La quinta tappa della Vuelta a Espana 2015, con partenza da Rota e arrivo ad Alcalà de Guadaira, presentava un percorso di 167 chilometri sostanzialmente pianeggiante: si è infatti risolta in volata con il successo a sorpresa di Caleb Ewan (Orica-GreenEdge) sui favoriti John Degenkolb e Peter Sagan.
Non è comunque mancata la solita fuga da lontano, che è partita non molto dopo la partenza. Sono stati tre i corridori che hanno tentato l’impresa di riuscire ad arrivare al traguardo e giocarsi la vittoria: Ilijo Keisse della Etixx-Quick Step, Tsgabu Grmay dell’italiana Lampre Merida e Antoine Duchesne del Team Europcar. La collaborazione tra i tre battistrada li ha portati a guadagnare un consistente vantaggio sul gruppo della maglia roja, che inizialmente li ha lasciati fare. Il registro del plotone è cambiato man mano che ci si avvicinava al traguardo. Già quando mancavano 50 chilometri al traguardo, in testa al gruppo hanno iniziato a tirare i treni della Giant Alpecin e della Cofidis. Entrambe le squadre erano chiaramente interessate a portare il gruppo verso la volata finale in cui i loro velocisti di punta, rispettivamente John Degenkolb e Nacer Bohuanni, avrebbero potuto giocarsi la vittoria di tappa. Il finale della quinta frazione presentava qualche insidia, rappresentata da rotonde e una curva molto pericolosa proprio all’altezza del cartello dell’ultimo chilometro di corsa. Qualche fastidiosa folata di vento, in certi tratti del percorso, ha costretto il gruppo ad allungarsi. Proprio in uno di questi momenti, uno dei favoriti per la vittoria finale, Christopher Froome, è stato costretto ad attardarsi a causa di un problema tecnico della sua bici. Nonostante i 30 secondi persi, la sua squadra lo ha prontamente riportato in gruppo, senza alcuna conseguenza per la classifica del vincitore dell’ultimo Tour de France. Quando mancavano una ventina di chilometri all’arrivo l’armonia tra i fuggitivi si è sfaldata e sono iniziate le prime scaramucce tra i tre. Mentre Duchesne e Grmay discutevano sui cambi, Keisse ha deciso di godere, in mezzo ai due litiganti. Il corridore belga ha allungato sui suoi compagni di avventura e ha tentato di involarsi tutto solo verso il traguardo. Ma la sua impresa non era destinata ad avere un lieto fine, il gruppo dietro era ormai ben deciso a riprenderlo. La sua tenacia lo ha portato a difendere strenuamente il suo ormai esiguo vantaggio fino a quando mancavano solo 9 chilometri all’arrivo.
A quel punto il gruppo guidato dalla Tinkoff Saxo di Peter Sagan lo ha ripreso e lo ha riassorbito nella pancia del plotone. A questo punto le squadre dei velocisti hanno cominciato a darsi battaglia per conquistare la testa del gruppo e preparare la volata al meglio. In avanti si sono alternate Orica, Tinkoff, Lotto Jumbo e Giant Alpecin. In un finale rocambolesco, Luka Mezgec ha lanciato troppo presto il suo compagno di squadra Degenkolb, ai 150 metri dal traguardo, che si è visto sorpassare ai 75 metri da un fortissimo Caleb Ewan. Il velocista australiano coglie così, a soli 21 anni e al suo primo anno da professionista, la sua prima vittoria in una grande corsa a tappe. John Degenkolb deve accontentarsi di un secondo posto per lui poco soddisfacente, mentre sul terzo gradino del podio sale Peter Sagan. Jean-Pierre Druker del Bmc Racing Team si piazza al quarto posto, al quinto c’è José Joaquin Rojas e al sesto, coglie un ottimo piazzamento l’italiano della Mtn Qhubeka Kristian Sbaragli. In settima posizione, a sorpresa viste le sue caratteristiche di scalatore, Domenico Pozzovivo dell’Ag2r La Mondiale.
Inutile dire che il giovanissimo vincitore di giornata Ewan è arrivato ai microfoni televisivi con un sorriso raggiante che esprimeva tutta la sua soddisfazione per aver colto una vittoria così prestigiosa. Visibilmente emozionato, ha giustamente ringraziato tutta la sua squadra per il gran lavoro svolto nel finale per lanciarlo verso la vittoria. Alquanto insoddisfatto John Degenkolb che ha dichiarato di volerci riprovare nelle tappe per velocisti che sono ancora previste in questa Vuelta. Tranquillo e rilassato è apparso invece Peter Sagan che ha dichiarato di aver speso troppo nella tappa precedente, per cui nel finale di gara odierno le gambe non lo hanno accompagnato fino alla fine.