Tale padre, tale figlio. Il celeberrimo detto è tornato di attualità quando Luca Zidane è stato espulso in un derby del suo Real Madrid contro l’Atletico Madrid, a livello giovanile. Il motivo? Una testata, anche se non possiamo parlare propriamente di un colpo quanto di un “appoggio” sulla testa dell’avversario; sufficiente però per l’arbitro, che ha sventolato il rosso all’indirizzo di Zidane jr. Non c’è bisogno di ricordare la celeberrima testata che Zinedine Zidane affibbiò a Marco Materazzi nella finale del Mondiale 2006, e che probabilmente fu decisiva per la vittoria della Coppa del Mondo da parte dell’Italia; Zizou però era già recidivo, poichè in un Amburgo-Juventus di Champions League (era il 2000) si era fatto espellere per un analogo episodio (nei confronti di Jochen Kientz). Luca Zidane, classe ’98, ha seguito solo parzialmente le orme del padre (e del fratello Enzo, che invece è un centrocampista di qualità anche se gioca leggermente più dietro): è diventato sì calciatore, ma di ruolo fa il portiere. Gioca nella Juvenil A del Real Madrid, ha doppio passaporto (anche se è nato in Francia, a Marsiglia) e promette davvero bene; evidentemente però dovrà cercare di limitare gli atteggiamenti di reazione. Zizou è stato uno dei calciatori più forti di ogni tempo, ma quella testata – oltre a costargli un Mondiale – è rimasta come una macchia sul curriculum; Luca, che sarà un grande portiere anche solo con la metà del talento del padre, ha ancora tempo per non incorrere negli stessi errori.