Uno degli appuntamenti golfistici più attesi dell’anno è, senza dubbio, il Masters Golf Tournament di Augusta, in Georgia, che si svolge nello storico contesto dell’Augusta National. Questo è l’anno della 79esima edizione: si tratta di uno dei tornei di golf più longevi del mondo, che vede sfilare sul green tantissime stelle internazionali di questo sport aristocratico ed elegante, pronte a sfidarsi per portare a casa la coppa del vincitore, particolarmente ambita e preziosa, che regala lustro e prestigio al fortunato (e bravo) golfista che riuscirà ad avere la meglio su tutti gli altri.
La manifestazione è iniziata con il tradizionale Par 3 Contest, una gara amichevole senza vinti e vincitori (almeno sulla carta) dove i partecipanti al Major si sfidano in una gara in cui i caddie sono speciali: mogli, fidanzate e figli partecipano e sostengono i loro uomini e l’atmosfera che si respira è senza tensione, vivace e allegra, come si addice a una festa, più che a un torneo internazionale così importante e rinomato. Quest’anno, il vincitore è stato l’americano Kevin Streelman, che ha vinto ai playoff contro Camilo Villegas, un golfista colombiano dalla tecnica cristallina. Sicuramente il golfista americano non è superstizioso, visto che in questo torneo vige una strana regola secondo cui chi vince alla prima uscita ha poche speranze di fare un buon risultato, tanto meno di vincere, nel torneo vero e proprio. Dal 1960, anno in cui è stato introdotto il Par 3 Contest, il vincitore non ha mai sollevato la vera coppa e questo ha fatto nascere questa suggestione, tanto che i big hanno sempre evitato di vincerlo. Tra i partecipanti al Par 3 Contest 2015 c’era anche Jack Nicklaus, una leggenda del golf, da sempre nel mirino di Tiger Woods: il golfista 75enne ha allattivo la vittoria in 18 majors. Questanno ha stupito tutti: alla quarta ha fatto buca in uno, strappando applausi scroscianti al pubblico e ai suoi avversari, che non hanno potuto fare altro che levarsi il cappello davanti a tanta bravura.
Il 2015 è il primo anno dal 2010 in cui non c’è nemmeno un italiano in competizione, ma i grandi campioni che si sfidano sul green sono pronti a regalare un grande spettacolo. I più attesi per la competizione vera e propria, oltre a Tiger Woods, sono Rory McIlroy, nuovo numero uno del golf che non ha mai brillato all’Augusta Masters, e Bubba Watson, già vincitore nel 2014 e nel 2012. Anche Phil Mickelson è favorito alla vittoria, ma più come outsider che come effettivo, perché nonostante abbia già vinto una volta qui, ultimamente il suo gioco sta deludendo.
La prima giornata si è chiusa con l’inaspettato primo posto di uno dei più giovani golfisti invitati a partecipare all’evento, il 21enne Jordan Spieth di Dallas. La sua è stata una giornata pressoché perfetta, con pochi errori e sbavature sul green se si esclude solo un bogey alla buca 15. Ha collezionato ben 9 birdies, di cui uno alla buca più difficile del tracciato, la 18, dove ha messo a segno un birdie da 7 metri. Il risultato finale per questo giovane golfista è , un punteggio da favola per iniziare il Major e mettersi in luce davanti a giocatori ben più esperti e conosciuti che, invece, devono accontentarsi di guardare da lontano il campioncino.
Jordan Spieth potrà iniziare la seconda giornata con tre colpi di vantaggio su alcuni dei nomi più illustri presenti all’Augusta Masters Golf 2015: Jason Day, Ernie Els, Charley Hoffman e Justin Rose. Va detto, però, che quest’ultimo ha messo a segno un bel record nella prima giornata, facendo registrare il miglior punteggio di primo round dopo 19 anni. E’ stato leader per qualche ora e non ha rinunciato a chiedere l’autografo ai mostri sacri del golf presenti sul green. Spieth, comunque, non va considerato come un outsider: il suo nome circola già da diversi anni nell’ambiente golfistico e l’anno scorso si piazzò sul secondo gradino del podio di questo Major, arrendendosi solo a Bubba Watson, che ha chiuso la prima giornata a -1. Ci son poi da considerare le curiosità e i fatti curiosi: uno dei golfisti del poker che nella seconda prima giornata si è piazzato al secondo posto è Ernie Els, che di anni ne ha ben 45 e che quest’anno mette in tabellino la sua 21esima partecipazione all’Augusta Masters. 21, come gli anni di Spieth, che secondo Els è uno dei giocatori più forti che calpestano il green quest’anno.
Uno dei principali candidati alla vittoria, Rory McIlroy, ha giocato male le sue carte nella prima giornata con una serie di errori dettati, forse, dalla troppa pressione mediatica su di lui. Al Par-5 della buca 2ha mandato il suo drive in un ruscello ma ha recuperato colpo su colpo e ha chiuso il primo giorno con un dignitoso -1 di cui si dice soddisfatto, anche se da un giocatore che punta al Grande Slam, ci si aspettava qualcosa di più. Chi, invece, sta deludendo le aspettative è il mito vivente Tiger Woods. Il suo gioco è ben lontano dallo stile e dalla classe che il campionissimo mostrava fino a poco tempo fa ma l’assenza per oltre 2 mesi dai green per alcuni fastidi fisici e le vicende personali hanno contribuito a far tornare il golfista una persona umana, con tutti i suoi difetti. Nonostante i più si siano accorti che Woods ha recuperato la mano nel gioco corto. Errori grossolani e colpi di estrema bellezza hanno caratterizzato anche questa uscita di Woods, che alla fine si è piazzato 73esimo, facendo segnare a tabellino +1, avendo utilizzato 42 colpi, uno sopra il Par.