All’Estadio Municipal di Concepcion sono ancora i rigori a decidere il quarto di finale tra Brasile e Paraguay e la storia consegna la vittoria nuovamente ai Biancorossi. Parte forte la Seleçao che ci prova al 2′ col tiro dalla distanza di Coutinho ed il momentaneo vantaggio arriva già al 15′ quando i Verdeoro orchestrano una bella manovra avvolgente liberando Dani Alves, preciso nel trovare a centroarea l’arrembante Robinho. Gli uomini di Diaz non ci stanno e, approfittando dell’appagamento dei Brasiliani, carburano lentamente con le opportunità del capitano Roque Santa Cruz al 9′ e al 34′ e con Haedo Valdez al 45′ e al 56′.
Il meritato pareggio si materializza perdipiù a causa di un errore della squadra di Dunga: al 70′ infatti, contrastando un avversario su un pallone spiovente, Thiago Silva commette un ingenuo, per usare un eufemismo, fallo di mano che permette a Derlis Gonzalez di superare Jefferson dal dischetto. Solo da questo momento la Seleçao prova qualcosa con l’unico tiro di Coutinho all’82’ prima della lotteria dei rigori in cui Everton Ribeiro e Douglas Costa tradiscono la fiducia del mister che li aveva mandati in campo a match in corso e sparano il primo a lato rasoterra del palo, il secondo forte sopra la traversa. Dall’altra parte però hanno il piede più fermo e, nonostante l’errore di Santa Cruz, il Paraguay esplode di gioia all’ultimo rigore trasformato da Derlis Gonzalez. Vittoria giusta ed organico invece da rivedere per i Verdeoro anche in vista delle prossime qualificazioni mondiali.
Gara resa divertente dalla grande voglia del Paraguay e dai calci di rigore finali. Male anche questa sera, costruendo poco o niente ed accontentandosi prematuramente dell’1 a 0 segnato in apertura. Lotta con lo spirito giusto dal primo all’ultimo istante e vince meritatamente ai rigori, dove si dimostra migliore. Prende tante decisioni difficili ma giuste.
Tiene col fiato sospeso tutta la difesa con respinte incerte e la troppa superficialità. Non bene nemmeno ai rigori.
Bravo nel confezionare l’assist ma non adeguato oggi in fase difensiva.
Tiene bene il reparto nel corso dei novanta minuti.
Un errore sicuramente non da lui ma in fin dei conti permette il passaggio del turno all’avversario.
Bene nella prima frazione, scompare per la ripresa.
Imposta e distribuisce con qualità.
Compie diversi recuperi che permettono all’azione di ricominciare.
Poco ispirato rispetto al solito, è comunque esaltante palla al piede ma Dunga lo richiama intorno all’ora di gioco.
Si vede solo al 2′ e all’82’ con due tiri pericolosi.
Grande protagonista in apertura col goal che tiene in scacco la partita fino al 72′. Purtroppo nell’arco della sua permanenza in campo non riesce ad offrire altri spunti interessanti.
Non si costruisce un’occasione buona ma bisogna anche dire che Dunga lo vorrebbe sfruttare per l’attaccante che non è.
Gioca trenta minuti che non gli bastano per entrare in partita e spara alto il rigore affidatogli.
Prende il posto di Firmino con gli stessi risultati.
Doveva fare una sola cosa ed è riuscito a sbagliarla.
All. DUNGA 4,5 Non sprona a dovere la squadra nell’intervallo, quando già allora si trovava in difficoltà, e sono proprio due suoi cambi a sbagliare i rigori decisivi.
Inoperoso a parte i due tiri di Coutinho.
Un po’ disordinato questa sera in entrambe le fasi di gioco.
Regge bene dietro e sfiora la rete al 62′.
Prende un’ammonizione al 37′ che non ne segna l’andamento e anzi lo rende più sicuro.
Il difensore dell’Udinese è il meno utile del reparto.
Ottiene la vittoria di rigore segnando i due decisivi: quello in partita e l’ultimo della serie. Grandissimia personalità.
Non vive la sua serata migliore provando comunque a mettere intensità in favore dei compagni.
Pesa molto l’errore in marcatura sull’inserimento vincente di Robinho condizionandolo anche probabilmente sotto il punto di vista psicologico.
Una vera saetta quando parte sulla sua corsia mancina.
Prova a segnare con due opportunità concrete allo scadere del primo tempo e al 56′.
Il primo a suonare la carica, peccato per il rigore sbagliato alla fine.
Prestazione dal minutaggio ridotto e sicuramente non esaltante.
Entra e segna uno dei penalty.
Viene gettato nella mischia a 6 dal novantesimo senza neanche poi doversi presentare sul dischetto.
All. DIAZ 7,5 Tiene sempre a galla i suoi dal primo all’ultimo istante facendosi sentire dalla panchina. Anche i cambi gli sorridono.
(Alessandro Rinoldi)