Dopo un lungo inseguimento e la serie esasperante di pareggi arrivata nel 2015, la Roma al termine di un altro match da segno X perde il secondo posto ai danni dei cugini laziali. L’1-1 sul campo del Torino, firmato Florenzi-Maxi Lopez, relega per la prima volta in questa stagione (in generale nell’ultimo biennio) la squadra di Garcia ai margini della zona Champions diretta. Ora il derby infinito della capitale, in queste ultime settimane di campionato, varrà davvero tantissimo. Vede premiata la tattica “speculativa” sul punteggio con un pò di fortuna e tanta resistenza difensiva. Decisivo l’ingresso di Maxi Lopez, che regala a Ventura un punto sudato ma allontana l’obiettivo/sogno Europa League Spreca il primo tempo, giocando in maniera rivedibile. Poi meriterebbe qualcosa in più ma se l’aria di fine partita è “Ancora una volta episodi arbitrali contrari” ci sentiamo di frenare subito: la palla di Bruno Peres è davvero al limite ma sembra dentro, mentre il rigore concesso a De Rossi è molto più “dubbio” (eufemismo) Entrambi gli episodi chiave sono difficili da valutare e a nostro parere se il pallone controllato da Peres non è totalmente oltre la linea di fondo, il contatto De Rossi-Moretti poteva portare anche ad un altro esito rispetto al penalty.
Un primo tempo (voto 5) fiaccato dal primo caldo di primavera a Torino, tra granata e giallorossi, termina sullo 0-0 con pochissimi tiri in porta ed un gioco spesso lento e privo di giocate degne di nota. Per la squadra di Garcia (voto 5,5) – che vorrebbe allungare a 3 la serie di vittorie consecutive per rispondere alla Lazio (in vantaggio al 45′) – tridente atipico con Ljajic (voto 5), Ibarbo e Iturbe (voto 5,5 per entrambi) che fanno però rimpiangere l’assenza di Totti, probabilmente in campo nella ripresa. Bene la difesa, con entrambi i centrali che concedono pochissimo al Toro, in particolare Astori (voto 6,5), abile nonostante la differente velocità di base a controllare Martinez. Per Ventura (voto 5,5) match interamente difensivo, con Darmian e Bruno Peres (voto 5,5 per entrambi) bloccati in una linea che diventa spesso a 5 davanti a Padelli (voto 6). Per Maksimovic (voto 6,5) stesso discorso fatto con Astori, primo tempo da migliore in campo, attento e preciso in ogni chiusura.
Partita insolitamente bloccata, dedicata al lavoro di muratura delle azioni avversarie ma soprattutto con baricentro così basso da non poter sperare di far male, con ripartenze che partono da lontanissimo. Se l’obiettivo era lo 0-0, allora contento Ventura… Ljajic e Iturbe non la vedono quasi mai quando se lo trovano davanti. Costringe addirittura l’argentino al fallo da ammonizione, uscendo palla al piede dalla difesa Da condividere con Vives e anche Gazzi, ma essendo lui il più adatto a ripartire e portare pericoli dal centrocampo all’attacco, partorisce un primo tempo davvero povero Fa circolare il pallone con estrema lentezza e non trova in nessuno dei 3 attaccanti un riferimento di personalità, in grado di far tremare gli avversari. Senza cambi di ritmo, la gara pare incanalata verso un finale scritto Sembra tornato il giocatore deciso e senza paura dei tempi di Cagliari. Quagliarella e Martinez vengono spenti, nelle poche occasioni in cui arrivano a tiro, come ragazzini Sia lui che Ljajic, gente che dovrebbe fare la differenza e prendere per mano la squadra, deludono. La prima azione per il bosniaco (l’unica del primo tempo) arriva al minuto 43. Urge una sveglia (Luca Brivio)
Quando l’atmosfera si scalda, nel finale, è sempre presente. Il tocco sul palo, che disinnesca il raddoppio di Florenzi, salva baracca e burattini GLIK 6: Non fatica granchè sui fumosi attaccanti avversari, forse solo Iturbe lo impensierisce seriamente. Sbaglia però un pò troppo in uscita dai blocchi
Lo avevamo condannato, come quasi tutti, come prima impressione, in occasione del rigore. Rivedendo l’azione al replay, capiamo meglio la sua rabbia. Per il resto non è impeccabile ma se la cava
Peccato per lui che il secondo tempo sia più ricco di palloni persi che di chiusure ermetiche. Era stato senza dubbio il migliore, almeno per la prima ora di gioco
Torna in versione terzino “puro”, abbandonando quasi totalmente per un pomeriggio le velleità di ripartenza, che pure lo rendono giocatore così abile e interessante. Su Florenzi però soffre a intermittenza
Tra i peggiori; dovrebbe regalare al Toro ripartenze e fantasia, è l’unico tra i centrocampisti di Ventura in grado di produrre break interessanti. Eppure fa meglio Farnerud nei pochi minuti in cui è in campo di lui nel resto del match
Si vede pochissimo, come Gazzi. Tra compiti tattici stringenti e mancanza di intraprendenza, così così… Sufficiente solo grazie all’assist per Maxi Lopez
Alcune incursioni aeree da calcio piazzato ne segnalano la presenza, per il resto davvero poco evidente
Anche da lui, come da El Kaddouri, ti aspetti la giocata che rivitalizza le punte e porta loro qualche buon pallone da trasformare in gol. Invece si limita alla fase difensiva
E’ di fatto la prima punta del Toro per tutto il primo tempo, con Quagliarella che arretra a cercare il pallone. Astori lo limita senza grandi problemi
Si prende responabilità e compiti da regista offensivo, senza però trovare grande dialogo con i compagni. Gli va sicuramente meglio dopo l’ingresso di Maxi Lopez
( Decisivo, pur senza strafare. Segna e conquista palloni importanti e pesanti nel finale: mossa-partita di Ventura)
( Certamente più positivo di El Kaddouri sebbene giochi meno di un quarto d’ora. Con lui al posto del marocchino la chiave tattica sarebbe stata differente)
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Non è pienamente in stile-Ventura chiudersi con “pullman davanti alla porta” e abbandonarsi al puro contropiede in questa maniera. Però il punto finale è probabilmente quanto richiesto dal tecnico ai suoi a inizio match
Impegnato davvero poco, non può molto davanti alla combinazione ravvicinata tra Vives e Maxi Lopez. Per il resto ordinaria amministrazione
Il migliore tra i suoi a fine partita, soprattutto grazie ad un secondo tempo da jolly totale. Terzino, ala, attaccante, rigorista. Gran bel giocatore
Quagliarella arriva solo a intermittenza nella sua zona, il che gli regala un pomeriggio di scarso lavoro. Preso in mezzo in occasione del gol
E’ lui a sbagliare l’intervento in area su Vives, in occasione del pareggio. Sarebbe tra i migliori senza questa incertezza, non ci sentiamo di bocciarlo oggi
Non rinuncia a quelche tiro dalla distanza ma dovrebbe spingere con più continuità, visto che Bruno Peres è bassissimo sulla scacchiera tattica dell”Olimpico
Un fantasma, non sembra più il top player che aveva stregato la Serie A per mesi. Da quando lui ha smesso di trascinare il gruppo, la Roma è crollata
Il rigore è generoso, per non dire esagerato. La sua partita è da schermo difensivo bloccato, anche se il Torino non attacca quasi mai. Troppo poco
E’ sempre il migliore nel centrocampo giallorosso, anche quando – come oggi – non trova giornate di grazia particolare
Accende il mancino in due o tre occasioni, rischiando di bruciare la resistenza di Padelli. Ha potenzialità per fare molto di più
Scarta tutti, trascina per il campo avversari aggrappati alla sua maglia ma… al momento decisivo si perde. Totalmente privo di efficacia
Il peggiore assieme a Pjanic. Dopo un avvio discreto sbaglia quasi tutti, è in ritardo, senza convinzione. Giusto toglierlo, ancor meglio farlo prima rispetto a quanto decide Garcia
( E’ il solito ingresso che non risolve nulla. Abbonato all’entrata inutile di fine partita)
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Oltre a non trasmettere più la dovuta determinazione e voglia di vincere ai suoi, è riuscito a dilapidare un vantaggio enorme, rischiando ora seriamente di compromettere la prossima stagione. Se prima era giusto elogiarlo, ora critiche sacrosante
(Luca Brivio)