DIRETTA / Tour de France 2015 12^ tappa Lannemezan-Plateau de Beille: risultati e classifica. Nibali si riaffaccia in top ten (giovedì 16 luglio)

- La Redazione

Diretta Tour de France 2015 12a tappa Lannemezan-Plateau de Beille: risultati e classifica. Vincitore Joaquim Rodriguez, Froome sempre maglia gialla, Nibali in crescita (oggi 16 luglio)

rodriguez_huy Joaquim Rodriguez sul traguardo di Huy (da Facebook Le Tour de France)

Oltre al ritorno di Lance Armstrong, che poco ha a che fare con la gara vera e propria (e con il ciclismo), un altro corridore sta tornando ai livelli di un tempo. Si tratta dell’italiano Vincenzo Nibali che nell’ultima tappa è tornato a farsi notare. Il corridore è andato in fuga per poi essere ripreso dal leader Froome e da Quintana, dimostrando comunque di poter stare fra i grandi anche quest’anno. Inoltre Nibali è rientrato nella top ten della classifica generale, a poco più di 7 minuti da Froome. Un risultato che ridà valore all’impegno costante dell’italiano e che se rimanesse fra i primi dieci potrebbe ritenere questo Tour de France 2015 comunque soddisfacente.

A quanto pare Lance Armstrong è tornato al Tour de France. La notizia ha destabilizzato i fan, ma sembrerebbe che il ciclista americano stia seguendo le tappe della gara francese con 24 ore di anticipo rispetto ai corridori ufficiali. Armstrong sta percorrendo un tour fotocopia per raccogliere fondi per un’associazione che aiuta i malati di leucemia. Il corridore, che in passato aveva vinto 7 Tour de France, è stato squalificato l’anno scorso e bandito a vita dall’attività sportiva per aver ammesso di aver fatto uso di sostanze dopanti. L’americano è anche un sopravvissuto al cancro ed è da sempre stato impegnato nella beneficienza. Armstrong ha già percorso due tappe del Tour de France 2015 insieme ad altri sportivi per raccogliere fondi.

Ha vinto la dodicesima tappa Lannemezan-Plateau de Beille, il tappone pirenaico di questa Grande Boucle che ha esaltato i fuggitivi da lontano. Rodriguez ha vinto e questo successo unito a quello di Huy rende più che positivo il suo Tour nonostante sia presto uscito dalle posizioni più nobili della classifica: per il capitano della Katusha gioia doppia perché casa sua è vicina, poco oltre il confine e il crinale dei Pirenei. Guadagnano posizioni anche Jakob Fuglsang e Romain Bardet, anche se il danese non è certo il capitano dell’Astana (vero Vinokoiurov?) come dimostra la confortante prestazione odierna di Vincenzo Nibali, mentre il francese è ben lontano dal rendimento dell’anno scorso. Piazzamenti di prestigio dal quarto all’ottavo posto anche per altri cinque attaccanti, visto che i big si sono classificati dal nono posto di Alejandro Valverde in giù. Nel primo gruppetto sono arrivati anche la maglia gialla Chris Froome, il suo grande rivale Nairo Quintana, il redivivo Thibaut Pinot, l’ottimo Tejay Van Garderen che resta secondo in classifica, Alberto Contador che oggi ha almeno tentato un allungo, un Pierre Rolland anche lui oggi tornato su buoni livelli, appunto Vincenzo Nibali ed infine Geraint Thomas, il luogotenente di Froome. 

Ha vinto la dodicesima tappa Lannemezan-Plateau de Beille, il tappone pirenaico di questa Grande Boucle. Lo spagnolo della Katusha ha capitalizzato nel migliore dei modi la fuga da lontano nella quale è entrato grazie al fatto di essere ormai fuori classifica e ha colto così la seconda vittoria personale in questo Tour davanti a Jakob Fuglsang, il danese dell’Astana staccato di oltre un minuto. Terzo posto per Romain Bardet, altro nome di spicco fra i fuggitivi. Per quanto riguarda invece i big, tante scaramucce ma nessuno è riuscito a fare la differenza: la Movistar ha provato a fare gioco di squadra attaccando alternativamente con Nairo Quintana e Alejandro Valverde ma non c’è stato nulla da fare contro Chris Froome e Geraint Thomas. Dal canto suo anche la maglia gialla non è stata comunque scatenata come due giorni fa: Froome infatti si è limitato ad un allungo senza fare danni agli avversari. Gli bastava così oppure anche lui ha patito una durissima giornata sotto la pioggia? In ogni caso, essere arrivati tutti insieme è una bella notizia per il britannico, che fa un passo avanti verso Parigi. Finalmente bene Vincenzo Nibali, che è arrivato appunto nel gruppetto dei migliori.

Gerarchie ribaltate in testa in pochi chilometri sulla salita di Plateau de Beille, che decide la dodicesima tappa. Infatti Joaquim Rodriguez sta salendo ad un ottimo ritmo, con il quale ha ripreso e superato Michal Kwiatkowski e staccato in modo netto anche tutti gli altri attaccanti per ipotecare il successo di giornata. Nel gruppo dei big si sono mossi prima Alberto Contador e poi anche Vincenzo Nibali, ma la superiorità di Sky è tale che Chris Froome non deve nemmeno muoversi in prima persona: fa alzare il ritmo ai suoi compagni di squadra e annulla i generosi ma poco efficaci attacchi di tutti i rivali. Adesso però si muove Nairo Quintana e qualcosa potrebbe succedere…

Iniziata l’ascesa finale verso il traguardo di Plateau de Beille in questa attesissima dodicesima tappa nella quale a dire il vero gli avversari di Chris Froome non hanno provato ad approfittare delle precedenti salite: tutto dunque si deciderà su queste rampe per quanto riguarda il duello fra i big, mentre per il successo di tappa potrebbero avere ragione i fuggitivi da lontano, visto che il vantaggio di Michal Kwiatkowski è ancora superiore ai dieci minuti nei confronti del gruppo. Sarebbe una vittoria di enorme prestigio con la maglia di campione del Mondo, mentre Sep Vanmarcke ha ceduto e anche gli altri inseguitori hanno circa un minuto e mezzo di ritardo dal polacco, che dunque potrebbe davvero farcela, sempre che il gruppo non si scateni dopo aver sonnecchiato per tutto il giorno.

Affrontato anche il Port de Lers, la penultima salita della dodicesima tappa Lannemezan-Plateau de Beille che sta venendo condizionata da un vero e proprio nubifragio dopo tanti giorni di grande caldo. Il Gpm è stato conquistato dal campione del Mondo Michal Kwiatkowski, uno degli uomini più attivi nella fuga che sta caratterizzando l’intera giornata. Con lui c’è Sep Vanmarcke, che si mantiene a dire il vero piuttosto passivo, a circa un minuto di ritardo il gruppetto degli inseguitopri che sono rimasti in sette, fra cui Joaquim Rodriguez e Jakob Fuglsang ma anche Louis Meintjes, vittima di una caduta in discesa ma prontamente rientrato nel gruppetto. Quanto al gruppo, il ritardo è di ben dieci minuti e mezzo: mancano 30 km e l’ultima salita, ma possiamo affermare che almeno qualcuno dei fuggitivi dovrebbe riuscire a giocarsi il successo di tappa.

Il gruppo sta affrontando a ritmi davvero bassi la dodicesima tappa Lannemeza-Plateau de Beille, che pure è un ambitissimo tappone pirenaico. Finora però i big non pensano minimamente ad inseguire la fuga, tanto che la testa della corsa ha circa 12 minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo. A questo proposito va segnalato che la fuga in questo momento si è frazionata: sono infatti usciti all’avanscoperta Kwiatkowski, Preidler e Vanmarcke, che hanno poco più di un minuto di vantaggio sugli altri attaccanti, salvo Riblon che ha perso contatto. Se si andrà avanti così, alcuni dei fuggitivi potrebbero arrivare a giocarsi il successo di tappa, anche se con due grandi salite ancora da fare è difficile fare previsioni già adesso.

Continua la fuga di 22 uomini che sta caratterizzando la dodicesima tappa Lannemeza-Plateau de Beille, che ha appena vissuto il Gpm del Col de la Core, conquistato da Kristjian Durasek che regala così una soddisfazione alla Lampre-Merida. Il gruppo invece lascia fare: quasi nove minuti di ritardo, nessuno ha attaccato da lontano Chris Froome anche se restano ancora due salite a disposizione. Intanto si parla molto di Vincenzo Nibali, che a quanto pare sarebbe ai ferri corti con l’Astana. Una situazione apparentemente inspiegabile per chi ha vinto il Giro nel 2013, il Tour l’anno scorso e due campionati italiani da quando indossa la maglia della squadra kazaka. Forse Alexandre Vinokourov lo sta pungolando per motivarlo in un Tour difficilissimo, resta il fatto che la situazione è molto tesa all’interno della squadra, in attesa di capire se le strade di Nibali ed Astana l’anno prossimo si separeranno.

Sono stati percorsi 70 km della Lannemenzan a Plateau de Beille, dodicesima frazione del Tour de France 2015, e i 22 corridori in fuga mantengono un vantaggio superiore ai 5 minuti sul gruppo maglia gialla. Nel frattempo la prima asperità di giornata, il Col du Portet d’Aspet, è alle spalle. A transitare per primo sotto lo striscione del Gpm di seconda categoria è stato Georg Preidler; dietro di lui Roy, Westra e Delaplace. Spazio anche per la commozione in questa tappa, con il plotone che è passato accanto alla stele costruita in onore dell’indimenticato Fabio Casartelli, il corridore italiano scomparso tragicamente nella discesa del Col du Portet vent’anni fa.

La dodicesima tappa del Tour de France 2015, da Lannemenzan a Plateau de Beille si preannuncia a dir poco movimentata se pensiamo che dopo circa 40 km di corsa sono già 22 i corridori avvantaggiatisi sul resto del gruppo. Tra i fuggitivi, in vantaggio attualmente di poco più di 5 minuti sul plotone, vi sono alcuni nomi importanti, a partire da Joaquim Rodriguez e finendo a Romain Bardet e al campione del mondo Michal Kwiatkowski. Ecco l’elenco completo dei fuggitivi: Fuglsang, Westra (AST), Rodriguez (KAT), Bardet, Ladagnous, Roy (FDJ), Izagirre Insausti (MOV), Chavanel, Coppel (IAM), Cherel, Riblon (ALM), Sicard, Coquard (EUC), Barta (BOA), Preidler (TGA), Vanmarcke (TLJ), Delaplace, Brun (BSE), Kwiatkowski (EQS), Durasek (LAM), Meintjes (MTN) e Navarro Garcia (COF).

Tutto pronto per la partenza della dodicesima tappa Lannemenza-Plateau de Beille, l’attesissimo tappone pirenaico di questa Grande Boucle. Inevitabile però anche un pensiero per Fabio Casartelli: oggi si passa sul Portet d’Aspet, dove il 18 luglio 1995 il ciclista lombardo trovò la morte. Nel ventennale di quella tragedia, alla partenza della tappa odierna ci sono anche la moglie Annalisa e il figlio Marco, che aveva soltanto due mesi quando il campione olimpico di Barcellona 1992 ci lasciò. Il ricordo e la battaglia agonistica: sarà una giornata tutta da vivere…

Tra i tanti aspiranti vincitori del Tour de France 2015 alla vigilia della Grande Boucle, uno dei pochi a non avere alzato completamente bandiera bianca è il colombiano Nairo Quintana. Il piccolo scalatore della Movistar, dopo essere giunto al traguardo dell’undicesima tappa, ha fatto capire con alcune dichiarazioni che non ha nessuna intenzione di arrendersi, e proverà a dare battaglia alla maglia gialla Chris Froome a partire da oggi, magari con un attacco da lontano:”Un attacco da lontano è un’opzione, ma bisogna vedere come sta Froome. Lui ha un po’ di vantaggio, ma io mi sento bene e non mi arrenderò. Dovremo prestare attenzione e se Froome vivrà un momento di debolezza dovremo provare ad approfittarne“. Quintana ha poi aggiunto:”Sono felice di essere tra i primi 3, ma per ora l’obiettivo rimane il primo posto

La dodicesima frazione del Tour de France 2015, da Lannemezan a Plateau de Beille potrebbe essere decisiva per fare chiarezza sulle possibilità di vittoria dei contendenti alla maglia gialla. Secondo i quotisti Snai il favorito della tappa odierna non può che essere il leader della generale Chris Froome (quota 2.50), al momento vero e proprio padrone della corsa. L’unico corridore capace di tenere la ruota del kenyano bianco a detta dei bookmakers dovrebbe essere il colombiano Nairo Quintana (quota 7.00), con tutti gli altri uomini di classifica più indietro nelle preferenze degli scommettitori alla luce delle prestazioni poco brillanti messe in mostra durante le prime ascese pirenaiche dei giorni scorsi . Tra le quote più interessanti troviamo quelle del francese Pierre Rolland (quota 12.00) e del “Pistolero” Contador (quota 15.00), mentre sono appaiati con una quotazione molto elevata i vari Nibali, Hesjedal, Gesink, Rodriguez e Valverde, tutti a quota 25.00.  

Oggi è in programma la dodicesima tappa dell’edizione numero 102 della Grande Boucle: la Lannemezan-Plateau de Beille di 195 km sarà una frazione molto attesa, l’ultima delle tre sui Pirenei di questo Tour 2015 e pure la più difficile con il durissimo arrivo in salita di Plateau de Beille dopo altri tre difficili Gpm. Insomma, un gran finale per il trittico pirenaico che caratterizza la parte centrale della seconda settimana della Grande Boucle. Dunque andiamo subito a vedere cosa ci proporrà il percorso di questa frazione che gli appassionati attendono con trepidazione. La partenza avrà luogo alle ore 11.15 da Lannemezan, cittadina degli Alti Pirenei spesso toccata dal Tour quando si affrontano le leggendarie salite pirenaiche e già due volte (2002 e 2004) sede di partenza di tappe con arrivo proprio a Plateau de Beille.

Già dopo soli 20 km ci sarà lo sprint intermedio di Saint Bertrand de Comminges. L’orario più anticipato del solito indica già la durezza delle strade che i ciclisti dovranno attraversare: il primo Gpm sarà il Col de Portet d’Aspet, purtroppo celebre anche perché proprio qui nel 1995 morì lo sfortunato Fabio Casartelli: tributo del Tour al campione olimpico di Barcellona 1992 nel ventesimo anniversario della morte. Dal punto di vista sportivo invece dobbiamo ricordare che sarà una salita di 4,3 km con pendenza media del 9,7%, Gpm di seconda categoria al km 57,5 della tappa. Si tornerà poi a salire verso il Col de la Core, Gpm di prima categoria al km 93: una salita molto lunga, dal momento che misura 14,1 km, anche se la pendenza media è piuttosto dolce (5,7%). Al termine della discesa ci sarà un falsopiano che darà un po’ di respiro ai corridori, ma dopo Massat ecco la terza asperità della giornata, il Port de Lers, salita simile alla precedente: leggermente più corta (12,9 km) ma anche un pochino più dura, visto che la pendenza media tocca il 6%. Sono comunque le classiche salite pirenaiche, più temibili per la lunghezza che per la durezza. Il Gpm di prima categoria sarà collocato al km 144, quando ne mancheranno ancora 51 al traguardo. Discesa, falsopiano e poi eccoci al momento decisivo della giornata e anche uno dei più importanti dell’intero Tour: siamo ai piedi della salita verso l’arrivo di Plateau de Beille. Qui nel 1998 vinse Marco Pantani, che ancora detiene il record della scalata, poi nel 2002 e nel 2004 i successi poi cancellati di Lance Armstrong e nel 2007 la vittoria di Alberto Contador nell’anno del suo primo successo al Tour. L’unico infiltrato in questo club così prestigioso è il belga Jelle Vanendert, che vinse qui quando il Tour ci è arrivato per l’ultima volta nel 2011, ma certo a Plateau de Beille non si vince per caso. La salita infatti misura 15,8 km ed è pure insolitamente dura per i Pirenei visto che la pendenza media è del 7,9% nonostante l’ultimo chilometro sia decisamente più facile. Prima però bisognerà faticare moltissimo, su una salita davvero tosta almeno per i primi 11 km: naturalmente un Gpm Hors Catégorie, dal quale chi uscirà bene potrà iniziare a vedere già sullo sfondo il podio di Parigi…. Una giornata di quelle in cui si scrive la storia!(Mauro Mantegazza)

Altimetria Lannemezan-Plateau de Beille

1. Joaquim Rodriguez (Spa, Katusha) in 5h40’14”

2. Jakob Fuglsang (Dan, Astana) a 1’12”

3. Romain Bardet (Fra, Ag2R La Mondiale) a 1’49”

4. Gorka Izagirre (Spa, Movistar) a 4’34”

5. Louis Mentjes (Rsa, Mtn-Qhubeka) a 4’38”

6. Jan Barta (Cze, Bora-Argon 18) a 5’47”

7. Romain Sicard (Fra, Europcar) a 6’03”

8. Mikael Cherel (Fra, Ag2R La Mondiale) a 6’28”

9. Alejandro Valverde (Spa, Movistar) a 6’46”

10. Chris Froome (Gbr, Sky) a 6’47”





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