Termina con il risultato di 3-2 in favore degli ospiti. Il migliore in campo è sicuramente Mati Fernandez, autore di un gol e un assist: tra i viola bene anche Tello. Da rivedere Babacar e Roncaglia. Nei bergamaschi buone prove di Gomez e D’Alessandro; male Masiello e Cigarini. Gestione di gara da rivedere: mancano i gialli a De Roon, Badelj e Conti. Babcar graziato da una possibile seconda ammonizione.
Nella 26^giornata di Serie A la Fiorentina vola a Bergamo per affrontare l’Atalanta. Dopo le fatiche di coppa contro il Tottenham, e in vista del match di ritorno al White Hart Lane, Paulo Sousa si affida alla formazione tipo ad eccezione di due esclusioni: Kalinic e Borja Valero, entrambi in panchina. Il primo, che non sta certo attraversando uno dei suoi momenti migliori, è sostituito da Babacar, in gol nell’ultima sfida di campionato contro l’Inter, mentre il secondo, diffidato, da Mati Fernandez. Per il resto tutto come da copione nell’undici viola: Tatarusanu tra i pali; Roncaglia, Gonzalo Rodriguez e Astori in difesa; Tello e Pasqual sugli esterni con quest’ultimo che prende il posto dello squalificato Marcos Alonso; Vecino e Badelj in mediana; Bernardeschi e Mati a supporto dell’unica punta Babacar. Come sempre accade è molto complicato disegnare su carta come si schiererà la Fiorentina perché, a partita in corso, gli uomini di Sousa sono soliti spostarsi e adattarsi a diversi schemi a seconda della necessità: dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 fino al più coperto 4-4-1-1. L’Atalanta si schiera con il 4-3-3: Sportiello in porta; Conti, Toloi, Masiello e Dramé a comporre il reparto arretrato; Kurtic, De Roon e Cigarini a centrocampo; Gomez, D’Alessandro e Pinilla formano invece il tridente offensivo. Pronti, via. L’Atalanta cerca subito di mettere in difficoltà la Fiorentina sulla corsia mancina dove Dramé (6,5) e Gomez (6) sfruttano al meglio gli spazi lasciati da Roncaglia (5). La prima occasione del match porta la firma proprio del Papu Gomez: il suo tiro, al 2′, termina però sul fondo. La risposta dei viola arriva da calcio piazzato: al 9′ Pasqual lascia partire un mancino velenoso da posizione defilata. Serve un super Sportiello (6,5) per mantenere il risultato sullo 0-0. Sul ribaltamento di fronte anche Tatarusanu (6) si fa trovare pronto; traversone di Kurtic (6) per l’incornata sul secondo palo di Dramé che anticipa un Roncaglia in versione statua di sale. Ottima risposta del portiere gigliato a salvare in corner. Poco dopo la Fiorentina si fa notare ancora dagli sviluppi due punizioni: prima Pasqual (5,5) cerca invano la porta poi Mati Fernandez (6,5) pesca bene in area Rodriguez (5,5) che non arriva di un soffio sul suggerimento del compagno. Intorno alla mezzora è però l’Atalanta a far tremare i viola. Contropiede ben orchestrato con D’Alessandro (6,5) che si beve Astori (5,5) e mette in mezzo un rasoterra al bacio per il taglio di Gomez: il Papu riesce a colpire il pallone ma non ad inquadrare lo specchio della porta. Il primo tempo termina a reti inviolate.
Match che alterna momenti vivaci ad altri piuttosto noiosi. La Dea, qualitativamente inferiore alla Fiorentina, sfrutta al meglio le corsie laterali. Troppo nervosismo in alcuni giocatori. Si fa saltare da Tello soltanto una volta poi, il terzino nerazzurro, prende le misure allo spagnolo. Sfiora il gol con un colpo di testa in avvio. Si prende un’ammonizione evitabile per proteste. Gli manca il gol, non è tranquillo e si vede.
I viola non riescono a tessere in modo lineare la propria manovra. Il gioco palla a terra funziona poco e male. Poche note liete in questo primo tempo. Preferito a Borja Valero, il cileno è ispirato e non fa rimpiangere lo spagnolo. Piede caldo per lui, autore, fin qui, di buone giocate. Soffre moltissimo la spinta di Dramé. Quando Gomez si sposta per cercare fortuna dalle sue parti, va spesso in difficoltà. Gara che sfugge di mano fin da subito. Mancano sanzioni per interventi duri e decisi a De Roon, Badelj e Conti. Babacar, già ammonito, rischia il secondo giallo. (Federico Giuliani)
Non può nulla sulle reti di Tello e Kalinic. Ha diverse responsabilità sulla zuccata di Mati. Bravo nel primo tempo ad opporsi al mancino di Pasqual.
La sua prestazione è una media tra il gol che riapre parzialmente il match e la sciocca espulsione rimediata nel finale. Luci e ombre per il giovane nerazzurro.
Regge bene per più di tre quarti di match. Crolla nel finale quando si fa uccellare insieme al resto della difesa dalla zampata di Kalinic.
Si perde Mati in occasione del vantaggio della Fiorentina; fuori posizione anche in occasione delle altre due marcature avversarie.
Tiene a bada Tello per larghi tratti di partita anche se poi, complice la stanchezza, il terzino nerazzurro concede troppo al proprio avversario. Vicino al gol in avvio.
Altra prestazione poco convincente del centrocampista nerazzurro che non riesce mai ad accendere la luce.
Sradica diversi palloni ma la sensazione è che a centrocampo predichi nel deserto.
Primo tempo onesto ma ripresa assolutamente al di sotto delle sue possibilità (dal 79′ BORRIELLO -SV).
Molto bene largo a destra, più silenzioso sulla sinistra. Orchestra un paio di rapidi contropiedi molto interessanti: uno dei migliori tra i nerazzurri. Esce dal campo zoppicando (dal 68′ GAKPE’ 5 – Prestazione da ‘Chi l’ha visto?’).
Molto nervoso fin dalle prime battute di match, si sblocca tornando al gol dopo diversi mesi di digiuno. Rete inutile ma preziosa per il morale del bomber della Dea.
Le sue accelerazioni fanno sempre male alla difesa viola. Impreciso però nelle due buone occasioni avute a disposizione: grida vendetta la girata sul fondo dopo l’ottima azione di D’Alessandro. Esce acciaccato a inizio ripresa (dal 59′ DIAMANTI 5 – Il fantasista stecca contro la sua ex squadra. Lento e prevedibile: si vede che non è al meglio).
Lavora con il materiale che ha a disposizione. Meglio di così è difficile fare.
Bravo a chiudere sull’incornata di Dramé. Non può nulla sui gol dei nerazzurri.
Pessimo inizio per l’argentino che migliora con il passare dei minuti. Per sua fortuna l’Atalanta non affonda più di tanto.
Il migliore del pacchetto arretrato. Anticipato, insieme al resto della difesa, da Conti in occasione dell’1-2: unica macchia in un match discreto.
Buca l’intervento su Pinilla in occasione del 2-3 bergamasco. Prova insufficiente per il difensore viola.
Dopo un inizio complicato esce dalla morsa di Dramé e si scatena in velocità soprattutto nella ripresa. Suo l’assist per la zuccata vincente di Mati Fernandez (dall’86 ‘TOMOVIC – SV).
Leggermente meglio del compagno di mediana ma anche la sua prova è macchiata da diverse incertezze.
Tanti errori per il centrocampista che non fornisce una prestazione all’altezza delle proprie capacità.
I suoi cross sono sempre appetitosi per gli attaccanti. Qualche problemino nelle sfide in velocità con D’Alessandro dove l’esterno viola si fa spesso cogliere impreparato.
Il migliore in campo. Già nel primo tempo il cileno aveva fatto vedere buone cose con giocate e assist interessanti. Decisivo il suo gol nella ripresa con un colpo di testa non irresistibile ma molto preciso: è il settimo centro con la maglia della Fiorentina e vale tre punti. Suo l’assist a Tello per il raddoppio viola.
Prestazione opaca del giovane talentino gigliato che non riesce quasi mai ad accendersi. Perde il duello con il suo grande amico Conti (dal 65′ BORJA VALERO 6,5 – Entra in campo lui e i viola si portano in vantaggio. Disputa con saggezza la seconda parte della ripresa regalando a Kalinic il pallone del 3-1).
Non entra mai in partita. Gioca un match a sè, senza mai aiutare la propria squadra. Già ammonito, rischia il secondo giallo dopo uno scontro con Toloi (dal 60′ KALINIC 6,5 – Dà il via al contropiede che vale la vittoria. Sua la zampata vincente sul suggerimento di Borja Valero).
Dopo un primo tempo opaco i suoi segnano tre gol mettendo in ginocchio l’Atalanta. Azzecca tutti i cambi.
(Federico Giuliani)