Tony Martin (team Etixx Quick Step), maglia gialla del Tour de France 2015, non pronuncia la parola ‘ritiro’ ma l’addio alla corsa francese rimane una possibilità. Il ciclista tedesco si è rotto la clavicola cadendo a circa 800 metri dall’arrivo della sesta tappa, nel tratto di Le Havre. Non il primo ‘attentato’ ad uno scalpo accedente del Tour de France 2015, che ha già visto lo svizzero Fabian Cancellara ritirarsi a seguito di una caduta. Tony Martinha sbandato verso destra dalla parte sinistra della carreggiata, coinvolgendo anche Warren Barguil e Vincenzo Nibali; lo Squalo è riuscito a ripartire subito per poi concludere la sesta tappa in novantaduesima posizione. Martin dovrà decidere se continuare il Tour de France 2015 oppure se ritirarsi, anche se l’infortunio alla clavicola lo farebbe soffrire oltremodo. Se il tedesco dovesse ritirarsi la maglia gialla passerebbe sulle spalle di Chris Froome, attualmente secondo in classifica generale.
Ha vinto la sesta tappa Abbeville-Le Havre del Tour de France 2015 e Tony Martin resta in maglia gialla ma con il brivido. Infatti proprio il leader della classifica generale ha innescato una brutta caduta poco dopo lo striscione dell’ultimo chilometro (clicca qui per il video). Una carambola che purtroppo ha coinvolto anche Vincenzo Nibali, finito a sua volta per terra. Una giornata a due facce per la Etixx-Quick Step, tra la gioia per lo scatto vincente del ceco e la preoccupazione per la salute del tedesco, molto dolorante alla spalla mentre Nibali non dovrebbe avere riportato problemi seri. Ricordiamo che in caso di cadute o guasti meccanici negli ultimi 3 km scatta la neutralizzazione del tempo, per cui chi viene coinvolto viene classificato con lo stesso tempo degli altri atleti del gruppo di cui facevano parte: ecco perché Martin, Nibali e gli altri caduti sono stati classificati con 2″ di ritardo da Stybar, lo stesso tempo del secondo Peter Sagan. Un problema anche per Nairo Quintana: il colombiano infatti ha tagliato il traguardo con una mano insanguinata, ma anche per lui è scattata la neutralizzazione. La sesta tappa evidentemente quest’anno non porta molta fortuna ai leader: al Giro c’era stata la caduta in maglia rosa di Alberto Contador nella volata di Castiglione della Pescaia.
Ha vinto la sesta tappa Abbeville-Le Havre del Tour de France 2015. Il corridore ceco della Etixx-Quick Step ha approfittato nel migliore dei modi del caos innescato dalla caduta a poco meno di un chilometro dall’arrivo proprio di un suo illustre compagno di squadra, la maglia gialla Tony Martin. Il gruppo si è spezzato e Stybar, specialista del ciclocross e delle classiche, ha saputo cogliere l’attimo per piazzare lo scatto decisivo e vincere davanti a Peter Sagan, sempre più “eterno secondo” del ciclismo contemporaneo, poi al terzo posto il francese Bryan Coquard. Nella carambola innescata da Martin purtroppo è finito per terra anche Vincenzo Nibali, ma le conseguenze più serie sono proprio per il tedesco: per lui si parla di frattura della clavicola. Lo Squalo invece non dovrebbe avere riportato problemi seri e non ha nemmeno perso tempo in classifica perché la neutralizzazione era già scattata. Tra i fuggitivi l’ultimo a cedere è stato il belga Kenneth Van Bilsen (Cofidis), che ha provato uno scatto solitario ed è stato ripreso a meno di 4 km dall’arrivo, ma contro il lavoro di tutte le squadre dei velocisti non ci sono state speranze per il suo coraggioso tentativo.
La sesta tappa Abbeville-Le Havre è ormai decisamente entrata nel vivo: infatti mancano meno di 30 km al traguardo e i tre fuggitivi hanno appena superato l’ultimo Gpm di giornata, la Côte du Tilleul. Il primo posto è andato all’eritreo Daniel Teklehaimanot (MTN-Qhubeka), che così stasera indosserà una maglia a pois storica per sé e per la sua nazione, che prima di quest’anno non aveva mai avuto ciclisti al Tour. Le possibilità per lui e per i suoi compagni di fuga Perrig Quémeneur (che ha vinto lo sprint intermedio) e Kenneth Van Bilsen di giungere con successo al traguardo sono comunque scarse, visto che il loro vantaggio si aggira attorno al minuto e mezzo. Da segnalare ancora qualche caduta, anche se molto meno rispetto ai giorni scorsi: sono finiti a terra anche Alejandro Valverde e Damiano Caruso, comunque senza conseguenze.
Mancano 80 km all’arrivo della sesta tappa Abbeville-Le Havre. Sempre in corso la fuga da lontano: il francese Perrig Quémeneur (Europcar), il belga Kenneth Van Bilsen (Cofidis) e l’eritreo Daniel Teklehaimanot (MTN-Qhubeka) hanno ancora quasi cinque minuti di vantaggio. Per loro sarà comunque difficile arrivare al traguardo, ma l’eritreo (il primo nella storia del Tour insieme a Merhawi Kudus) ha un grande obiettivo, che è quello di conquistare la maglia a pois. Infatti è passato per primo su entrambi i Gpm finora affrontati agganciando Joaquim Rodriguez al comando, tuttavia al momento lo spagnolo terrebbe la maglia perché ha vinto al Muro di Huy l’unico Gpm di terza categoria finora affrontato nel Tour 2015 – gli altri (compresi quelli di oggi) tutti di quarta. Manca però ancora un Gpm e se Teklehaimanot conquistasse pure quello il sorpasso si concretizzerebbe, per una storica maglia a pois eritrea.
Vantaggio in netto calo per la fuga che sta caratterizzando la prima parte della sesta tappa Abbeville-Le Havre. Quando mancano ancora quasi 120 km all’arrivo, il francese Perrig Quémeneur (Europcar) che è stato l’iniziatore dell’attacco, il belga Kenneth Van Bilsen (Cofidis) e l’eritreo Daniel Teklehaimanot (MTN-Qhubeka) hanno poco più di cinque minuti sul gruppo che li insegue. Missione di fatto impossibile per gli attaccanti, il finale fa gola a molti perché potrebbe andare bene sia ai velocisti sia ai finisseur grazie alla piccola salita presente nel finale.
La prima parte della sesta tappa Abbeville-Le Havre è stata caratterizzata come sempre da alcuni tentativi d’attacco, fra i quali alla fine ha avuto successo la fuga di tre uomini, il francese Perrig Quémeneur (Europcar) che è stato l’iniziatore dell’attacco, il belga Kenneth Van Bilsen (Cofidis) e l’eritreo Daniel Teklehaimanot (MTN-Qhubeka). Per ora il gruppo lascia fare, infatti il vantaggio dei tre attaccanti è di oltre 11 minuti: tuttavia mancano ancora quasi 150 km ed è decisamente troppo presto per dire se avranno chance (poche) di arrivare al traguardo.
Finalmente ci siamo, sta prendendo il via proprio in questi minuti la sesta tappa Abbeville-Le Havre, che vedrà protagonisti 188 corridori. Non prende invece il via Michael Albasini della Orica-GreenEdge, davvero sfortunata in questa prima parte del Tour nella quale ha già perso tre uomini (che problema sarà la cronosquadre per loro!). Il meteo per ora è decisamente clemente: splende il sole sulla seconda volta di Abbeville al Tour de France.
In attesa della partenza della sesta tappa Abbeville-Le Havre, che avrà luogo alle ore 12.55, apiamo una partentesi sul mercato per la prossima stagione, che comincia ad entrare nel vivo. La notizia più importante riguarda Richie Porte, che a questa Grande Boucle è un prezioso gregario di Chris Froome ma che al termine del 2015 lascerà Sky per passare alla Bmc. La squadra inglese dovrebbe rimpiazzarlo con Mikel Landa, la rivelazione dell’ultimo Giro d’Italia. In bilico il futuro di Mark Cavendish alla Etixx-Quick Step, tra i possibili sostituti c’è Sacha Modolo e la Lampre-Merida rischia di perdere anche il giovane talento Niccolò Bonifazio, che è nel mirino della Trek.
In attesa della partenza della sesta tappa Abbeville-Le Havre, ecco le parole del vincitore di ieri André Greipel, tra l’altro possibile protagonista anche oggi in una tappa ancora adatta ai velocisti, pur se più complicata rispetto a ieri e quindi aperta a più soluzioni: “Noi tedeschi vinciamo tanto perché Madre Natura ci ha dato questi muscoli così potenti. I miei genitori hanno fatto un bel lavoro… E’ un grande onore, siamo orgogliosi di avere attirato l’attenzione della Germania”. Dal 2011 a oggi sono 21 le loro vittorie di tappa, come nessun altro, inoltre hanno anche Tony Martin in maglia gialla e John Degenkolb che quest’anno ha vinto Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix. Non pagano nemmeno l’assenza dell’infortunato Marcel Kittel, adesso manca soltanto un uomo da classifica…
Oggi è in programma la sesta tappa dell’edizione numero 102 della Grande Boucle: la Abbeville-Le Havre di 191,5 km sarà una frazione di nuovo sostanzialmente pianeggiante e dunque una nuova occasione per i velocisti, che non ne hanno molte in questo Tour 2015.
Siamo sempre nel Nord della Francia. La partenza avrà luogo ad Abbeville alle ore 12.55: siamo nel dipartimento della Somme, regione della Piccardia che poi lasceremo per entrare nell’Alta Normandia pedalando verso il traguardo di Le Havre, notissimo porto sulla Manica, all’estuario del fiume Senna. Come già accennato in precedenza, il percorso della frazione di oggi si annuncia semplice, anche se non andranno sottovalutate alcune insidie che potrebbero rendere più complicato il lavoro delle squadre dei velocisti per arrivare allo sprint. Innanzitutto siamo vicini all’Oceano, in una zona di solito ventosa, quindi chi vorrà osare un attacco da lontano oppure spezzare il gruppo potrebbe trovare terreno favorevole. Inoltre rispetto a ieri ci sarà qualche saliscendi in più, anche se nulla di impegnativo: oggi gli organizzatori sono riusciti a trovare tre salitelle che sono state insignite del titolo di Gpm, anche se saranno tutti di quarta categoria. Il primo sarà la Côte de Dieppe al km 72, poi nell’ordine ecco pure la Côte de Pourville sur Mer (km 77,5) e la Côte du Tilleul (km 162): la più lunga (o meno corta…) sarà la seconda che misura due chilometri, la più dura l’ultima con una pendenza media del 5,6% su 1,6 km di ascesa. Difficile pensare che possa succedere qualcosa di importante, anche se certamente movimenteranno la corsa. Sarà in leggera salita anche lo sprint intermedio di Saint Leonard (km 145,5) e lo stesso vale anche per l’ultimo chilometro verso l’arrivo di Le Havre, nel quale ci sarà una punta di pendenza massima del 7%. Certo, si arriverà a 75 metri sul livello del mare per cui non possiamo parlare di arrivo in salita, però bisognerà stare molto attenti a trovare il momento giusto per scattare, perché chi partirà troppo presto rischierà di piantarsi. Come andrà a finire lo scopriremo come di consueto fra le 17.00 e le 17.40 e la piccola difficoltà nel finale potrebbe favorire quei velocisti che hanno una maggiore attitudine anche per le leggere salite, ad esempio chi è capace anche di vincere le classiche – e al via di questo Tour ce ne sono davvero parecchi, da John Degenkolb ad Alexander Kristoff giusto per citare chi in questa primavera ha vinto Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix (il tedesco) oppure il Giro delle Fiandre (il norvegese), senza per questo dimenticare gente del calibro di Mark Cavendish, Peter Sagan oppure ovviamente lo scatenato André Greipel di questa prima parte del Tour. Insomma, i motivi d’interesse non mancheranno di certo nemmeno oggi per gli appassionati del grande ciclismo… (Mauro Mantegazza)
1. Zdenek Stybar (Cze, Etixx-Quick Step) in 4h53’46”
2. Peter Sagan (Svk, Tinkoff-Saxo) a 2″
3. Bryan Coquard (Fra, Europcar) s.t.
4. John Degenkolb (Ger, Giant-Alpecin) s.t.
5. Greg Van Avermaet (Bel, Bmc) s.t.
6. Tony Gallopin (Fra, Lotto-Soudal) s.t.
7. Edvald Boasson Hagen (Nor, Mtn-Qhubeka) s.t.
8. Davide Cimolai (Ita, Lampre-Merida) s.t.
9. Julien Simon (Fra, Cofidis) s.t.
10. Gorka Izagirre (Spa, Movistar) s.t.
1. Tony Martin (Ger, Etixx-Quick Step) in 22h13’14”
2. Chris Froome (Gbr, Sky) a 12″
3. Tejay Van Garderen (Usa, Bmc) a 25″
4. Peter Sagan (Svk, Tinkoff-Saxo) a 27″
5. Tony Gallopin (Fra, Lotto-Soudal) a 38″
6. Greg Van Avermaet (Bel, Bmc) a 40″
7. Rigoberto Uran (Col, Etixx-Quick Step) a 46″
8. Alberto Contador (Spa, Tinkoff-Saxo) a 48″
9. Zdenek Stybar (Cze, Etixx-Quick Step) a 1’04”
10. Geraint Thomas (Gbr, Sky) a 1’15”