Il Giro d’Italia 2016 scatterà domani dall’Olanda con la cronometro individuale di 9,8 km in programma ad Apeldoorn. Uno dei protagonisti più attesi sarà Fabian Cancellara, che cerca di conquistare la maglia rosa che ancora gli manca in carriera visto che nelle due precedenti partecipazioni (2007 e 2009) non è mai riuscito a lasciare il segno come gli è riuscito alla Vuelta e soprattutto al Tour (29 maglie gialle in carriera). Ecco dunque cosa ha detto lo svizzero della Trek-Segafredo in una intervista per La Gazzetta dello Sport: “Ho un’occasione e non l’avrò mai più (questa è l’ultima stagione per Fabian, ndR). Basta questo per motivarmi, non è troppo tardi per fare qualcosa di bello. Ho deciso di venire già d’inverno, vedendo il percorso e la scelta di questa cronometro per iniziare. Sto salutando il ciclismo e dovevo salutare anche il Giro”. Sulla sua condizione di forma invece Fabian si è espresso così: “La caduta della Roubaix si è fatta sentire nelle costole, ma mi sono allenato bene. Penso di essere pronto”. Tutto per la maglia rosa, “la più speciale di tutte le maglie che ci sono nel ciclismo: è unica, iconica, immediatamente riconoscibile”.
Alla vigilia della partenza del Giro d’Italia 2016, che avrà luogo dall’Olanda con una cronometro ad Apeldoorn, diamo uno sguardo ad alcuni numeri e curiosità dell’edizione numero 99 della Corsa Rosa. Saranno in gara 198 corridori per 22 squadre, ognuna delle quali schiererà infatti nove atleti al via: sono le 18 formazioni che fanno parte del World Tour più quattro wild-card (Bardiani-Csf, Gazprom-Rusvelo, Nippo-Vini Fantini e Wilier-Southeast), come da regolamento. Questi 198 corridori rappresenteranno ben 34 Nazioni: l’Italia naturalmente sarà il punto di riferimento, con 53 ciclisti azzurri alla partenza, poi ecco Russia (20) e Spagna (16). Da notare che il secondo posto al Giro d’Italia russo si deve quasi per intero alle due squadre Gazprom-Rusvelo e Katusha, che schierano ben 17 russi su 18 posti (unica eccezione l’estone Taaramae della Katusha). Il più vecchio è Matteo Tosatto, che il 14 maggio compirà 42 anni ed è al dodicesimo Giro della carriera, ma è da notare anche l’età piuttosto avanzata di due debuttanti di spicco quali Jean-Christophe Peraud (39 anni) e soprattutto Alejandro Valverde (36). Il più giovane nel Giro d’Italia 2016 è invece Daniel Martinez: il colombiano della Wilier-Southeast è nato il 25 aprile 1996; tra gli italiani il più giovane è Giulio Ciccone della Bardiani-Csf, nato il 20 dicembre 1994.
Partenza regale per il Giro d’Italia 2016: non è retorica, perché domani a seguire la prima tappa ci sarà anche il re d’Olanda Guglielmo Alessandro, che onorerà dunque nel migliore dei modi la terza volta dei Paesi Bassi come sede della partenza del Giro. Sarà proprio Guglielmo Alessandro a premiare il vincitore della cronometro di Apeldoorn che assegnerà la prima maglia rosa e naturalmente i padroni di casa sperano che ad imporsi sia l’idolo locale Tom Dumoulin, che potrà contare sul tifo di un popolo che fa della bicicletta un vero e proprio stile di vita. Quanto al re, salito al trono nel 2013 a seguito dell’abdicazione della madre, bisogna ricordare che è uno sportivo di ottimo livello, che vanta anche una partecipazione (in incognito) alla Maratona di New York ed è membro onorario del Comitato Olimpico Internazionale. Non solo il re, comunque: l’intera provincia della Gheldria – che ospiterà anche le successive due tappe fra Arnhem e Nimega – si è mobilitata tingendosi di rosa, che almeno per qualche giorno ha soppiantato l’immancabile arancione olandese.
La 99esima edizione del Giro d’Italia 2016 scatterà domani, venerdì 6 maggio, da Apeldoorn, in Olanda, e la febbre tra gli appassionati dello sport a due ruote continua a salire vertiginosamente in vista di una Corsa Rosa che si preannuncia ricca di emozioni. Saranno 21 le tappe che comporranno il percorso del Giro, 3 settimane nelle quali gli specialisti delle montagne e quelli delle cronometro avranno più di un’occasione per provare a fare la differenza. Dopo l’avvio nei Paesi Bassi, il plotone toccherà l’Italia a partire dalla quarta frazione con partenza prevista a Catanzaro. Per il primo arrivo in salita bisognerà attendere la sesta tappa da Ponte a Roccaraso, ma già alla nona frazione con la crono di 40,5 km da Radda a Greve in Chianti sarà possibile cancellare qualche nome dalla lista dei potenziali vincitori del Giro. Vero è che dalla seconda settimana in poi la strada comincerà a salire e i tapponi di alta montagna (dalla 13^ tappa Palmanova-Cividale del Friuli fino alla 20^Guillestre-Sant’Anna di Vinadio) offriranno terreno a volontà per far saltare il banco fino alla passerella finale di Torino. Ma chi sono i favoriti della corsa a tappe di quest’anno? Il candidato numero 1 per la vittoria, al netto di un inizio di stagione non esaltante è il nostro Vincenzo Nibali. Il capitano dell’Astana, vincitore al Giro 2013, come riportato da “La Gazzetta dello Sport”, non ha nascosto le proprie ambizioni di successo:”Ho faticato un po’ al Giro del Trentino, però dopo la mia ultima corsa, la Liegi-Bastogne-Liegi, ho recuperato bene. Mi sono preparato al meglio possibile per questo Giro d’Italia“. Il principale rivale dello Squalo potrebbe essere lo spagnolo Mikel Landa, l’anno scorso gregario in Astana di Nibali e oggi capitano del Team Sky, che a “Gazzetta.it” ha dichiarato:”Per me è una grande opportunità essere il capitano del Team Sky al Giro d’Italia, però in gara c’è anche Vincenzo Nibali con cui ho corso all’Astana. È un corridore molto forte, sia in discesa sia in salita. È potente. Sarà difficile batterlo“. Con ogni probabilità però non sarà una sfida a 2: un corridore esperto come lo spagnolo Alejandro Valverde, se riuscisse ad arrivare alla terza settimana con un distacco contenuto, potrebbe rappresentare una brutta gatta da pelare per tutti i big. Discorso simile per l’olandese Tom Dumoulin, che proverà a fare la differenza soprattutto nelle prove contro il tempo ma che ha già dimostrato all’ultima Vuelta di poter essere un uomo da Grandi Giri. Occhio infine a non sottovalutare la sempre foltissima spedizione di colombiani, da Rigoberto Uran fino a Esteban Chaves arrivando a Carlos Betancur: potrebbero essere loro ad infiammare i tapponi di montagna che decideranno l’edizione numero 99 della Corsa Rosa.