Colombia-Perù termina con il risultato di 0-0. Il migliore in campo dei Cafeteros è Murillo che ha ben impressionato con buoni interventi. Malissimo invece Cuadrado e Gutierrez. Nel Perù buona prova collettiva: sugli scudi J.Sanchez e Cueva. Male Claudio Pizarro.
Gara tranquilla senza episodi dubbi. Giusti i cartellini gialli estratti.
Nel girone della morte Colombia e Perù si giocano la qualificazione ai quarti di finale nell’ultima gara disponibile. Tutte le squadre del gruppo C sono appaiate a quota tre punti e i giochi sono ancora apertissimi. Per questa importante sfida Pekerman ripropone lo stesso undici della partita contro il Brasile ad eccezione di Zuniga, in panchina per far spazio ad Arias.
Per il resto confermati gli altri dieci elementi: Ospina in porta; Zapata, Murillo e Armero in difesa; Cuadrado, Edwin Valencia, Carlos Sanchez e James Rodriguez a centrocampo; Falcao e Gutierrez a formare il tandem offensivo. Risponde con così il Perù con Gallese tra i pali quindi Advincula, Zambrano, Ascues e Juan Vargas a completare il reparto arretrato. In mezzo al campo spazio a Lobaton e Ballon mentre Joel Sanchez e Cueva sono gli esterni. Davanti Gareca punta tutto sugli esperti Claudio Pizarro e Guerrero (6,5). L’inizio è tutto di stampo colombiano con Falcao (5,5) che impegna severamente Gallese (6) già al 3′: sugli sviluppi di un corner El Tigre raccoglie un rimpallo, si gira e scaglia in porta un tiro velenoso respinto con una mano dall’estremo difensore avversario. Poco dopo Armero scatta sulla propria fascia e viene ben servito da un filtrante di James Rodriguez (5,5): l’ex Milan non ci pensa due volte e calcia di prima con il sinistro sfiorando il palo. Con il passare dei minuti gli uomini di Pekerman perdono però brio e non riescono ad innescare le frecce sugli esterni, Cuadrado (5) in primis. L’ex Fiorentina perde diversi palloni e non riesce a fare la differenza di fronte al suo vecchio compagno Vargas (6). James, che parte sulla carta largo a sinistra, si accentra spesso lasciando il via libera ad Armero (6,5) e Gutierrez sull’out mancino: quest’ultimo è uno degli uomini chiave dello schieramento colombiano grazie alla sua capacità di abbassarsi per raccogliere la sfera e lanciare di prima Falcao. Il primo tempo si chiude con un diagonale impreciso di Gutierrez che non impensierisce Ospina (sv). 0-0 all’intervallo.
I ritmi sono alti ma la partita si gioca per lo più a centrocampo. Poche occasioni ad eccezione delle fiammate iniziali della Colombia.
Manca un regista in grado di dettare i tempi e si vede. La costruzione della manovra è lenta e le sole accelerazioni di James non bastano per sbloccare il match. Gli attaccanti del Perù non lo mettono mai in difficoltà. Nonostante questo si fa apprezzare grazie a diversi anticipi e buoni interventi. Un giovane con l’esperienza di un veterano. Troppo caotico, si ostina in giocate complicate e sbaglia la gestione di situazioni importanti tra cui un ghiotto contropiede.
I giocatori peruviani si limitano a fare muro. La tattica per adesso ha ben imbrigliato i fuoriclasse della Colombia. Ma in attacco non si muove una foglia. Si danna l’anima muovendosi come un forsennato. Suo l’unico diagonale degno di nota in un primo tempo piatto da parte della sua squadra. Sostituisce Farfan in extremis ma il roccioso peruviano non riesce a farsi notare. Inesistente.
Gara tutto sommato tranquilla ad eccezione di qualche intervento prontamente registrato. (Federico Giuliani)
Colombia
Attento nelle rare occasioni in cui viene chiamato in causa.
Chiamato a sostituire Zuniga in extremis, non è sempre costante nelle sovrapposizioni.
Regala qualche brivido ma gioca una partita senza macchie particolari. Serata tutto sommato tranquilla dalle sue parti.
I tifosi dell’Inter hanno di che esser felici. Il ragazzo gioca con la grinta e l’esperienza di un veterano. Uno dei migliori in campo.
L’ex Milan inizia molto bene sfiorando anche il gol del vantaggio. Cala nella ripresa fino alla sostituzione. (dal 56’IBARBO 6 – Regala vivacità all’attacco della Colombia).
Non azzecca un dribbling. L’ex Fiorentina è di gran lunga il peggiore in campo, si intestardisce in azioni solitarie e perde palloni banali.
Esce a causa di un brutto infortunio dopo neanche 30′ di gioco. Non valutabile (dal 23’MEDIJA 6 – Classico lavoro sporco. Si posiziona a centrocampo e aiuta Sanchez a innalzare le barricate in mediana).
Effettua il suo lavoro senza strafare. Morde le caviglie dei peruviani ma non riesce mai a impostare l’azione dei suoi.
Luci (poche) e ombre (tante) per il gioiellino del Real Madrid. Non riesce a cambiare passo ed è preda del ritmo basso imposto dal Perù.
Tanto movimento ma poca concretezza. Un paio di dai e vai con Falcao nel primo tempo e tanta confusione nella ripresa.
Chiama al grande intervento Gallese dopo 3′. Successivamente si eclissa fino a riapparire con un colpo di testa impreciso nella ripresa. E’ vero che si sbatte molto ma dal capitano ci si aspettava di più (dal 65’JACKSON MARTINEZ 6 – Subito nel vivo dell’azione con un assist al bacio per Gutierrez. La sua stazza mette apprensione alla difesa avversaria).
La Colombia gioca un calcio piuttosto deludente. Tutta un’altra storia rispetto ai Cafeteros visti al Mondiale brasiliano. Che il ciclo sia già terminato?
Perù
Bravissimo in avvio su Falcao. Bravo nelle altre situazioni.
Ottima spinta per il laterale peruviano. La sua rapidità crea i presupposti per le occasioni di Sanchez nel secondo tempo.
Non sempre pulito negli interventi ma efficace. Riesce però ad annullare Falcao.
Completa il pacchetto di centrali con Zambrano. Non va in difficoltà neppure quando entrano Jackson e Ibarbo.
Ha di fronte il suo ex compagno di squadra Cuadrado e stravince il duello con il colombiano. Eppure il terzino viola non fa niente di eclatante…
Dopo un primo tempo piatto si sveglia nella ripresa. Va vicino al gol con due tiri velenosi (dall’80’HURTADO – SV).
Partecipa alla lotta di centrocampo senza mai tirarsi indietro. Poco altro sul suo conto.
Vale quanto detto per il collega di reparto. La differenza è che lui è più preciso. Commette una quantità industriale di falli.
Corre avanti e indietro su quella corsia. Uno dei migliori dei suoi (dall’89’YOTUN – SV).
Stanco sin dal calcio d’inizio. Si muove poco e neppure grazie alla sua immensa esperienza riesce a far qualcosa di utile alla causa (dal 55’FARFAN 6 – La sua esperienza fa guadagnare minuti e secondi preziosi alla sua squadra).
L’attacco del Perù campa sui suoi movimenti. Facile capire perché il risultato sia di 0-0.
Compie un piccolo miracolo. Il Perù è ai quarti di finale: questo è quel che conta.
(Federico Giuliani – Twitter: @Fede0fede)