Vince lo Zenit, merita lo Zenit, ma che peccato per quel cartellino rosso… Pensieri dai contorni abbastanza nitidi, dopo il primo match, l’andata degli ottavi di finale di Europa League, tra Zenit San Pietroburgo e Torino. Al ‘Petrovskij Stadion’ decidono un gol per tempo di Witsel e Criscito, con l’espulsione scriteriata di Benassi alla mezzora che marchia a fuoco una partita già complicata dalla chiara superiorità in ogni reparto dei russi. A Torino, tra una settimana, ci vorrà una partita da “Cuore Toro” per entrare nella storia. Per rendere l’idea, la sua terza marcia equivale alla quinta non del Torino ma di qualsiasi squadra di Serie A. Vince agevolmente, ancor di più visto l’aiuto di Benassi e la superiorità numerica. Al di là del punteggio sembra dura che questa squadra possa perdere 3-0, crollando totalmente. Ma il calcio è anche questo, la speranza non è spenta Non riesce mai a costruire un’azione e nemmeno a sfruttare ripartenze o calci piazzati. Fino alla mezzora però controlla in modo ordinato; poi, in 10 contro 11, resta in balìa dello Zenit Espellere un giocatore per doppio giallo alla mezzora del primo tempo vuol dire avere buona personalità e polso. Le proteste finali del Toro sono ingiustificate e legate ad episodi insignificanti
Torino in grande difficoltà e sotto per 1-0, oltre che in 10 contro 11, contro lo Zenith, nell’andata dell’ottavo di finale di Europa League. A fine primo tempo (voto 6 alla prima frazione), gli uomini di Ventura (voto 6) sono “meritatamente” in svantaggio, nel senso che la squadra di Villas-Boas (voto 7) si è dimostrata più forte. Molto bene Witsel (voto 7), al di là del sigillo del vantaggio, con un match da dominatore del centrocampo, in entrambe le trequarti. Per il Torino purtroppo la svolta negativa è arrivata sull’espulsione di Benassi alla mezzora. Il centrocampista scuola Inter (voto 4), già ammonito, ha falciato lo stesso Witsel sotto gli occhi dell’arbitro, costretto a cacciarlo con un’ora di anticipo. Fin lì gli ospiti avevano rischiato solo una volta, sul mortifero Rondon (voto 6), anche grazie ad una partita maiuscola di Gazzi e Maksimovic su tutti (voto 6,5). Sul gol, invece, da rivedere Padelli e Glik (voto 5 per entrambi), parsi quantomento… imperfetti. Le accelerazioni di Hulk (voto 6) ed i movimenti, con tecnica ad alti livelli, di Danny (voto 6,5), rischiano di far diventare un incubo il secondo tempo.
Primo tempo di intensità superiore non solo a quello che può fare il Toro, ma rispetto a tutto quanto si può chiedere oggi ad una squadra italiana. Probabilmente, Juve compresa. Squadra di livello superiore. Impeccabile a centrocampo, sia come regista sia come incursore, vedi l’occasione del gol. Migliore in senso assoluto. Nettamente sotto, come rendimento e propositività, rispetto al compagno di reparto. In più si fa ammonire e mancherà al ritorno, visto che era diffidato.
Era un 6 stiracchiato, da pullman davanti alla porta come dicono in Inghilterra, ma comunque un 6 onesto, fino all’espulsione. Poi va sott’acqua e rischia di annegare, con un 2-0, già a fine tempo. Colonna centrale davanti alla difesa, è riuscito a respingere sempre il trequartista centrale, spesso cambiato da Villas-Boas nella sua scacchiera. Grande partita. Non ci si può permettere questo tipo di errori, nemmeno per un classe 1994, a certi livelli. Purtroppo, bocciato senza attenuanti (Luca Brivio)
Giusto un paio di uscite alte, sui cross che spiovono quasi innocui dalla trequarti. Troppo facile
Il suo tiro apre le danze, permettendo a Witsel di ribadire in gol la respinta corta di Padelli. Non soffre mai Molinaro, anzi, lo attacca spesso
Quasi da senza voto. Le uniche volte in cui Quagliarella o Maxi Lopez prendono palla (2 o 3 in tutto), ci pensa Garay a chiudere. Lui trotterella e poco altro
Lavoro agevole, il Toro non riesce a sorprenderlo mai con lanci “a scavalcare” e lui ringrazia sentitamente
Si trova al momento giusto nel posto giusto, quando il palo ricaccia in campo il colpo di punta di Hulk. La partita pessima di Darmian, in generale, è un boccone già ben confenzionato per una serata tranquilla
Non convince, nonostante i suoi dominino in mezzo al campo. L’ammonizione è gratuita e gli farà saltare il return-match
Migliore in campo per autorità tecnico-tattica. Sempre nel vivo del gioco, non rischia mai nulla e calamita quasi tutti i palloni in uscita dalla difesa
Corsa e intensità pazzesca, non si ferma praticamente mai. E’ ovunque, in tutte le posizioni ricopribili da centrocampo in su. Trovasse anche un briciolo di pericolosità offensiva sarebbe un prospetto di campione
Classico giocatore di esperienza, capitano e leader del gruppo. Ideale per far circolare il pallone con intelligenza ed innescare Hulk
Tantissimo fumo, finte, accelerazioni e quant’altro. Il suo repertorio, insomma. Non altrettanto arrosto, anche perchè ci sarebbe da far indigestione, in caso contrario… Il 2-0 per metà è suo, però
Solo un paio di fiammate, ci aspettavamo di più dal bomber di Villas-Boas. Evidentemente non serviva tutto il suo “veleno” stasera
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La squadra è ben allenata e si trova a meraviglia, forse poteva chiudere con un pò di cattiveria in più sul 3-0 e stroncare completamente l’avversario. Ma è parso talmente in controllo della contesa da non inficiare, con il mancato KO tecnico, il giudizio positivo
Non è solo colpa sua, l’1-0. Di certo l’intervento non è all’altezza degli altri, però, che esibisce anche stasera come al solito. Peccato
Senza gli errori in appoggio si meriterebbe anche di più, nonostante tutto. Fino all’espulsione, che avrete capito è stata la svolta totale del match, era tra i migliori in assoluto
In collaborazione con Darmian lascia Witsel libero di calciare in area, per l’1-0. Poi, sulle tante offensive dello Zenit, qualche indecisione ma anche ottimi interventi in uscita, a spazzare l’area
Molinaro, attaccato dal terzino avversario, lo lascia spesso in uno contro uno con Shatov o Danny. Ma nonostante questo non sfigura, con entrambi
Fuori dal match, totalmente. Anche uno dei singoli migliori della stagione e dei più promettenti nuovi volti della Nazionale italiana può vivere serate complicate, d’altronde
Il migliore del Torino, partita fuori contesto rispetto alla squadra. Sbaglia pochissimo e salva svariate volte in zona centrale i suoi
Dovrebbe accendere la miccia, unire centrocampo ed attacco e sorprendere la linea avversaria. Non ci riesce mai, anche se è apprezzabile per corsa e sacrificio, una volta che il Toro resta in 10
Uomo copertina, in senso negativo, della serata. E’ brutto dirlo, ma gli rimarrà il segno sulla coscienza. Può servirgli, nel caso in cui riuscirà a diventare un grande giocatore, come tremenda lezione
In difficoltà, insegue sempre gli avversari e raramente li “afferra”. Un pò meglio di Darmian, ma insufficiente
Servito poco e male, quando Benassi si fa cacciare entra nel tunnel della solitudine totale e si intristisce
Quagliarella, in avvio, era il punto di riferimento avanzato, tra i centrali di Villas-Boas. Lui, invece, non si è ben capito cosa dovesse e volesse fare. Assolutamente periferico
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Dentro nel finale, prova un paio di ruggiti e aziona anche Farnerud nel recupero. Con un pò più di coraggio e classe, oltre che di personalità, poteva essere l’azione della grande speranza e del 2-1)
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Bocciato assieme ai suoi ma per colpe non primariamente sue. Una volta che il copione del match viene stracciato, nemmeno lui riesce più a capirci molto
(Luca Brivio)