E iniziata la lunga volata che conduce alla fine della Coppa del Mondo di sci alpino 2015. Se in campo maschile Marcel Hirscher vola incontrastato verso la quarta sfera di cristallo consecutiva (ha 188 punti di vantaggio su Kjetil Jansrud), tra le donne la battaglia è apertissima; riguarda due sciatrici (difficile che Shiffrin e Vonn rientrino nella corsa, anzi quasi impossibile a meno di miracoli) che sono separate da 44 punti in classifica. Tina Maze prima con 1145, Anna Fenninger seconda con 1101. Sembrava chiusa, doveva essere chiusa: lo scorso 18 gennaio la Maze arrivava quinta nella discesa di Cortina dAmpezzo, la Fenninger nona si staccava di 361 punti, superata anche da Mikaela Shiffrin. La slovena, già campionessa nel 2013 quando ha sbriciolato il record di punti (2414) vincendo 10 gare, è in testa alla classifica dalla discesa di Lake Louise, 5 dicembre 2014; ma un trionfo annunciato si è trasformato in un appassionante testa a testa nel quale adesso la trentunenne di Slovenj Gradec ha tutto da perdere e tanta, tanta ansia. Cosè successo? Sostanzialmente tre cose. La prima: la Maze non ha più vinto una corsa dal gigante di Are, 12 dicembre. La seconda: Anna Fenninger è tornata dai Mondiali (ci arriveremo) e ha vinto le tre gare nelle quali ha gareggiato, allungando a sei la striscia di podi consecutivi. La terza: la Maze a Maribor ha centrato la bellezza di zero punti, sdraiandosi sulla pista di casa nei due slalom (gigante e speciale). Risultato: da quel giorno a Cortina la Fenninger ha recuperato 317 punti allavversaria, salendo a 12 vittorie in Coppa del Mondo e 4 in questa stagione. La campionessa in carica ha cambiato marcia, come spesso le accade, da gennaio in poi: fino al weekend di Maribor aveva vinto soltanto il gigante di apertura a Solden, il 25 ottobre. Anche così però a Tina Maze sarebbe bastato centrare almeno una vittoria nella sua Slovenia, ma la pressione, o la stanchezza per le tante gare disputate (è una delle pochissime a gareggiare in tutte le specialità) lhanno fatta crollare psicologicamente ancora prima che tecnicamente. Il colpo di grazia, se alla fine vincerà laustriaca di Salisburgo, è arrivato nella combinata di Bansko: la Maze ha chiuso la manche di super-G a 45 centesimi dalla Fenninger, ma quando anche i paletti lungo il percorso sapevano che in slalom (specialità nella quale laustriaca non gareggia) non ci sarebbe stata storia, ecco che Anna ha tenuto a 6 centesimi il ritardo dalla slovena, vincendo la prova e accorciando ancora. Il giorno dopo stesso risultato nel super-G: Fenninger prima, Maze seconda, meno 44 e tutto riaperto. Adesso il pronostico diventa durissimo: le due atlete hanno in comune la straordinaria tendenza a vincere quando conta. Prendiamo i Mondiali di Vail/Beaver Creek:
Una non vinceva una gara da tre mesi e mezzo e ha portato a casa due ori e un argento, l’altra non festeggiava da quasi due mesi e ha ottenuto lo stesso bottino. Il computo delle gare (due per specialità, otto in totale) premia certamente la Maze che ne ha due in più da affrontare. Un impavido giornalista nella conferenza stampa di Bansko, ha fatto alla Fenninger la domanda che tutti le avrebbero fatto in quel momento: se, visto l’esito della combinata, avesse in programma di disputare i due slalom rimanenti (Are e Meribel, nelle finali). Si è preso una risata in faccia e una risposta chiara: “Questa è stata una grande manche, ma solo quello. Per fare lo slalom in stagione serve un lavoro durissimo”. Anche così però non possiamo pensare che almeno in Francia la Fenninger non provi a racimolare qualche punticino tra i paletti stretti; dopo tutto c’è di mezzo una Coppa del Mondo. Tina Maze lo sa, e sa bene che deve arrivare a Meribel con un vantaggio tale da evitarle guai peggiori. Vista oggi, Anna Fenninger ha in mano la sfera: è in striscia vincente, quando inizia a vincere non si ferma più e mentalmente domina sulla rivale. “Ci rispettiamo e ci stimoliamo a vicenda” ha detto l’austriaca “sarà un bel duello, ora il mio grande obiettivo è andare a prenderla e non so se ce la farò”. Prima dei Mondiali aveva detto che puntava soprattutto al gigante: lo ha vinto con un secondo e 40 di vantaggio. Davanti però c’è l’altra: buon divertimento, sarà un gran duello.
(Claudio Franceschini)