Atalanta Lazio termina 1-1. La squadra di Pioli, dopo essere andata in svantaggio a inizio del secondo tempo con il gol dellex Biava, è riuscita a riacciuffare il pareggio grazie a Parolo. La Lazio scivola così al terzo posto, restando distanziata dalla Roma solo di un punto e conservando un vantaggio di 6 punti sul Napoli quarto. I nerazzurri invece potrebbero festeggiare la matematica salvezza già domenica prossima in caso di vittoria al Barbera di Palermo.
La squadra di Reja disputa unottima prestazione subendo soltanto nella parte finale del match la crescita degli avversari. Squadra organizzata e aggressiva. La salvezza è sempre più vicina I biancocelesti non riescono a esprimersi al meglio. Nella seconda parte di gioco le poche occasioni imbastite iniziano a produrre qualche effetto, ma per ottenere il secondo posto finale nelle prossime partite dovremmo vedere una Lazio diversa. Arbitra con polso e carattere. Ammonizione giuste e puntuali.
Atalanta Lazio ha chiuso il primo tempo sul parziale di 0-0. Reja schiera i suoi con il 4-3-3. Davanti a Sportiello si dispongono Bellini, Biava, Masiello e Del Grosso. In zona mediana ritroviamo Migliaccio, Cigarini e Carmona, mentre il tridente offensivo è formato da DAlessandro, Pinilla e Alejandro Gomez. Pioli risponde con il 4-2-3-1. Marchetti tra i pali, linea difensiva composta da Basta, Mauricio, Ciani e Radu. Cataldi e Parolo pattugliano il centrocampo. Candreva, Mauri e Felipe Anderson occupano la trequarti a sostegno di Keita, punta unica. Arbitra Orsato di Schio. LAtalanta mostra la sua intraprendenza fin da subito. DAlessandro ringhia sulle caviglie di Radu cercando subito di sgusciare via sulla fascia. La Lazio prova a ovviare al pressing nerazzurro velocizzando la manovra. Keita riceve palla sulla tre quarti, si accentra e con una rasoiata a giro colpisce subito il palo. Lo spagnolo cerca il gol con insistenza mettendo in seria difficoltà i difensori bergamaschi. LAtalanta però è ben messa in campo e dopo i primi 10 minuti di sofferenza avanza senza indugi il proprio baricentro. Lorganizzazione degli uomini di Reja schiaccia i laziali nella propria metà campo. Migliaccio sfiora il gol con il consueto colpo di testa in area. Marchetti mostra però reattività, salvando il risultato. Anche Biava ci prova poco dopo con un inserimento puntuale che impegna Marchetti. Candreva prova a suonare la carica con un missile dalla distanza che termina sul fondo. Pinilla ci prova invece direttamente da calcio di punizione. Il suo tentativo dai 28 metri termina alto sopra la traversa. Così nel finale di tempo è ancora lAtalanta a rendersi pericolosa. Gli orobici si distendono bene portando Bellini in area avversaria. Servizio verso il mezzo dove cè Gomez che di prima colpisce a botta sicura. Marchetti in controtempo si allunga salvando ancora il risultato. Vedremo se nella ripresa le squadre sapranno sbloccare il risultato CARMONA 6,5 A. MASIELLO 5,5 MARCHETTI 7 RADU 5,5 (Francesco Davide Zaza twitter@francescodzaza)
Gestisce bene le incursioni avversarie. Respinge bene un tocco sotto porta di Keita nel primo tempo.
Sfreccia più volte in area avversaria proponendo soluzioni interessanti. Si adegua all’andamento del match nel secondo tempo mostrando pazienza e rigore in fase difensiva.
Chiude bene più volte su Keita. Trova il gol che sblocca il risultato confermando le sue spiccate doti offensive.
Dopo un primo tempo troppo impulsivo, si ritrova rivelandosi insuperabile nel gioco aereo.
Basta lo mette in difficoltà e lui arranca.
Ci mette tutta la grinta agonistica del caso. Decisivo nei momenti più difficili.
Gioca pulito trovando spesso gli spazi giusti per verticalizzare con precisione. Meno attento in difesa. (dal 34’ s.t. MAXI MORALEZ s.v.)
Il suo inarrestabile pressing infastidisce molto lo sviluppo della manovra avversaria. Lo si può trovare dappertutto quest’oggi.
D’ALESSANDRO 6 Punge sulla destra fino a quando i crampi non lo costringono ad abbandonare anzitempo il campo.
(dal 25’ s.t. ZAPPACOSTA 6,5 Il suo ingresso dona maggiore imprevedibilità alla manovra orobica. Si inserisce bene in area trovando soluzioni interessanti.)
I suoi movimenti a compasso permettono a Gomez e compagni di inserirsi con efficacia in area. Spende molta energia mettendosi di continuo al servizio della squadra.
(dal 25’ s.t. BIANCHI 6 Mantiene alta la squadra proteggendo bene la posizione.)
Si muove molto trovando i tempi giusti per proporsi. Arriva più volte al tiro sfiorando molte volte la rete.
Nel primo tempo depotenzia la manovra laziale pressando alto i difensori e costringendo così gli avversari all’utilizzo di lanci lunghi alla ricerca di Keita, sotto scacco di Biava e Masiello. Nel finale un vistoso calo di concentrazione e condizione permette agli avversari di trovare il pareggio.
Deve superarsi per evitare il tracollo. Da applausi la parata su Gomez nel primo tempo.
Cresce con insistenza guadagnando autostima e coraggio. Propone un cross dopo l’altro nel finale di gara.
Inadeguato. Troppo irruento nelle uscite basse, rischia di farsi sorprendere più volte alle spalle. Non marca a dovere Biava sul gol subito.
Gli attaccanti avversari lo puntano più volte illudendosi di superarlo in velocità. Lui risponde con fisico e esperienza.
Troppi errori di concentrazione in fase difensiva. Troppo spazio lasciato ai portatori di palla sulla fascia.
(dal 24’ s.t. BRAAFHEID 6,5 Tampona la fascia destra meglio del collega sostituito non facendo passare più nessuno.)
Non riesce a incidere rimanendo spesso troppo basso e fuori dal cuore del gioco.
Risolve diverse situazioni scomode in difesa e si propone con astuzia davanti. Trova la nona rete in campionato grazie a un mix di spregiudicatezza e tecnica.
Prova a illuminare là davanti ma le sue idee spesso sono troppe complicate per i compagni di reparto.
Rimane troppo distante dalla porta. Poca roba.
(dal 19’ s.t. F. DJORDJEVIC 6 Le sue abilità nel gioco aereo garantiscono uno sviluppo migliore della manovra. Sfiora il gol nel finale.)
Non trova gli spazi giusti per esprimersi ma lascia comunque il segno. Nel finale offre a Djordjevic il pallone della vittoria.
Parte bene mettendo in enorme difficoltà gli avversari. Costretto a destreggiarsi nel ruolo di centravanti boa perde lucidità e efficacia.
(dal 30’ s.t. PEREA 6 Le sue accelerazioni e i suoi movimenti risultano efficaci contro l’organizzazione orobica.)
Dopo un primo tempo difficile decide di non cambiare nulla, spostando troppo in là l’ingresso di Djordjevic.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)