 viola e 10 Verona, con però molti ammoniti, ben 7 con gol scaligeri nervosissimi fin dall’inizio. Una statistica dovrebbe far riflettere entrambe le squadre, ovvero le palle perse: 30 dal Verona e ben 41 sono quelle dei viola, che sono sembrati un po’ svagati. L’attacco e anche i corner è tutto a favore della Fiorentina, ma il Verona in tutto questo dov’era? Non lo sapremo mai ma ora il povero Mandorlini rischia, e con questi numeri possiamo capire anche perché.
Spazio alle dichiarazioni nell’immediato dopo gara tra Verona-Fiorentina, con la vittoria della Viola per 0-2 grazie alle reti di Kalinic e con autogol di Rafa Marquez. Toscani di gran lunga positivi anche nelle dichiarazioni visto che hanno riconquistato il secondo posto in classifica dietro alla Roma. «Avanti così, volevamo riprendere la marcia giusta, sapevamo che il Verona era in una situazione particolare e siamo stati bravi a concretizzare le occasioni», racconta Manuel Pasqual in zona mista a fine gara. «Ho fatto 90 minuti senza problemi, questo mi conforta. Sono contento di essere tornato, spero di ritagliarmi ancora più spazio. Sousa mi dà sempre suggerimenti, vive la partita come se fosse un giocatore: fa piacere perché è sempre dentro la partita. Dobbiamo continuare a correre come stiamo facendo, non guardiamo i risultati oggi: la classifica la guarderemo l’ultimo mese», finisce così il capitano viola.
Di diverso avviso ovviamente è il morale del Verona con Andrea Mandorlini che rischiava davvero la panchina prima di questo match: molto importante però l’intervento della società con il presidente Maurizio Setti che ha assolutamente confermato il proprio allenatore, dicendo che gli infortuni sono troppi per una squadra come il Verona e la ragione è assolutamente dalla loro parte. «Andrea Mandorlini resta l’allenatore dell’Hellas Verona, troppo importante per noi e non lo lasciamo in questo momento, dobbiamo ripartire da lui e compattarci assieme per rinascere». Il mister è blindato dalla società, la quale pare dargli fiducia non solo fino alla sfida di domenica contro il Carpi, ma almeno fino alla sosta. (Niccolo Magnani)
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