Finisce come nessuno, o quasi, poteva immaginare. Il debutto nella Serie A 2015/16 dei quattro volte Campioni d’Italia (di fila) della Juventus è un incubo, con i tratti somatici di Thereau, l’accento friulano e l’amara consistenza della pioggia che cade sullo Stadium, incredulo. A decidere, per lo 0-1 finale, l’attaccante francese ex Chievo, servito da un cross alto e beffardo di Kone: un pessimo modo, per Allegri, di preparare la sfida alla Roma di settimana prossima…
Potrebbe segnare almeno un paio di gol ma, colpevolmente, fallisce troppe occasioni e viene punita come da legge ineluttabile del calcio nei minuti finali. Qualche preoccupazione, anche in considerazione dei big persi durante l’estate, ci può stare. Senza esagerare Perfetta, fortunata, meritevole di conquistare 3 punti storici. Contiene con difficoltà nella prima frazione, poi esce dal guscio e piazza il graffio più doloroso e importante. Complimenti, un inizio da sogno Poco o nulla da segnalare, tanti i falli fischiati, giuste le ammonizioni ed unico dubbio in occasione di un contatto Badu-Pogba, davvero difficile da scorgere.
Alla fine del primo tempo allo Juventus Stadium, i padroni di casa sono ancora bloccati sullo 0-0 dalla resistenza (a tratti passiva) dell’Udinese. Juve in pressing alto, altissimo, fino ad arrivare quasi ai difensori di Colantuono (voto 6). Allegri (voto 6) ripropone in avanti Coman (voto 5,5), che come in Supercoppa disputa un primo tempo volenteroso ma privo della pericolosità richiesta, al fianco di Mandzukic (voto 6), fisicamente e caratterialmente in partita ma che non sfrutta per ora i cross che spiovono dalla fasce. Ottimo l’approccio e in generale la prima frazione di Pereyra (voto 6,5), vicino al gol e sempre conficcato come una spina tra centrocampo e difesa dei friulani. Per Di Natale (voto 5,5) e compagni 45 minuti di sofferenza: bravo Karnezis (voto 6,5) a respingere o bloccare tutte le iniziative più pericolose dei padroni di casa, in affanno Heurtaux, Danilo e Piris (voto 5,5, al reparto, molto generoso) quando la Juve si presenta in forze in area.
Spinge, cerca di rompere il muro d’acqua che scende sullo Stadium e si piazza davanti alla porta di Karnezis, senza riuscirci (per ora). Insiste e manca per ora di cattiveria e concretezza, ma se l’Udinese resta così bassa anche nel secondo tempo… Dinamico, bravo a inserirsi, è una conferma rispetto al grande giocatore “esploso” nella scorsa stagione. Può essere l’ago della bilancia Non è certo una bocciatura, la corsa e la gamba non mancano come sempre. Ma non appare proprio il suo ruolo ideale, quello di regista
Sufficienza dovuta al 100% alla resistenza, opposta fin dal primo minuto e senza riuscire mai a riproporre qualcosa di pericoloso per Buffon. Nel tema del match, ora, ci aspetteremmo un secondo tempo un po’ diverso Non esita mai, quando c’è da respingere respinge e quando c’è da bloccare riesce a dare sicurezza e fermare la Juve. Anche lui, per quanto mostrato finora, una conferma importante Quando Coman e Mandzukic (rispettivamente) accelerano o si smarcano in area, finisce sott’acqua. Visto il pomeriggio piovoso di Torino, non un’attitudine incoraggiante… (Luca Brivio)
Sarebbe senza voto, senza la parata al 93° su Widmer. Sul gol non ha responsabilità, difficile imputargli la mancata uscita…
Come Chiellini, cerca di tenere altissima anche la linea difensiva e respingere gli attacchi sporadici di Di Natale e Thereau. Soffre molto l’ingresso di Zapata
La consueta irruenza e qualche avanzata palla al piede. L’attacco dell’Udinese provoca pochissimi grattacapi, ma sul più importante affonda la lama in profondità
Sempre lucido, perfetto nelle chiusure, il gol sporca una prestazione che potrebbe portarlo anche ad un voto più alto
Sufficiente, seppur non trascinante come spesso gli accade. Questo fino al gol: la mancata marcatura, in collaborazione con Pereyra, è da matita rossa
Stesso discorso appena fatto per il compagno, con la differenza che fino a quel momento era stato forse il migliore in assoluto dei suoi
Se fosse una prova da centrocampista, da mediano, quella da valutare, sarebbe sufficiente. Siccome in teoria sarebbe il… regista per una sera, andiamo sotto la soglia del 6
Si perde a volte nella troppa tecnica, non deve diventare un limite. A tratti, come dovrebbe succedergli più spesso, è incontenibile. Ma stavolta non basta
Positivo, si propone diverse volte e arriva sul fondo e quindi al cross. Tra i migliori in una serata indubbiamente storta
Gli manca ancora un gradino, cosa del tutto normale vista l’età, per diventare dicisivo. Purtroppo, stasera come in occasione della Supercoppa, si nota
Lotta e litiga, fa valere il suo fisico e sbaglia tanto: prestazione generosa ma non sufficiente, poteva segnare in più occasioni e sarebbe stato un gol pesantissimo
Dentro a gara in corso come a Shanghai, stavolta non riesce a griffare la partita e farla svoltare. La classe è evidente, la concretezza può migliorare
La scelta meno convincente è Padoin in cabina di regia, anche se le alternative non erano molte. Certo, bastava un gol segnato sfruttando le tante palle gol costruite per parlare di un altro finale
Si oppone benissimo a tutte le offensive della Juventus, tiene in piedi la squadra ed è sicurissimo nelle uscite basse sui tanti cross che spiovono dalla sinistra in particolare. Tassello fondamentale
Cresce nella ripresa rispetto a un primo tempo tremebondo e la scivolata a stoppare Pogba in area è il simbolo della sua “risalita”
Che sportellate con Mandzukic! Fa valere l’esperienza per innervosire un po’ il duello con il croato e alla fine vince alla distanza, senza strafare
Determinato e a volte fin troppo falloso, ma efficace. Come Heurtaux cresce con il passare dei minuti, trovando la fortuna di non essere punito in occasione delle disattenzioni
A volte è impreciso, si perde un po’ su qualche diagonale ma partendo così basso e coprendo una porzione così ampia di campo, impressiona per tenuta atletica e corsa. Fino alla fine
Fino a quando non esce, infortunato, fornisce il consueto apporto a livello quantitativo
Si fa conoscere, alla sua prima in Serie A, come “disturbatore”. Sporca la metà delle azioni della Juve, disturba il portatore di palla e si fa trovare discretamente presente anche in anticipo. Mediano molto tignoso e oscuro
Il salvataggio volante su Pereyra vale un gol e la qualità che mette nell’azione, a differenza della maggior parte dei compagni, è un valore aggiunto non da poco
Come Edenilson molto positivo per il passo e la corsa a perdifiato, meno bene per qualità ma soprattutto in serate così è comprensibile
La prova non è da urlo, il gol invece è storico per una realtà come quella di Udine e visto il ruolo dell’avversaria
Tanta classe a piccolissime dosi. Cerca di fare il suo ma il primo tempo e i primi minuti della ripresa sono quelli della grande sofferenza e lui soffre con la squadra
Ha il grande merito di trovare l’assist decisivo, oltre a contribuire senza altri picchi particolari all’ottimo finale della squadra
Impressiona davvero per forza fisica e importanza tattica. Nel momento più importante e gestendo i palloni che scottano di più, diventa un fattore fondamentale
Entra per ultimo ma rischia di firmare il 2-0 nel recupero, disinnescato da Buffon.
ALL. COLANTUONO 7: Avevamo cercato di interpretare, all’intervallo, il copione tattico impostato dal mister dell’Udinese. E lo avevamo evidentemente letto bene, visto che la crescita nella ripresa e l’uscita dall’angolo, per dirla in termini pugilistici, hanno portato non solo a tenere il pari (obiettivo verosimile) ma addirittura a vincere
(Luca Brivio)