Giorno di Capodanno: tempo di festeggiare con cotechino, lenticchie e l’immancabile tombola. Lo fa anche il campionato di Serie A che per l’occasione dà i numeri dall’1 al 31, quelli del mese appena trascorso e quelli del mese che apre il nuovo anno. Siamo solo a metà dell’opera quindi fate attenzione: un numero vincente oggi potrebbe tradirvi domani (o dopo, a maggio per intenderci). Le statistiche non generano verdetti e a maggior ragione a gennaio, quando l’unico titolo in palio è quello di campione d’inverno; possono però contribuire a tracciare un ricordo, per fissare in memoria i tratti salenti dei primi cinque mesi di campionato.
Numero sfortunato per Edin Dzeko. In 15 presenze di campionato il centravanti della Roma è andato a segno solo 1 volta su azione. Se l’è giocata bene però: stacco su Chiellini e zuccata oltre Buffon, decisiva per il 2-1 alla Juventus della seconda giornata. 1 è anche l’espulsione rimediata da Dzeko, nell’ultimo match con il Genoa: già tanto per uno (ancora…) che non era mai stato ‘cacciato’ in carriera. Ma non si abbatta il gigante bosniaco: ha ancora tempo per dimostrarci di essere… un numero 1.
Napoli e Sassuolo hanno qualcosa in comune: sono le uniche due squadre che dopo 17 giornate di campionato non hanno ancora perso in casa. 6 vittorie e 2 pareggi per i partenopei, 4 e 3 per i neroverdi che però devono recuperare il match con il Torino. Sempre tra il Napoli e l’Emilia balla un altro numero 2, quello delle sconfitte degli azzurri che hanno perso meno di tutti: proprio contro il Sassuolo (2-1 al debutto) e poi a Bologna (3-2, 15^giornata).
Le squadre che al via della stagione non hanno assegnato la maglia numero 10, da sempre simbolo di piedi buoni, fantasia e imprevedibilità: si tratta di Empoli (ritirata in onore di Ciccio Tavano, che la vestiva ancora un anno fa), Torino (ce l’aveva Paulo Vitor Barreto) e ovviamente Napoli, che da quando esiste la numerazione ufficiale l’ha di fatto ritirata in onore di Diego Armando Maradona. Ultimamente si è parlato di un Lorenzo Insigne con la 10 sulle spalle; la piazza si divide, per ora è solo una suggestione. Del resto, Diego è Diego…
Le vittorie di fila che non t’aspetti, quelle dell’Empoli che dal 29 novembre al 19 dicembre ha messo in riga Lazio (1-0), Hellas Verona (0-1), Carpi (3-0) e Bologna (2-3) per un totale di 12 punti (un…quarto di salvezza già in tasca), 8 gol fatti (4 da Massimo Maccarone) e 3 subiti. E alla Befana c’è l’Inter….
Le squadre attualmente in lotta per il primo posto. Rispolverando un’etichetta in voga ad inizio millennio potremmo chiamarle le 5 sorelle: Inter, Fiorentina, Napoli, Juventus e Roma racchiuse in quattro lunghezze. Per un campionato aperto come mai di recente.
Gli avvicendamenti in panchina sin qui registrati. Giuseppe Sannino è stato il primo allenatore a subentrare ma ha pagato il ‘privilegio’ poco dopo, a favore di Fabrizio Castori di cui aveva preso il posto. Poi Roberto Donadoni, di ritorno e sempre in Emilia per sostituire Delio Rossi a Bologna. Alla 13^giornata son saltati in due: Iachini a Palermo (poteva mancare?) e Zenga alla Samp, dentro Davide Ballardini e Vincenzo Montella. Infine Gigi Delneri, il cui ingaggio ha archiviato la pur storica parentesi di Mandorlini a Verona.
I rigori assegnati alla Fiorentina, tutti realizzati. Josip Ilicic ha fatto sei su sei, l’altro è di Khouma Babacar nel 4-1 al Frosinone (11^giornata).
Gli 1-0 dell’Inter, che si è avvalsa di questo risultato per battere nell’ordine Atalanta, Milan, Chievo, Hellas Verona poi Bologna, Roma, Torino e infine il Genoa. Marcatori: Jovetic, Guarin, Icardi, Felipe Melo, Icardi, Medel, Kondogbia e Ljajic, tutti diversi o quasi ed anche questo dato può non essere casuale. 8 gol per 24 punti, i più ‘comodi’ della storia…
I punti in più dell’Empoli rispetto alla 17^ giornata del 2014-2015. Dato interessante: un anno fa, di questi tempi, si esaltava – giustamente – il grande lavoro di Maurizio Sarri, che si sta confermando in una grande piazza. Marco Giampaolo, partito con tanti dubbi e problemi, è riuscito a fare (molto) meglio. La grande sfida sarà mantenere questo livello nella seconda parte di stagione.
Le espulsioni dell’Atalanta in 17 partite. Un record addirittura europeo: nessuna squadra del Vecchio Continente ha avuto così tanti cartellini rossi. Gabriel Paletta è stato espulso due volte; una a testa Cherubin e Migliaccio (rosso diretto per entrambi), per somma di ammonizioni hanno visto in anticipo la via degli spogliatoi Toloi, Stendardo, Kurtic, Carmona, Grassi e Pinilla. Ma 10 è anche il numero di maglia di Danilo Soddimo e Andrea Lazzari: entrambi sono entrati nella storia dei loro club, realizzando il primo gol assoluto in Serie A di Frosinone e Carpi. Niente male davvero…
I gol su punizione di Miralem Pjanic, il calciatore che ha segnato di più da calcio piazzato tra quelli attualmente in Serie A. Il bosniaco quest’anno è già a quota 4: ha punito Juventus, Empoli, Udinese e Torino. Ancora lontani Andrea Pirlo e Sinisa Mihajlovic, appaiati in testa alla speciale classifica con 28 punizioni-gol; se però Pjanic dovesse continuare con queste medie…
12. Le partite consecutive senza gol per Fabio Quagliarella. Striscia aperta il 23 settembre (Chievo-Torino 1-0) e per ora conclusa da Torino-Udinese 0-1. Singolare notare come l’attaccante del Torino avesse iniziato la stagione con 4 gol in quattro partite; poi, improvvisamente, il lungo digiuno. Di queste 12 partite Quagliarella ne ha giocate 11: è rimasto in panchina nel rocambolesco 3-3 contro il Genoa, il 28 ottobre scorso.
E’ la striscia più lunga di partite senza sconfitte: appartiene al Napoli, che l’ha realizzata tra il 30 agosto (Napoli-Sampdoria 2-2) e il 30 novembre (Napoli-Inter 2-1). Dopo il ko di Reggio Emilia in casa del Sassuolo, i partenopei hanno ottenuto 9 vittorie e 4 pareggi; appena si sono spinti in vetta alla classifica hanno perso, 3-2 in casa del Bologna, e sono stati scavalcati dall’Inter.
Sono gli assist totali che hanno effettuato a testa Marek Hamsik e Lorenzo Insigne (4 decisivi per entrambi): la grande prima parte di stagione del Napoli si spiega anche in questo modo.
Le volte in cui, da quando si assegnano i 3 punti a vittoria (21 stagioni), chi si è laureato campione d’inverno ha poi vinto lo scudetto: è successo a Juventus (1995, 1997, 1998, 2012, 2013, 2014 e 2015), Milan (1995, 2003 e 2011), Roma (2001) e Inter (2007, 2008, 2009 e 2010). Nelle altre cinque occasioni non festeggiarono il tricolore Fiorentina (1999), Juventus (2000), Roma (2002), Milan (2003), ancora Roma (2004, era appaiata al Milan). La Juventus aveva centrato la “doppietta” nel 2005 e 2006, ma gli scudetti le sono stati tolti.
I gol in campionato di Gonzalo Higuain, capocannoniere della Serie A con media di una rete ogni 0,94 partite. Il Pipita è già a due sole reti dal primato in Italia, i 18 gol realizzati lo scorso anno; in Europa invece il primato risale al 2009-2010, 27 gol (in 32 partite) nella terza stagione completa al Real Madrid.
Il numero ‘sfigato’ per definizione simboleggia il percorso dell’Hellas Verona fanalino di coda, che nelle prime 17 giornate non ha trovato la vittoria totalizzando 8 pareggi e 9 sconfitte. La peggior serie negativa è quella del Varese 1971-1972: 11 pareggi e 17 ko in 28 giornate.
Sono i punti in meno delle due genovesi rispetto ad un anno fa, indice delle difficoltà sin qui incontrate sia dal Genoa che dalla Sampdoria. 16 i punti del Grifone, 20 le lunghezze della Samp: a Natale 2014 viaggiavano a braccetto a quota 27, rispettivamente quinta e sesta forza del campionato. Oggi la musica è più mogia e la Befana porterà il derby: chi troverà il carbone nella calza?
La Roma è diciannovesima su venti squadre nella classifica dei km percorsi dai suoi giocatori secondo le statistiche ufficiali formite dalla Lega. D’accordo che nel calcio correre non è tutto, però il penultimo posto è davvero poco e questo scarso movimento potrebbe essere una delle spiegazioni della complicata stagione dei giallorossi. Per la precisione, i giocatori della Roma percorrono mediamente 97,979 km a partita, mentre l’Inter è oltre quota 101, la Juventus supera i 104 e il Napoli addirittura tocca i 108,5.
Sono gli anni di Serie A festeggiati lo scorso 19 novembre da Gianluigi Buffon. Da quel Parma-Milan del 1995, il portiere di Juventus e Nazionale ha messo insieme 570 presenze nel massimo campionato, quinto assoluto; solo Francesco Totti, tra i calciatori della Serie A odierna, era presente quel giorno.
Sono i gol segnati nel corso dell’anno solare 2015 da Mauro Icardi. Un ottimo bottino per l’attaccante dell’Inter, anche se 14 sono stati segnati da gennaio alla fine dello scorso campionato contro i 7 di questo torneo. Bisogna però anche dire che nelle ultime settimane Maurito è tornato a segnare con continuità: il suo rendimento potrebbe essere la variabile determinante per le speranze scudetto di Mancini.
E’ la percentuale dei giocatori del vivaio nella rosa dell’Empoli: la più alta in un campionato di Serie A che sta cercando di ringiovanirsi sempre più. L’Empoli è anche la squadra con l’età media più bassa di tutto il torneo, un numero che supera di poco i 24 anni.
Gli anni di differenza tra Francesco Totti, nato il 27 settembre 1976, e Gianluigi Donnarumma, nato il 25 febbraio 1999; rispettivamente il più anziano e il più giovane ad aver messo piede in campo in questa parte di stagione. La palma del più “vecchio” spetterebbe a Luca Castellazzi, che è nato il 19 luglio 1975; il terzo portiere del Torino però non ha ancora giocato un singolo minuto quest’anno.
I gol realizzati nell’anno solare da Gianluca Lapadula, il calciatore italiano con più reti nei 12 mesi; le ha divise tra Teramo (13) in Lega Pro e Pescara (11) in Serie B dove è capocannoniere. Non siamo in Serie A, ma possiamo esserlo tra poco: sull’attaccante torinese c’è la Juventus (e non solo) e il diretto interessato non ha nascosto che la possibilità non lo disturba affatto.
Le parate che, fonte la Lega Serie A, ha effettuato Ciprian Tatarusanu: è il portiere che ha dovuto sporcarsi meno i guantoni tra i colleghi. La Fiorentina ha la quarta miglior difesa del campionato con 15 gol incassati (come il Sassuolo).
Le conclusioni aeree effettuate da Luca Toni nel corso dell’anno solare 2015. Nel campionato attuale il centravanti dell’Hellas è a quota 3 gol (9 presenze) e le residue speranze gialloblu passano soprattutto dai suoi… colpi di testa.
Inteso come 27 luglio 2015: una data a suo modo storica, perchè in quel giorno è stato ufficialmente presentato l’inno ufficiale della Serie A. Titolo: “O Generosa”, compositore Giovanni Allevi. Il brano risuona negli stadi di tutta la Serie A prima delle partite; accoglienza da parte del pubblico, freddina.
I punti di differenza tra l’Inter, capolista a quota 36, e il Verona fanalino di coda con 8. Sono meno dell’anno scorso, quando il dato parlava di 31 lunghezze tra Juventus (40) e Parma (9) anche se sarebbero state 30 visto che i ducali avevano già ricevuto un punto di penalizzazione.
Il 29 agosto Carlos Bacca e Luiz Adriano segnarono entrambi in Milan-Empoli (2-1), anticipo della seconda giornata. Sembrava l’inizio di una grande stagione per il nuovo tandem dell’attacco rossonero, poi invece le cose non sono andate benissimo, soprattutto per il brasiliano. Bacca infatti è già arrivato a quota 8 gol, mentre Luiz Adriano non è andato oltre quota 3 reti. Il 2016 segnerà il riscatto oppure l’addio?
Sarebbe, esattamente, 30,69: è l’età media della rosa del Chievo, la più alta di tutta la Serie A. Il Chievo è l’unica squadra a superare i 30 anni in questa particolare statistica, e anche in questa stagione sembra destinato a centrare la salvezza. Quando si dice che l’esperienza conta…
Il 31 ottobre il big-match Inter-Roma ebbe un protagonista a sorpresa: il gol della vittoria nerazzurra (1-0) fu infatti segnato da Gary Medel e fino ad oggi questa resta l’unica rete nell’esperienza italiana del centrocampista cileno.
Numero jolly: i secondi passati dall’ingresso in campo all’espulsione di Giulio Migliaccio in Atalanta-Palermo 3-0 del 6 dicembre. E’ il più rapido cartellino rosso del decennio: supera di 11 secondi Mattia De Sciglio, in Napoli-Milan del 3 maggio. Il record assoluto appartiene a Giuseppe Lorenzo: in Parma-Bologna del 1990 centrò Apolloni con una gomitata al volto e fu cacciato dopo 10 secondi dal suo ingresso in campo. La curiosità? Anche allora era il 6 dicembre.
(Claudio Franceschini – Mauro Mantegazza – Carlo Necchi)