Ha vinto la sedicesima tappa Bourg de Peage-Gap del Tour de France 2015 che ha visto anche Vincenzo Nibali attaccare sul Col de Manse e guadagnare 28″ su tutti i big. C’è stato anche un momento di grande paura per la caduta di Geraint Thomas nella discesa dal Col de Manse, quando il britannico del Team Sky è stato tamponato da Warren Barguil, ma per fortuna poi Thomas si è rialzato e addirittura ha perso meno di un minuto dai big. Ecco il suo racconto dopo il traguardo: “Stavo seguendo il gruppetto in discesa, poi Barguil ha cambiato traiettoria e mi ha spinto in un burrone. Ho sbattuto contro un palo della luce: ora mi sento comunque bene. All’inizio quando il medico mi ha chiesto il mio nome io ho risposto dicendo che mi chiamavo Chris Froome…”, riesce pure a scherzare ricordando le polemiche che in questi giorni coinvolgono il suo capitano. Thomas ha poi proseguito: “Effettivamente quella curva era pericolosa, ma questo è il ciclismo. Fortunatamente è andato tutto bene”.
Ha vinto la sedicesima tappa Bourg de Peage-Gap del Tour de France 2015 che ha visto anche Vincenzo Nibali attaccare sul Col de Manse e guadagnare 28″ su tutti i big. Due buone notizie per il ciclismo italiano in una Grande Boucle finora per noi avarissima di soddisfazioni. Il corridore spagnolo infatti milita nella Lampre-Merida: per lui è una vittoria che spezza un digiuno personale di due anni, cioè dalla Vuelta Castilla y Leon del 2013 quando conquistò una tappa e la classifica generale, mentre per la Lampre è la prima vittoria alla Grande Boucle dall’ormai lontano 2010, quando Alessandro Petacchi s’impose a Bruxelles e Reims e poi a Parigi festeggiò la conquista della maglia verde. Questo è un ottimo anno per la formazione italiana, che aveva già vinto ben quattro tappe al Giro con Jan Polanc, Diego Ulissi e la doppietta di Sacha Modolo. Per quanro riguarda Nibali, invece, è un ulteriore segnale di crescita verso le Alpi che vivrà certamente da grande protagonista…
Ha vinto la sedicesima tappa Bourg de Peage-Gap del Tour de France 2015. Una grande gioia per la Lampre-Merida, unica squadra italiana che partecipa alla Grande Boucle quest’anno, ma adesso dobbiamo rendervi conto di cosa hanno fatto i big: dopo un primo allungo (vano) di Alberto Contador, è stato Vincenzo Nibali a trovare l’attacco giusto nell’ultima parte della salita per buttarsi poi da solo nella discesa verso Gap. Altro evidente segnale di una condizione in netta crescita per lo Squalo: era un’azione attesa e Nibali non ha deluso le attese. Il siciliano è arrivato sul traguardo di Gap con poco meno di mezzo minuto di vantaggio sul gruppo con tutti i migliori a partire dalla maglia gialla Chris Froome, per la precisione 28″. Purtroppo anche da segnalare una brutta caduta per Geraint Thomas, che nella discesa è stato centrato da Warren Barguil, arrivato lungo ad una curva particolarmente insidiosa. Davvero sfortunato il luogotenente di Froome, che comunque è subito risalito in bici limitando i danni.
Ha vinto la sedicesima tappa Bourg de Peage-Gap del Tour de France 2015. Uno splendido successo per lo spagnolo della Lampre-Merida, costruito con l’attacco in salita sul Col de Manse e poi resistendo al furibondo ritorno in discesa di Peter Sagan, che ha recuperato buona parte del ritardo dallo spagnolo ma si è dovuto accontentare dell’ennesimo secondo posto, il quinto in questa edizione della Grande Boucle nella quale se non altro ha blindato la conquista della quarta maglia verde consecutiva. Dietro a Sagan in terza posizione ecco il colombiano Jarlinson Pantano Gomez, l’uomo meglio piazzato in classifica fra i fuggitivi: farà un grande passo avanti perché i big sono ancora sulla salita del Col de Manse…
Come previsto, il Col de Manse si sta rivelando il momento decisivo della sedicesima tappa Bourg de Peage-Gap. Annullato il precedente tentativo di Hansen e Haller, adesso all’attacco c’è Ruben Plaza Molina della Lampre-Merida, che ha accumulato un vantaggio interessante, quasi un minuto sui più immediati inseguitori nel gruppo dei fuggitivi che ormai si è sfaldato in vari gruppetti. Il gruppo con i big è addirittura a venti minuti: cosa succederà per loro sul Col de Manse?
Mancano poco più di 30 km all’arrivo della sedicesima tappa Bourg de Peage-Gap. In fuga cominciano gli attacchi per vincere la tappa, visto che il gruppo lascia fare: il primo a rompere gli indugi è stato l’australiano Adam Hansen, raggiunto poi dall’austriaco Marco Haller. Per questa coppia un vantaggio di circa mezzo minuto sugli altri 21 fuggitivi, mentre il gruppo è addirittura ad oltre un quarto d’ora di ritardo, ma questo non vuol dire che tra i big non succederà nulla: il Col de Manse e la successiva discesa decideranno il vincitore di tappa, ma certamente si scatenerà la bagarre anche dietro.
Percorsi circa 140 km della sedicesima tappa Bourg de Peage-Gap, possiamo ormai dire che la fuga avrà successo, dal momento che il gruppo ‘naviga’ con grande calma con circa 12 minuti e mezzo di ritardo dagli attaccanti (il migliore in classifica è Pantano che ha oltre mezz’ora di ritardo da Froome), che hanno già superato il Gpm del Col de Cabre, dove per primo è passato il belga Serge Pauwels davanti al connazionale Thomas De Gendt. Per ora i fuggitivi vanno d’accordo e sono rimasti insieme in questa prima salita. Da segnalare purtroppo una caduta per Rafal Majka, che ha riportato un brutto colpo al ginocchio sinistro.
Percorsi circa 110 km della sedicesima tappa Bourg de Peage-Gap, in fuga sono rimasti 23 uomini perché Barta è stato ripreso dal gruppo e ha mollato anche Didier, mentre i due gruppetti si sono ricongiunti e quindi abbiamo al comando un solo gruppo formato appunto dai 23 attaccanti di giornata, che hanno quasi dieci minuti di vantaggio sul gruppo, dunque è molto credibile che proprio fra loro ci sarà il vincitore della tappa, anche se devono ancora essere affrontati i due Gpm che decideranno la corsa. Già superato invece lo sprint intermedio, che naturalmente è stato conquistato da Peter Sagan, sempre più maglia verde della Grande Boucle. Ricordiamo che fra i 23 c’è anche Matteo Trentin, senza dubbio l’italiano che si sta mettendo maggiormente in mostra nelle ultime tappe.
Quando sono stati percorsi poco più di 50 km della sedicesima tappa del Tour de France 2015, la Bourg de Peag-Gap di 201 km, la situazione in corsa è la seguente: Sagan, Grivko, De Gendt, Geschke, Riblon, Haller, Oliveira, Jungels, Fedrigo, Pauwels, Plaza Molina e Navarro sono in fuga con un vantaggio di poco inferiore ai 6 minuti rispetto al plotone. Al loro inseguimento vi è un gruppetto di altri 12 uomini staccato di circa 45 secondi, comprendente: Pantano Gomez, Trentin, Mate Mardones, Boasson Hagen, Teklehaimanot, Voeckler, Golas, Perichon, Irizar Arranburu, Didier, Hansen ed Erviti Ollo. A bagnomaria, tra il gruppo e i fuggitivi, Jan Barta, con circa un minuto di vantaggio sul resto del plotone.
La sedicesima tappa del Tour de France 2015 è scattata da Bourg de Peage da circa mezz’ora e ad essere usciti dal gruppo sono già quasi 30 corridori. La fuga principale vede coinvolti dodici uomini, guidati in particolare da un attivissimo Sagan, voglioso di affiancare alla probabile conquista della maglia verde, anche un successo di tappa. Del gruppetto di testa, attualmente in vantaggio di due minuti sul resto del plotone fanno parte oltre allo slovacco anche Grivko, Riblon, De Gendt, Geschke, Haller, Jungels, Oliveira, Plaza Molina, Navarro, Fedrigo e Pauwels. Tra il grosso del gruppo e i fuggitivi, vi è un gruppo di 16 contrattaccanti distante 40 secondi, tra cui spiccano i nomi degli italiani Scarponi, Pozzato e Trentin, nonché dei francesi Voeckler e Gallopin.
La sedicesima tappa del Tour de France 2015 da Bourg de Peage a Gap ha appena preso il via! 170 i corridori scattati dal ritrovo di partenza, ma tra questi non vi è Greg Van Avermaet, vincitore 3 giorni fa sul traguardo di Rodez, che ha deciso di abbandonare la Grande Boucle. Grande attesa per la tappa odierna, che secondo il direttore sportivo della Europcar Andy Flickinger sarà suddivisa in due grandi parti: nella prima, le squadre dei velocisti tenteranno di tenere bloccata la corsa per giocarsi allo sprint i traguardi intermedi decisivi per la corsa alla maglia a punti; nella seconda sarà invece il turno degli attaccanti di giornata, che proveranno a portare via la fuga prima del giorno di riposo e dei tapponi alpini.
Non dovrebbe essere quella da Bourg de Peage a Gap la frazione del Tour de France 2015 che svelerà le reali possibilità di successo di Nairo Quintana, ma il corridore colombiano della Movistar si attende certamente della bagarre:”Ci sarà sicuramente battaglia e vedremo alcune piccole differenze. Non so se la guerra la vinceremo noi o altri, ma non ho dubbi che succederà qualcosa“. Quintana non ha comunque fatto mistero di aspettare le Alpi per sferrare l’attacco decisivo alla maglia gialla Chris Froome:”Sentire il tifo e la vicinanza della tua patria quando sei così lontano è importante. Non vedo l’ora che arrivino le Alpi. Siamo pronti e penso che potremo fare bene“. Tornando sulla tappa odierna lo scalatore ha ribadito:”Abbiamo una buona squadra e lo abbiamo dimostrato. Siamo tutti fiduciosi: bisognerà stare attenti. Speriamo di non avere nessun problema e di arrivare bene al giorno di riposo“.
La sedicesima tappa del Tour de France 2015 da Bourg de Peage a Gap si preannuncia come una delle frazioni più incerte dell’intera Grande Boucle. A dimostrazione del fatto che quella odierna è una delle tappe dal pronostico più complicato, vi sono le quote relative al vincitore della frazione pubblicate dai quotisti Snai. Secondo la nota agenzia di scommesse, il favorito per la vittoria dovrebbe essere il nostro Vincenzo Nibali (quota 12.00), accreditato in ogni caso di una quotazione elevatissima per essere quella del maggiore indiziato per il successo. Dietro il campione italiano occhio ad Alejandro Valverde (quota 15.00), sempre ostico in arrivi di questo tipo, mentre sono appaiati a quota 20.00 il francese Gallopin, l’irlandese Martin e il campione del mondo Kwiatkowski. Tra i possibili “outsider” bisognerà fare attenzione a Thomas Voeckler (quota 25.00).
Oggi è in programma la sedicesima tappa dell’edizione numero 102 della Grande Boucle: la Bourg de Peage-Gap di 201 km sarà una frazione insidiosa che ci porterà al giorno di riposo di domani e poi allo spettacolo delle Alpi che caratterizzerà il resto della terza settimana.
Dunque andiamo subito a vedere cosa ci proporrà il percorso di questa frazione. La partenza avrà luogo alle ore 12.40 da Bourg de Peage, nel dipartimento della Drome. I primi cento chilometri saranno senza difficoltà significative, anche se quasi tutti in leggera costante salita: il momento più significativo sarà costituito dallo sprint intermedio che sarà posto in località Die al km 86,5 del percorso. Dopo oltre 100 km che possiamo definire sostanzialmente di falsopiano che tende a salire, arriveremo ai piedi del primo Gpm di giornata: si tratta del Col de Cabre, salita di seconda categoria piuttosto lunga (9,1 km), anche se la pendenza media del 4,6% ci fa capire che non sarà una salita in grado di fare selezione.
Lo scollinamento sarà al km 130: poi discesa e a seguire si ricomincerà gradualmente a salire, un falsopiano che terminerà quando avrà inizio la discesa che porterà la corsa per la prima volta a Gap. Quando si raggiungerà il capoluogo del dipartimento delle Alte Alpi, tradizionale sede di tappa per la Grande Boucle in avvicinamento oppure al termine delle frazioni alpine, la giornata sarà però tutt’altro che finita: infatti, come già era successo due anni fa, si uscirà dalla città per affrontare il Gpm di seconda categoria del Col de Manse, una salita di 8,9 km con pendenza media del 5,6% che culminerà al km 189 della corsa, cioè quando ne mancheranno solamente 12 alla linea del traguardo di Gap, che saranno praticamente tutti in discesa che potrebbe fare più differenza della stessa salita se qualcuno proverà ad attaccare. Nel 2013 vinse il portoghese Rui Costa, che pochi mesi dopo si sarebbe laureato campione del Mondo a Firenze.
Peccato che il corridore della Lamre-Merida si sia già ritirato, allora spendiamo una citazione per Michal Kwiatkowski, che in questo Tour abbiamo già visto più volte all’attacco. Infatti Gap ha un certo feeling con i campioni del Mondo: se per Rui Costa vincere a Gap fu un’anticipazione del titolo iridato, nel 2011 aveva vinto in maglia arcobaleno il norvegese Thor Hushovd. Una cosa è certa fin da adesso: sarà un finale molto interessante e non è nemmeno da escludere che possano muoversi anche i big della classifica, per un finale che in questo caso diventerebbe a dir poco incandescente.(Mauro Mantegazza)
1. Ruben Plaza Molina (Spa, Lampre-Merida) in 4h30’10”
2. Peter Sagan (Svk, Tinkoff-Saxo) a 30″
3. Jarlinson Pantano Gomez (Col, Iam) a 36″
4. Simon Geschke (Ger, Giant-Alpecin) a 40″
5. Bob Jungels (Ola, Trek) s.t.
6. Christophe Riblon (Fra, Ag2R-La Mondiale) s.t.
7. Daniel Teklehaimanot (Eri, Mtn-Qhubeka) a 53″
8. Thomas De Gendt (Bel, Lotto-Soudal) a 1’00”
9. Luis Angel Mate Mardones (Spa, Cofidis) a 1’22”
10. Thomas Voeckler (Fra, Europcar) s.t.