E avvenuta, finalmente, la conferenza stampa di insediamento del nuovo presidente del Parma. Dopo Tommaso Ghirardi e il triumvirato Doca-Giordano-Kodra, ecco Giampietro Manenti: al suo fianco il manager Fiorenzo Alborghetti che è il suo braccio destro, e dal direttore generale Pietro Leonardi che rispetto al passato è lunico legame rimasto, Manenti ha ovviamente parlato dellaspetto più pressante della sua gestione: lappianamento dei debiti. Stiamo rincorrendo il tempo ma dovete fidarvi; giovedi notte abbiamo definito loperazione e Mapi Group – la società di Manenti, che ha sede legale in Slovenia – ha comprato il Parma. Le scadenze importanti sono a ridosso, ma conto di riuscire a chiudere. Limpegno economico nellimmediato è stato quantificato: al più tardi domani mattina faremo partire i nuovi bonifici. Si è parlato della volontà di portare partner commerciali, dallItalia e non solo (non sono stati fatti nomi ma Manenti ha ammesso di conoscere bene il mercato dellEuropa dellEst) e di chiudere il pagamento degli stipendi tra 18 e 20 febbraio, indiscriminatamente a giocatori e dipendenti. Non sono mancati momenti nei quali i giornalisti presenti in sala hanno espresso dubbi circa lammontare della somma, sollevando lipotesi che lacquisto del Parma nasconda interessi che con il calcio e il marchio Parma centrano poco; Manenti – con Alborghetti a dargli man forte – ha risposto anche a queste perplessità parlando anche dei programmi sportivi: Sarebbe un peccato raggiungere unimpresa sportiva e vederla vanificata da qualche pagamento in ritardo; vogliamo quindi rispettare la scadenza. Ho guardato i giocatori negli occhi e so che ci credono: abbiamo spiegato loro tutte le problematiche, alla fine eravamo tutti tranquilli, penso che la parte sportiva non sia stata condizionata nellarco della stagione. Vincere dieci partite su diciassette? Non è impossibile. Prima però bisognerà sistemare i conti, e già quella sarà una grande impresa.