All’Olimpico la Roma sconfigge 2-1 una tenace Udinese e si riporta al secondo posto in classifica. I gol di Nainggolan e Torosidis ribaltano il vantaggio iniziale siglato da Perica. Partenza frizzante della compagine giallorossa, subito pericolosa con un cross teso dalla destra di Torosidis. Al diciannovesimo minuto la partita della Roma si complica: Manolas compie una grave ingenuità, regalando palla a Therau, il cui tiro viene respinto da De Sanctis e ribattuto in rete da Perica. Poco dopo Karnezis compie un miracolo sul piazzato di Totti. Gli uomini di Garcia premono sull’acceleratore ma al trentaquattresimo rischiano su un colpo di testa di Perica che termina alto. Al quarantatreesimo ancora bianconeri insidiosi con una ripartenza velocissima di Allan che sbaglia l’ultimo tocco per Therau. Allo scadere assist al bacio di Totti per Nainggolan che solissimo davanti a Karnezis segna la rete del pareggio. Nel secondo tempo la Roma riparte forte ma i friulani si rendono pericolosi in ripartenza. Gli uomini di Stramaccioni sciupano un clamorosa occasione occasione con Therau che si fa ipnotizzare da De Sanctis al momento decisivo. Al sessantacinquesimo doccia fredda per l’Udinese: Hertaux e Widmer lisciano su un traversone di Nainggolan, Totti appoggia per Torosidis che firma il 2-1. Trovato il vantaggio i padroni di casa si limitano a gestirlo anche se hanno l’occasione di chiudere i conti con un tacco del solito Nainggolan che si stampa sul palo. Poco dopo conclusione violenta di Holebas che respinta dal legno; l’Udinese prova a reagire nei minuti finali ma i capitolini reggono con ordine e conquistano tre punti pesantissimi in chiave Champions. (Jacopo D’Antuono)
Il Torino torna al successo dopo tre giornate, il Chievo invece perde in campionato dopo sei turni (l’ultima sconfitta dei veronesi era stata a Reggio Emilia contro il Sassuolo il 4 aprile). E’ l’ex Maxi Lopez a decidere la partita dello stadio Olimpico: dopo che la prima frazione si era conclusa senza gol l’attaccante argentino, che ha cominciato questa stagione proprio con il Chievo, ha trovato i colpi risolutivi per i granata. Il primo gol è stato d’opportunismo, colpo di testa ravvicinato in una mischia derivante da calcio d’angolo, il secondo al termine di una fuga solitaria da centrocampo sfuggendo alla marcatura di Cesar. Maxi Lopez è così salito a quota 7 in classifica marcatori (6 reti con il Torino, 1 con il Chievo).
Dall’entusiasmo per la nuova gestione societaria all’immediata discesa in Serie B dopo 11 anni di grande calcio: è la parabola, calcisticamente (e non solo) deprimente del Cagliari di Giulini, affidatosi prima a Zeman e poi a Zola con risultati fallimentari, per concludere con Festa – di tutti certamente quello con meno responsabilità – ed un gruppo di giocatori incapace di invertire la rotta nei lunghi ed infruttuosi mesi invernali, arrivando a primavera senza più speranze. Tanto che anche contro il Palermo (tutt’altro che intento a mettere bastoni tra le ruote), mentre l’Atalanta crollava in casa contro il Genoa – quindi con l’ultimo anelito di fiato disponibile – lo scatto d’orgoglio è mancato. L’1-0 finale a favore dei siciliani, targato Vazquez, punisce un Cagliari sprecone, che si è mangiato via via occasioni da gol principesche, con Farias in primo luogo. Aprendo fin da oggi lo sguardo verso l’orizzonte a più lungo raggio, intravedendo una cadetteria che aspetta ed un futuro da costruire e ricostruire (in senso di ambizioni del club) con tenacia. Dal canto suo la squadra di Iachini, con il medesimo sguardo e senza volontà immediate se non quella di chiudere dignitosamente la stagione, vede molto più chiaramente un 2015/16 senza Dybala – anche stavolta in panchina e pronto al passaggio in bianconero – e con il ‘Mudo’, giustiziere finale del Cagliari, ancora in dubbio. Il fatto che proprio il tecnico, ringraziando e andando oltre, abbia allontanato un principio di voci circa il suo approdo nel capoluogo sardo, è però un primo passo importante: per una volta Zamparini sembra aver trovato davvero il suo “profeta” e dopo la cavalcata con promozione in A dello scorso anno e questa salvezza, il terzo step potrebbe anche essere il sogno Europa League. (Luca Brivio)
Grande vittoria del Genoa che sbanca l’Atleti Azzurri d’Italia insediandosi al quinto posto in classifica. Per l’Atalanta sconfitta dal fondo dolce perché il contemporaneo ko interno del Cagliari col Palermo ha chiuso la corsa salvezza. Nel primo tempo i nerazzurri si erano portata avanti con il gol dell’ex Mauricio Pinilla, a segno su rigore causato da un incomprensibile fallo di mano di Burdisso. Ma il Genoa ha saputo reagire alla grande: prima il pareggio di Pavoletti, poi nella ripresa il sorpasso di Bertolacci e la doppietta di Iago Falqué, per il definitivo 1-4.
Il Verona supera l’Empoli e si porta a 44 punti in classifica, lasciando la formazione toscana a quota 41. Per una volta non è Luca Toni il mattatore: i gol dell’Hellas portano la firma di Vangelis Moras e Jacopo Sala, per entrambe si è trattato della rete numero 2 in questo campionato. L’Empoli si era portato in vantaggio in avvio con Riccardo Saponara, a segno per la settima volta in 13 presenze con la maglia azzurra, poi ha subito la rimonta scaligera. L’arbitro La Penna, alla seconda direzione in Serie A, ha estratto solo 3 cartellini gialli; 3 sono anche le sostituzioni effettuate da ciascun allenatore.
Il Sassuolo batte per 3-2 il Milan alla fine di una bellissima gara. Decisivo Domenico Berardi che dopo i quattro gol dell’anno scorso quest’anno sigla tre reti ai rossoneri che sotto di 2-0 avevano trovato il pareggio con le reti di Bonaventura e Alex. Per Berardi i gol in campionato sono 14; 30 quelli totali in Serie A, 7 dei quali realizzati al Milan che ovviamente è il suo bersaglio preferito (lo scorso anno aveva realizzato un poker nel 4-3 che era costato la panchina ad Allegri). Due gli espulsi, tutti nel Milan: Giacomo Bonaventura e Suso si vedono sventolare sotto il naso il cartellino rosso nel secondo tempo (diretto nel caso dello spagnolo), lasciando i rossoneri in nove uomini.
La Lazio espugna il Luigi Ferraris grazie ad un gol di Gentiletti ad inizio ripresa. Sampdoria generosa ma poco cinica, la sconfitta di questa sera rischia di complicare la corsa verso l’Europa. Pronti, via. Ritmi altissimi a ‘Marassi’, le due squadre si aggrediscono molto ma concedono poco a livello difensivo. La prima occasione del match capita a Parolo che con un destro di potenza mette i brividi a Viviano. Un minuto dopo ci prova anche Candreva ma la sua conclusione viene bloccata a terra dal numero uno dei liguri. I blucerchiati si fanno vivi con Soriano che, servito da Palombo , spedisce alto sopra la traversa. Alla mezzora capitolini vicini al gol sul cross di Felipe Anderson che mette al centro dalla sinistra e con la complicità di Romagnoli si rende molto pericoloso. Poco dopo diagonale di Soriano che accarezza il palo destro difeso da Berisha. Nel finale di frazione clamorosa chance sprecataa da Obiang che tutto solo davanti al portiere laziale spara alle stelle. Ad inizio ripresa è la Sampdoria ad avere un’altra ghiotta occasione per portarsi in vantaggio ma Eto’o spreca tutto con un diagonale che finisce incredibilmente sul fondo. I blucerchiati sprecano troppo e la Lazio ne approfitta dopo nove minuti: Ledesma sforna un cross al bacio per Gentiletti che con un tocco di ginocchio beffa Viviano: 1-0 per i biancocelesti. La Sampdoria sembra subire il contraccolpo psicologico, così la Lazio ci prova con una conclusione di potenza di Candreva; poco dopo Djordjevic si vede murare sulla linea il tiro da Rizzo. Nel recupero brividi biancocelesti per un dribbling rischioso di Berisha in area ma al triplice fischio fa festa la squadra capitolina.
Il primo anticipo della trentaseiesima giornata di Serie A era il derby d’Italia Inter-Juventus, che è finito con la vittoria bianconera per 1-2. L’Inter era passata in vantaggio già dopo pochi minuti del primo tempo grazie al gol di Mauro Icardi, che ha deviato in porta un grande tiro di Marcelo Brozovic, che possiamo considerare l’autore “morale” del gol nerazzurro. Tuttavia, poco prima dell’intervallo è arrivato il pareggio della Juventus su calcio di rigore trasformato da Claudio Marchisio e concesso per un fallo di Nemanja Vidic su Alessandro Matri. Nella ripresa poi si è consumato il sorpasso juventino con il gol di Alvaro Morata e il gentile “omaggio” di Samir Handanovic. Davvero tanti gli ammoniti da parte dell’arbitro Doveri: nell’Inter sanzionati Ranocchia, Vidic, Juan Jesus, Kovacic e Brozovic, nella Juventus invece cartellini gialli per Lichtsteiner e Morata. A partita in corso sono entrati Nagatomo, Podolski e Gnoukouri per quanto riguarda l’Inter, Ogbonna, Llorente e Pogba per la Juventus.
Gentiletti (L) al 54′
Viviano; De Silvestri, Silvestre, A. Romagnoli, Regini; Acquah (dal 17’ s.t. L. Rizzo), Palombo (dal 36’ s.t. Okaka), Obiang; Soriano; Muriel, Eto’o (dal 17’ s.t. Bergessio) Romero, Cacciatore, Muñoz, Wszolek, Duncan, Marchionni, A. Coda, Correa, L. Djordjevic All. Mihajlovic
Palombo e Silvestre per gioco scorretto
Berisha; Basta, Ciani, Gentiletti (dal 31’ s.t. De Vrij), Radu; Parolo, Ledesma, Lulic; Candreva (dal 38’ s.t S. Mauri); Klose (dal 25’ s.t. F. Djordjevic), Felipe Anderson Guerrieri, Strakosha, Novaretti, Braafheid, Cavanda, Cataldi, Onazi, Perea, Keita B. All. Pioli
Mazzoleni di Bergamo
Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia (da 44’ s.t. Gnoukouri), Vidic, Juan Jesus; Brozovic (dal 37’ s.t. Podolski), Medel, Kovacic; Shaqiri (dal 26’ s.t. Nagatomo); Icardi, Palacio. (Carrizo, Andreolli, Santon, Felipe, Kuzmanovic, Obi, Dimarco, Podolski, Puscas, Bonazzoli). All. Mancini.
Storari; Lichtsteiner (dall’11’ s.t. Ogbonna), Barzagli, Bonucci, Padoin; Romulo, Marchisio, Sturaro; Pereyra (dal 33’ s.t. Pogba); Matri (dal 21’ s.t. Llorente), Morata. (Rubinho, Audero, Pepe, Coman, Asamoah, De Ceglie, Marrone). All. Allegri.
Doveri di Roma.
Ranocchia, Vidic, Juan Jesus, Kovacic e Brozovic (I); Lichtsteiner, Morata (J).
Marcatori: 13′, 31′ 77′ Berardi, 33′ Bonaventura, 51′ Alex Assist: Cannavaro, Abate, Suso, Zaza
Consigli; Fontanesi (74′ Magnanelli), Acerbi, Cannavaro, Peluso; Biondini, Missiroli, Taider (61′ Brighi); Berardi, Zaza, N.Sansone (69′ Floro Flores). A disposizione: Pomini, Celeste, Longhi, Natali, Bianco, Chibsah, Floccari, Lazarevic. Allenatore: Eusebio Di Francesco.
Diego Lopez; Abate (46′ Suso), Alex, Paletta, Bonera; Poli, De Jong, Van Ginkel; Honda (78′ El Shaarawy), Destro (67′ Pazzini), Bonaventura. (Abbiati, Gori, Zaccardo, Bocchetti, Mexes, Albertazzi, C.Zapata, Mastalli) Allenatore: Filippo Inzaghi.
Ammoniti: 16′ Bonaventura, 39′ Bonera, 46′ Missiroli, 72′ Consigli, 72′ Honda, 84′ El Shaarawy, 86′ Paletta.
Espulsi: 57′ Bonaventura, 94′ Suso.
(p.t. 1-1)
Marcatori: 6′ Saponara (E); 24′ Moras (H); 67′ Sala (H).
Assist: 6′ Maccarone (E); 24′ Obbadi (H).
Rafael; E.Pisano, Marquez, Moras, Agostini; Greco, Obbadi, Hallfredsson (83′ Christodoulopoulos); Sala (90′ Marques), Toni, J.Gomez (38′ Fernandinho) (Benussi, Gollini, Guillermo Rodriguez, Martic, Brivio, Campanharo, Valoti, Nico Lopez, Saviola). All. Mandorlini.
Bassi; Laurini, Rugani, Barba, Hysaj; Zielinski (78′ Verdi), Valdifiori, Vecino (57′ Croce); Saponara; Pucciarelli, Maccarone (72′ Mchedlidze). (Sepe, Pugliesi, Tonelli, Somma, Mario Rui, Brillante, Signorelli, Tavano). All. Sarri.
Arbitro: Federico La Penna (sezione di Roma)
Ammoniti: 65′ Fernandinho (H); Croce (E); 90′ Verdi (E).
Marcatori: 18’rig.Pinilla (A), 30’Pavoletti (G), 57’Bertolacci (G), 61’Iago Falqué (G), 73’Iago Falqué (G)
Assist: Bertolacci (G), Pavoletti (G)
Atalanta (4-3-3): Sportiello; Bellini, Stendardo, Cherubin (75’Benalouane), Dramé; Migliaccio, Cigarini (60’Moralez), Carmona; M.D’Alessandro (66’Bianchi), Pinilla, A.Gomez (Frezzolini, Merelli, Scaloni, Del Grossi, Emanuelson, Baselli, Grassi, Rosseti, Boakye). All.Reja.
Genoa (3-4-3): Perin; Izzo, Burdisso, Roncaglia; Rincon, Kucka, Bertolacci (83’Mandragora), Edenilson; Iago Falqué (87’També), Pavoletti, Lestienne (67’Bergdich) (Lamanna, Sommariva, Parente, Gulli, Laxalt, Panico, Ghiglione). All.Gasperini.
Arbitro: Andrea Gervasoni (sezione di Mantova)
Ammoniti: 48’Izzo (G), 54’Migliaccio (A), 71’Carmona (A), 86’Pinilla (A)
9′ Vazquez
Brkic, Balzano (dall’85’ Longo), Diakité, Rossettini, Avelar, Donsah (dal 46′ Joao Pedro), Ekdal, Dessena, Mpoku (dal 64′ Sau), Farias, Cop (Colombi, Alejandro Gonzalez, M.Capuano, F.Pisano, Murru, Crisetig, Conti, Cossu, Barella). All. Festa.
Sorrentino, Vitiello, G. González, Andelkovic, Quaison (dal 90′ Bentivegna), Rigoni (dal 67′ Della Rocca), Jajalo (dall’86’ Maresca), Chochev, Daprelà, Vázquez, Belotti (Ujkani, Fulignati, Milanovic, Terzi, Ortiz, Lazaar, Rispoli, Dybala). All. Iachini.
Angelo Cervellera (sezione di Taranto)
Balzano, Ekdal e Diakitè (C) – Ale.Gonzalez, Rigoni e Chochev (P)
Marcatori: 51’Maxi Lopez, 69’Maxi Lopez
Assist: Maksimovic
Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Jansson (68’Glik), Moretti; Darmian, Vives, Gazzi, El Kaddouri (85’Benassi), Gaston Silva (71’Molinaro); Maxi Lopez, Josef Martinez (Ichazo, Castellazzi, Basha, Alvaro Gonzalez, Rosso). All.Ventura.
Chievo (4-4-2): Bardi; Frey, Gamberini, Cesar, Biraghi; Izco, Radovanovic, Christiansen (76’Pellissier), Birsa (56’Botta); Paloschi, Meggiorini (64’Fetfatzidis) (Bizzarri, Seculin, Dainelli, M.Anderson, Sardo, Zukanovic, Cofie, Vajushi, Pozzi). All.Maran.
Arbitro: Gianluca Rocchi (sezione di Firenze)
Ammoniti: 18’Maksimovic (T), 45’+3’Gaston Silva (T), 52’Moretti (T)
Perica (U) al 19′, Nainggolan (R) al 45′ p.t.; Torosidis (R) al 20′ s.t.
Totti (R)
De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanic (dal 42′ s.t. Ljajic), De Rossi, Nainggolan; Iturbe (dal 37′ s.t. Doumbia), Totti (dal 30′ s.t. Keita), Ibarbo. (Skorupski, Cole, Balzaretti, Astori, Spolli, Ucan, Paredes, Verde, Sanabria). All. Garcia.
Karnezis; Widmer, Heurtaux, Danilo, Piris; Allan, Pinzi (dal 28′ s.t. B. Fernandes), Badu; Guilherme (dal 37′ s.t. Geijo); Perica (dal 21′ st Kone), Thereau. (Scuffet, Meret, Bubnjic, Domizzi, Neuton, Guilherme, Gabriel Silva, Pasquale, Aguirre). All. Stramaccioni.
Banti di Livorno.
Spettatori paganti 8.066, abbonati 27.654. Ammoniti Piris, Heurthaux e Ljajic per gioco scorretto, Nainggolan per proteste.