Il posticipo della 15^ giornata di Serie A 2015-2016 tra Carpi e Milan si è risolto in parità col punteggio di 0-0: dopo il Napoli, la formazione di Castori costringe al pari un’altra grande del campionato italiano. Buon inizio da parte dei padroni di casa che occupano stabilmente la metà campo avversaria, l’occasione più ghiotta arriva all’11’ con Borriello che calcia al volo di prima intenzione ma trova solamente l’esterno della rete. Da segnalare anche alcuni tentativi di Cofie e Lollo, ma entrambi mancano completamente la porta. Col passare dei minuti carbura anche l’undici di Mihajlovic, il primo a provarci è Niang che impegna Belec in un paio di occasioni. Nel finale della prima frazione di gioco i ritmi si alzano e aumentano anche i capovolgimenti di fronte, a pochi minuti dall’intervallo azione personale di Lasagna che si beve quasi tutta la difesa del Milan ed entra in area ma viene anticipato dall’uscita di Donnarumma, i tifosi locali invocano il calcio di rigore ma l’arbitro fa proseguire il gioco. Al 44′ buona occasione per il Milan con Cofie che perde palla e Niang ne approfitta per lanciare il contropiede, ma serve Bacca che è in fuorigioco. Il primo tempo termina dunque a reti inviolate, ma si prospetta una ripresa davvero interessante. Nella ripresa il copione non si discosta molto da quanto visto nella prima frazione di gioco, i padroni di casa iniziano meglio con gli ospiti che invece crescono di ritmo col passare dei minuti, ma senza creare palle gol eclatanti. Il Milan, infatti, si rende pericoloso solamente su calcio piazzato con Bonaventura e Niang, ma nessuno dei due trova la porta; dall’altra parte, il Carpi prova a spezzare l’equilibrio con un contropiede di Borriello che serve Lasagna, ma quest’ultimo colpisce malissimo il pallone. Nel finale assedio dell’undici di Mihajlovic che cerca di portare a casa i tre punti, a cinque minuti dalla fine l’occasione più grande sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Kucka stacca di testa e colpisce il pallone, miracolo di Belec che gli nega la gioia del gol, poi mischia furibonda che si conclude con un fallo in attacco. Nel recupero gli ospiti non combinano granché, i padroni di casa difendono il pareggio senza troppi affanni. In virtù di questo risultato, il Milan sale a 24 punti in classifica (settimo assieme al Sassuolo), mentre il Carpi resta penultimo a quota 10. (Stefano Belli)
Il Sassuolo torna dal Ferraris coi tre punti e con un sogno chiamato Europa che prende sempre più forma. Gli emiliani partono benissimo e timbrano un palo con un tentativo aereo di Laribi al settimo minuto. La zampata vincente arriva un minuto dopo con Acerbi che infila all’angolino con un tocco di precisione in mischia. I padroni di casa provano a scuotersi ma il Sassuolo regge senza grosse difficoltà. E al ventiseiesimo ecco il raddoppio dei ragazzi di Di Francesco con Floccari che solo davanti a Viviano non fallisce ed insacca il due a zero. I liguri rischiano il tracollo ma il numero uno doriano salva momentaneamente i suoi dal tre a zero. Poi a sette giri di lancetta dal duplice fischio arriva il tris di Pellegrini che ribatte in rete una respinta corta di Viviano. Nella ripresa il Sassuolo continua a spingere, ma senza la stessa intensità vista nella prima frazione di gioco. I blucerchiati riescono a frenare gli avversari ma faticano terribilmente ad avvicinarsi dalle parti di Consigli. La partita del Ferraris sembra non avere più storia, il Sassuolo lascia sfogare la Sampdoria e prova ad arrotondare il punteggio con un colpo di testa di Floccari nel finale. L’ultima rete la trova però la formazione di Montella, con un’inzuccata di Zukanovic che rende leggermente meno amaro il punteggio.
Il Chievo Verona riesce a conquistare lo scontro salvezza del Matusa sfruttando al meglio la grossa ingenuità di Diakitè che all’89’ minuto di gioco ha commesso una clamorosa ingenuità stendendo Meggiorini entrato in campo da pochi minuti. Il Frosinone avrebbe certamente meritato qualcosa di più soprattutto per il forcing che è riuscito a creare in avvio di ripresa culminato con la traversa colpita da Paganini. La partita è iniziata a ritmi alquanto frenetici e, già al 10′ i padroni di casa hanno avuto la prima grande occasione con Ciofani, che servito splendidamente da Gori in verticale, si è presentato solo davanti a Bizzarri ma, invece di servire l’accorrente Paganini tutto solo in area di rigore, ha tentato la conclusione che è stata respinta con sicurezza dall’estremo difensore argentino. Gli uomini di Maran però hanno subito cercato di reagire, cercando di spingere soprattutto sulla fascia di sinistra dove Gobbi è riuscito al 14′ a servire un buon pallone a Rigoni che però ha calciato malamente fuori da buona posizione. Dopo queste due occasioni, nessuna delle due squadre riesce a creare pericoli negli ultimi venti metri avversari e così in campo aumenta notevolmente l’agonismo che è sfociato in molti falli e cartellini gialli giustamente distribuiti dall’internazionale Rocchi. Il secondo tempo si apre, senza sostituzioni, ma con un Frosinone sceso in campo deciso a trovare subito il vantaggio che sfiora immediatamente al 47′ con Soddimo, il cui tiro-cross per poco non sorprende Bizzarri che è stato bravo a recuperare la posizione e ad alzare sopra la traversa la traiettoria velenosa del numero 10 ciociaro. Al 50′ altra palla gol per gli uomini di Stellone con Dionisi che, servito ottimamente in verticale da Sammarco, calcia malamente da dentro l’area di rigore ampiamente lontano dalla porta clivense. La spinta del Frosinone si esaurisce al 54′ contro la traversa della porta difesa da Bizzarri quando Paganini centra il legno con un tiro tentato da dentro l’area di rigore. Dopo questa clamorosa occasione, gli uomini di Stellone difatti calano soprattutto fisicamente ed il Chievo che fa entrare al 58′ Meggiorini al posto di uno spento Inglese, riesce a gestire la situazione dando quasi l’impressione di volersi accontentare del punto in trasferta. Al 61′ Radovanovic sfiora il gol con un gran tiro da distanza siderale che termina fuori di pochissimo e che per poco non sorprende Leali. Dopo questa conclusione arrivano le altre sostituzioni con Stellone che al 66′ fa uscire a sorpresa il propositivo Soddimo che lascia il campo un pò indispettito in favore di Carlini, così come Birsa due minuti dopo al 68′ non prende benissimo l’ennesima sostituzione che Maran decide sostituendolo con Pepe. La partita ora sembra incanalata verso un tranquillo pareggio senza reti fino all’89’ quando Diakitè commette una clamorosa leggerezza stendendo Meggiorini che è stato bravo ad impedire che il pallone uscisse ed ha messo il corpo davanti allo stesso costringendo l’ex difensore della Fiorentina ad atterrarlo. Per Rocchi non ci sono stati dubbi, rigore e cartellino giallo per il centrale ciociaro. Paloschi segna così il suo quinto gol stagionale, spiazzando con freddezza Leali. Al 91′ Pepe commette a sua volta una leggerezza facendosi espellere per doppia ammonizione dato che, dopo aver preso il primo giallo per un fallo, continua a protestare fino a quando Rocchi non gli sventola il rosso che ne decreta l’allontanamento dal cmapo. Gli ospiti chiudono poi definitivamente l’incontro al 93′ grazie ad una stupenda combinazione tra i suoi due attaccanti che si trovano a meraviglia, infatti Paloschi ha lanciato sul filo del fuorigioco Meggiorini che è stato freddo davanti a Leali superandolo con un preciso rasoterra. Il raddoppio clivense ha naturalmente chiuso la gara che è stata quindi vinta dal Chievo che probabilmente si sarebbe anche potuta accontentare del punto ma che deve ringraziare Diakitè per questi 3 pesantissimi punti che l’allontanano dalla zona calda dopo la sconfitta subita sette giorni fa al Bentegodi dall’Udinese.
Paulo Sousa e la sua Viola non vogliono fermarsi e corrono a briglie sciolte verso lo Juventus Stadium: nel 3-0 con cui i toscani travolgono l’Udinese – che pure non demerita così nettamente in termini di prestazione globale – c’è l’attuale momento dell’ex capolista e attuale sorpresa della Serie A 2015/16. Una squadra fantastica, la più bella ed esuberante per gioco offensivo, che però ha rallentato un po’ – fisiologicamente – rispetto all’avvio di stagione, come continuità di grande calcio. Ma già così, basta e avanza per impressionare: nel pomeriggio del Franchi decidono Badelj e Kalinic (il primo gol è una collaborazione fortunata tra i due croati), Ilicic su rigore e infine Gonzalo Rodriguez, su testa da azione d’angolo. Una lunga serie di azioni, avviate quasi sempre da Bernardeschi, portano la Viola ad un passo da altre marcature; è proprio l’Under 21 più forte d’Italia, già pronto per Conte, il migliore in campo in assoluto, prototipo dell’esterno a tutta fascia di qualità molto elevata. All’orizzonte, come detto, c’è proprio la sfida più “pesante” dell’anno per la Fiorentina: domenica prossima, allo Stadium, si capirà molto del futuro immediato (e non) della squadra di Sousa. Chiusura per l’Udinese: il palo e le occasioni create nel primo tempo, oltre al gol divorato da Di Natale nel finale, gridano vendetta. Colantuono ha messo in campo un collettivo con le idee chiare, che ha cercato a sua volta di mettere i bastoni tra le ruote agli avversari. Riuscirci e contenere questa Fiorentina, poi, è tutt’altra storia.
Seconda vittoria di fila per l’Atalanta che allo stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo ha battuto un Palermo sempre più in difficoltà. 3-0 il risultato finale: nel primo tempo sono andati a segno German Denis (terzo gol in questo campionato) e il difensore Nicolò Cherubin (primo), nel finale a segno anche il centrocampista olandese Marten De Roon, sempre più protagonista. Espulsione record per il nerazzurro ed ex di giornata Giulio Migliaccio: entrato al 76′ ha ricevuto il cartellino rosso pochi secondi dopo, per una scarpata sulla spalla di un avversario.
Il Verona gioca una grande partita, ma non riesce a vincere la gara anzi la perde anche. La rete che decide la partita è quella di Costa che colpisce prima di testa trovando la respinta di Gollini e poi ancora la deposita in rete di piede. Nel finale anche un palo colpito da Bianchetti. (M.F.)
Il Napoli si rende protagonista di una partita da dimenticare e perde per 3 a 2 contro il Bologna nell’anticipo delle ore 12:30 della 15^ giornata di Serie A: un passo falso che costa momentaneamente il primato in classifica ai partenopei in favore dell’Inter, vittoriosa ieri sera contro il Genoa a San Siro. A partire meglio al “Dall’Ara” sono i felsinei, che grazie all’intraprendenza di Mounier, atterrato da Koulibaly a pochi centimetri dall’area di rigore, si rendono pericolosissimi con un calcio di punizione di sinistro a giro di Brienza parato da Reina. La reazione del Napoli si traduce in un tiro dalla distanza di Insigne che termina di poco a lato e in una conclusione incrociata di destro da parte di Callejon su cui Mirante salva di piede in maniera miracolosa, ma questo è solo il preludio alla tempesta rossoblu che sta per scatenarsi. Tutto ha inizio al 14′ quando Destro riesce a raccogliere il lancio di Diawara facendosi beffe di una marcatura da parte di Albiol troppo larga, concludendo a rete con un destro al volo che fa esultare il pubblico del “Dall’Ara” per il vantaggio rossoblu. Dopo qualche minuto di sbandamento della difesa partenopea, ecco il secondo montante da parte dei felsinei che al 21′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Brienza, trovano la deviazione di testa vincente da parte di un Rossettini lasciato liberissimo di colpire in area di rigore. Il Napoli appare tramortito, ma grazie alle qualità dei singoli prova a mettere in campo una reazione, prima con il colpo di testa di Insigne da distanza ravvicinata bloccato da Mirante, poi con un sinistro al volo di Callejon finito sul palo dopo la deviazione prodigiosa dell’estremo difensore rossoblu! Si va negli spogliatoi sul 2 a 0 per la formazione di casa, ma in avvio la sensazione è che in campo vi sia tutto un altro Napoli: nello spazio di 5 minuti i partenopei creano un paio di occasioni con Higuain, che manda altissimo da posizione favorevole su assist di Hamsik, e con Allan, che dopo una grande percussione palla al piede mira all’angolo lontano senza troppa fortuna. Quando sembra che il Napoli abbia trovato il bandolo della matassa, ecco però il colpo del definitivo K.O: un tocco involontario di Hamsik consente a Destro di controllare il pallone in area di rigore e di calciare verso la porta difesa da Reina, ma proprio l’estremo difensore spagnolo commette una leggerezza imperdonabile, lasciandosi sfuggire il pallone nonostante un tiro certamente “non irresistibile” per usare un eufemismo. Sotto di 3 gol il Napoli è sfiduciato e poco propositivo, ed è solo grazie ad un impreciso Mounier che i partenopei non si trovano sotto di 4 reti. La partita sembra così destinata a concludersi su un rotondo 3 a 0 per i felsinei, ma al minuto 87 si sveglia Higuain: l’argentino esce dal letargo e nello spazio di 3 minuti prima segna il gol dell’1-3 con una “zampata” da vero rapinatore d’area di rigore su assist di Insigne, poi confeziona la rete dell’illusione su suggerimento di Hamsik facendo “impazzire” Oikonomou con movimenti da grande punta. Il risveglio del Pipita, e in parte del Napoli, è però tardivo: i 4 minuti di recupero non bastano a raddrizzare una partita nata male e proseguita peggio. Napoli attualmente secondo in classifica, costretto a salutare la vetta; Bologna premiato per una partita allo stesso tempo folle ma coraggiosa. Un nuovo capitolo di questa emozionante, equilibrata, imprevedibile Serie A è stato scritto. (Dario D’Angelo)
L’Inter batte il Genoa uno a zero nell’anticipo della quindicesima giornata di Serie A Tim, grazie ad una marcatura di Adem Ljajic. La prima parte del match è piuttosto equilibrata, con i padroni di casa che provano a fare la partita ma la difesa ligure non concede spazi. A lungo andare la formazione di Mancini viene fuori e comincia a macinare gioco. Ljajic e Biabiany si mettono in mostra, soprattutto nei duelli individuali. Nel finale di frazione Ljajic va vicino al gol con due conclusioni insidiose, dopo essersi reso pericoloso con un tiro di sinistro attorno al ventesimo. Perin è miracoloso al quarantatreesimo, mentre la conclusione nel recupero finisce fuori di pochissimo. Nella ripresa l’Inter continua a spingere ma è il Genoa a rendersi pericoloso al cinquantatreesimo con un tentatvio di Figueiras che impegna per la prima volta Handanovic. Al sessantesimo l’Inter passa: punizione dalla sinistra battuta da Ljajic che calcia direttamente in porta, beffando tutti. Perin compreso. Il ritmo della gara cala, l’Inter prova a gestire il vantaggio ma a quattro minuti dalla fine D’Ambrosio viene espulso per doppia ammonizione. Il Genoa si riversa in attacco ma i padroni di casa si difendono bene e al triplice fischio finale possono gioire.
Il Torino riprende all’ultimo respiro, con un rigore trasformato da Maxi Lopez, il punto del pari, condannando la Roma ad un’altra beffa finale dopo quella subita a Bologna nell’ultima trasferta. All’Olimpico finisce 1-1, con finale pirotecnico: prima il settimo sigillo in Serie A di Pjanic – capocannoniere di squadra – a “coronare” una prestazione non all’altezza del bosniaco, con un cross su punizione che inganna tutta la difesa granata; poi il pareggio dei padroni di casa, con l’argentino, sfruttando un penalty molto generoso, originato da un errore grossolano nella gestione del pallone da part di Rudiger. E concesso, vedendo vari replay nel post partita, su indicazione errata dell’assistente di porta di Damato. Episodi a parte, visto l’andamento del match il risultato è giusto: la Roma resta almeno un gradino sotto alle sue possibilità, gioca male e non convince mai nella gestione della prestazione collettiva. Sarà fondamentale, per ripartire in fretta, vincere senza patemi lo spareggio-qualificazione contro il Bate Borisov in Champions, al quale difficilmente parteciperà Gervinho, uscito ancora infortunato. Il Toro, da parte sua, aggiunge un altro punticino ad un campionato d’alta classifica, restando a ridosso della zona-Europa.
Ljajic al 14′ s.t.
Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo, Telles; Felipe Melo (dal 1′ s.t. Brozovic), Medel; Biabiany, Palacio (dal 45′ s.t. Guarin), Ljajic; Jovetic (dal 29′ s.t. Perisic). (Carrizo, Berni, Dodò, Ranocchia, Montoya, Juan Jesus, Gnoukouri, Icardi, Manaj). All. Mancini.
Perin; Izzo (dal 34′ s.t. I. Cissokho), Burdisso, Ansaldi; Diogo Figueiras (dal 29′ s.t. Pandev), Rincon, Tino Costa, Diego Laxalt; Lazovic (dal 15′ s.t. Diego Capel), Gakpé, Perotti. (Lamanna, Ujkani, De Maio, Ricozzi, Ghiglione, Ntcham). All. Gasperini
Tino Costa (G), D’Ambrosio (I), Ansaldi (G), Perotti (G)
Giacomelli di Trieste
D’Ambrosio (I) per somma di ammonizioni
TORINO (4-3-2-1): Padelli, Bovo, Glik, Moretti, B. Peres, Acquah, Vives, Baselli (dal 68′ Benassi), Molinaro (dall’88’ Martinez), Quagliarella (dal 65′ M. Lopez), Belotti. All. Ventura.
ROMA (4-3-3): Szczesny, Florenzi, Rudiger, Manolas, Digne, Pjanic, Nainggolan (dal 71′ Vainqueur), De Rossi, I. Falque (dall’85’ Torosidis), Gervinho (dal 25′ Iturbe), Dzeko. All. Garcia.
ARBITRO: Damato di Barletta.
RETI: 83′ Pjanic (R) – 94′ Maxi Lopez su rig. (T).
AMMONITI: Glik, B. Peres e Acquah (T) – Florenzi, Manolas, Pjanic e Nainggolan (R).
(primo tempo 2-0)
14′, 60′ Destro (B), 21′ Rossettini (B); 87′, 90′ Higuain (N)
Mirante; Rossettini, Oikonomu, Gastaldello, Masina; Taider, Diawara (dal 92′ Pulgar), Brienza (dal 65′ Brighi); Rizzo (dal 74′ Mbaye), Destro, Mounier. (Da Costa, Stojanovic, Ferrari, Morleo, Donsah, Crisetig, Giaccherini, Falco, Acquafresca). All.:Donadoni.
Reina; Hysaj (dal 63′ Maggio), Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (dal 76′ David Lopez), Jorginho, Hamsik; Callejon (dal 65′ Mertens), Higuain, Insigne. (Rafael, Gabriel, Henrique, Chiriches, Strinic, Valdifiori, Dezi, Chalobah, El Kaddouri). All.: Sarri.
Mazzoleni
40′ Destro, 90’+2 Masina
Verona-Empoli 0-1 (primo tempo 0-0)
Marcatori: 61′ Costa
Verona (4-4-2): Gollini; Pisano (67′ Sala), Moras, Bianchetti, Souprayen; Viviani (77′ Zaccagni), Ionita, Hallfredsson; Wszolek (56′ Jankovic), Siligardi; Toni. All. Delneri. (Coppola, Helander, Checchin, Greco, Tupta, Claudio W.)
Empoli (4-3-1-2): Skorupski; Laurini, Costa, Barba, Mario Rui; Zielinski, Paredes (73′ Croce), Buchel; Saponara (53′ Maiello); Pucciarelli (85′ Piu), Maccarone. All. Giampaolo. (Pugliesi, Pelagotti, Bittante, Camporese, Dermaku, Dioussè, Ronaldo)
Arbitro: Tagliavento di Terni
Ammoniti: 6′ Mario Rui (E), 11′ Costa (E), 40′ Buchel (E), 60′ Paredes (E), 63′ Hallfredsson (V)
Marcatori: 25′ Badelj, 62′ rig. Ilicic, 86′ Gonzalo Rodriguez
Tatarusanu, M. Alonso, Astori, Gonzalo Rodriguez, Tomovic, Vecino, Badelj, Borja Valero (dall’80’ Gilberto), Ilicic (dal 73′ Pasqual), Kalinic, Bernardeschi (dall’87’ Babacar). All. Paulo Sousa
Karnezis, Felipe (dal 76′ Marquinho), Danilo, Piris, Widmer, Badu, Iturra (dal 58′ Bruno Fernandes), Lodi, Edenilson, Thereau, Aguirre (dal 58′ Di Natale). All. Colantuono
Guida di Torre Annunziata
Gilberto e Gonzalo Rodriguez (F) – Danilo, Felipe, Badu, Iturra e Edenilson (U)
Atalanta-Palermo 3-0 (primo tempo 2-0)
Marcatori: 18′ Denis (A); 25′ Cherubin (A); 79′ De Roon (A).
Assist: 18′ De Roon (A); 25′ Gomez (A); 79′ D’Alessandro (A).
Sportiello; Raimondi, Paletta, Cherubin, Brivio; Cigarini, De Roon, Kurtic (76′ Migliaccio); Moralez (84′ Estigarribia), Denis, Gomez (73′ D’Alessandro). All. Reja. A disp.: Bassi, Radunovic, Suagher, Masiello, Ranieri, Gasperoni, Monachello.
Sorrentino; Andelkovic (53′ Morganella), Goldaniga, Gonzalez, Lazaar; Hiljemark (56′ Quaison), Jajalo (65′ Pezzella), Chochev; Brugman; Trajkovski, Gilardino. All. Ballardini. A disp.: Colombi, Pirrello, Andelkovic, Bolzoni, Cassini, La Gumina.
Arbitro: Russo (sezione di Nola).
Ammoniti: 42′ Kurtic (A); 50′ Andelkovic (P); 65′ Jajalo (P); 68′ Gonzalez(P).
Espulsi: 77′ Migliaccio (A).
Acerbi (Sas) all’8, Floccari (Sas) al 27′, Pellegrini (Sas) al 38′ p.t.; Zukanovic (Sam) al 45′ s.t.
Viviano; Cassani, Silvestre, Moisander; Christodoulopoulos (dal 15′ s.t. Carbonero), Fernando (dall’11 s.t. Palombo), E. Barreto, Regini (dal 36′ s.t. Zukanovic); Soriano; Eder; Cassano. (Puggioni, Brignoli, Mesbah, A. Roriguez, F. Bonazzoli, P. Pereira, Muriel, De Silvestri, Ivan). All. Montella
Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso (dal 23′ s.t. Longhi); Missiroli, L. Pellegrini, Laribi; Politano (dal 25′ s.t. Biondini), Floccari (dal 31′ s.t. Defrel), N. Sansone. (Pomini, Pegolo, Antei, Falcinelli, Ariaudo, Fontanesi, Duncan, Floro Flores). All. Di Francesco
Mariani di Aprilia
Acerbi (Sas), Vrsaljko (Sas), Pellegrini (Sas), Silvestre (Sam), Cassani (Sam) per gioco scorretto
Paloschi (su rig.) al 44′ s.t., Meggiorini al 48′ s.t.
Leali; Rosi, Bertoncini (dal 44’ s.t. Longo), Diakité, Pavlovic; Paganini, Gori (dal 30′ s.t. Gucher), Sammarco, Soddimo (dal 20′ s.t. Carlini); D. Ciofani, Dionisi. (Zappino, Gomis, Crivello, Frara, Verde, M. Ciofani, Tonev, Castillo, Ajeti.) All. Stellone.
Bizzarri; Cacciatore, Dainelli, Gamberini, Gobbi; Radovanovic (dal 35’ s.t. Pinzi), N. Rigoni, P. Hetemaj; Birsa (dal 23’ s.t. Pepe); Inglese (dal 12’ s.t. Meggiorini), Paloschi. (Bressan, Seculin, Sardo, N. Frey, Pellissier). All. Maran.
Rocchi di Firenze.
Gori, Dionisi e Diakitè (F), per gioco falloso; N. Rigoni, Paloschi, Dainelli e Cacciatore (C) per gioco falloso.
Pepe (C) al 45’ s.t. per doppia ammonizione.
Belec; Zaccardo, S. Romagnoli, Gagliolo, Letizia; Pasciuti, Cofie, Lollo, Martinho (53′ Di Gaudio); Lasagna (72′ Mbakogu), Borriello (87′ Gabriel Silva). All.: Fabrizio Castori.
Donnarumma; Abate, Alex, A. Romagnoli, De Sciglio; Cerci (68′ Luiz Adriano), Kucka, Montolivo, Bonaventura; Bacca, Niang. All.: Sinisa Mihajlovic.
Massimiliano Irrati.
Alex (M), A. Romagnoli (M).