Una partita combattuta fino alla fine quella fatta ieri sera dalla formazione primavera dell’Inter, che ha visto lo scontro con la Roma di De Rossi, uscita vincitrice ai calci di rigore. L’obbiettivo era assai ambizioso: l’accesso alla finalissima di quest’anno che andrà in scena questo sabato 4 giugno e che vedrà scontrarsi la formazione giallorossa contro la vincitrice tra Juventus e Torino, semifinale che si terrà tra poche ore al Mapei Stadium. Nonostante la comprensibile tristezza per la mancata vittoria, il tecnico dei nerazzurrini Stefano Vecchi si dice contento della prestazione dei suoi ragazzi di ieri: “Anche oggi eravamo riusciti a riprendere con il cuore una partita che era quasi persa immeritatamente. Non siamo mai morti”. La primavera dell’Inter può comunque dire di aver chiuso la stagione 2015-2016 in ottimo modo: “han fatto tutti una stagione straordinaria e vincente. È stata una stagione straordinaria giocata da ragazzi che son cresciuti progressivamente e han fatto ricredere tantissime persone”, questo quanto dichiarato dal mister al canale InterChannel dopo lo scontro con la formazione giallorossa.
Dopo una sofferta semifinale contro l’Inter, la Primavera della roma porta a casa un grandissimo risultato, ottenuto grazie al talento di uno dei protagonisti del match di ieri sera: il portiere della formazione giallorossa Lorenzo Crisanto. Classe 1998, il giovane nativo di Prato ha dichiarato sul portale ufficiale del club di Trigoria la propria soddisfazione per questo grande risultato raggiunto. Con questa vittoria contro la formazione nerazzurra la Primavera della Roma si qualifica per la finale del Campionato Primavera, dove incontrerà la vincente tra Juventus e Torino, gara che si disputerà questo sabato 4 giugno alle ore 8.30. Gli obbiettivi che la squadra di De rossi si erano prefissati a inizio stagioni erano ben chiari: “Abbiamo lavorato tutto l’anno per arrivare qui. A inizio stagione ci siamo detti che questo sarebbe dovuto essere il nostro anno”. La prestazione di ieri sembra confermare le parole del portiere giallorosso, che ci tiene a confermare la compattezza del gruppo, elemento chiave, secondo Crisanto, del successo della squadra romana: “Siamo un gruppo in cui guai a chi tocca uno di noi. In campo mettiamo sempre il cuore”. La grande soddisfazione è chiaramente meritata, ma la festa dovrà presto lasciar spazio alla concentrazione in vista della finalissima di sabato.
Dopo un altro 3-3, come quello che era uscito nei quarti contro il Palermo; dopo un’altra serie infinita di calci di rigore, stavolta (a differenza del match precedente) non fortunata; dopo una sfida bellissima e impossibile da prevedere, da un minuto all’altro, l’Inter si arrende alla Roma ed esce dalla Final 8 Scudetto, fermandosi ad 11 metri dalla finalissima, rimbalzando sui pugni di Crisanto. Di storie da raccontare ce ne sarebbero davvero tante, a cominciare proprio da quella dei ragazzi classe 1998 della Roma, campioni d’Italia 12 mesi fa con mister Coppitelli a Chianciano nella categoria Allievi Nazionali e ora pronti a giocarsi un’altro Tricolore, subito al primo anno di Primavera. Tanto per specificare che non serve l’età e non servono i fuoriquota per raggiungere i grandi traguardi, basta il talento. Unica eccezione, quella di Tumminello, decisivo questa sera con una doppietta ma colpevole, gravemente, di sceneggiata inqualificabile, con mezza testata all’arbitro (era in panchina, sostituito) e cartellino rosso. Per lui, per diverso tempo, non ci sarà campo verde sotto i piedi ma solo tanta tribuna. Rivivendo e riassumendo il match, impresa impossibile visto quanto è successo al Mapei Stadium, cerchiamo di mettere un po’ di ordine e di voti, nero su bianco: vantaggio al minuto 24 per l’Inter, con gol meraviglioso di Baldini (voto 6,5), che pesca l’angolino più lontano e punisce una buona Roma, che infatti non si ferma e riesce a ribaltare tutto a cavallo del riposo di metà match. Sugli scudi, come detto, Tumminello (voto 7,5 per quanto espresso in campo, 0 spaccato per il gesto finale) con una doppietta: assistenza di D’Urso (voto 8, una forza della natura) – al terzo assist in due partite – prima; di Machin (voto 8, decisivo a tutto campo), dopo azione strepitosa iniziata da Di Livio (voto 6,5) e proseguita da Ponce (voto 7), poi. A quel punto, anzi diversi minuti dopo, Rey Manaj (voto 7,5) decide che è il momento buono per mettersi a giocare. Correva il minuto 90, come dire in leggero ritardo… Dopo 89 giri di lancetta inutili e irritanti, l’elemento per distacco più “fuori categoria” tra quelli in campo si fa stendere in area da Capradossi (voto 5,5), fino a quel momento quasi imperforabile. Rigore netto, trasformato dallo stesso albanese, che porta la sfida ai supplementari.Non finisce qui, però: dopo meno di 10 secondi di additional time, pronti-via, Manaj si presenta al limite dell’area e scarica sotto la traversa un destro terrificante, che infila imparabilmente Crisanto (voto 8) e ribalta l’andamento del match in maniera definitiva. 3-2 Inter e la forte sensazione che la Roma sia ormai alle corde, tra stanchezza fisica e sconforto psicologico. Ma la squadra di De Rossi dimostra di pretendere la finalissima, gettandosi avanti con il cuore tra le mani, tanto da arrivare – quando sembrava ormai molto complicato – al pari, con Ponce. Decisivo il neo entrato Ndoj (voto 6,5), con il suo tiro in mischia, deviato e tramutato in assist per il compagno dalla difesa nerazzurra. Quindi, ultimo atto, i penalties: una serie perfetta, da una parte e dall’altra, con tanto di cucchiaio di Pinamonti (voto 7, 10 per la personalità) ad accendere ulteriormente il tutto. Finiti i primi 5 a testa, tutti in rete, eccoci al momento cruciale. Iniziano i tiri ad oltranza, la Roma segna il proprio con Machin e l’Inter invece si ferma al destro di Baldini, parato eroicamente da Crisanto. Sipario su una semifinale che fa onore al calcio italiano, non solo giovanile; un grido di attenzione di ragazzi che devono essere il futuro del nostro movimento e non solo dei passanti, alle porte del mondo del professionismo. Ora la Roma se la vedrà con la vincente della seconda sfida, quella tra Juve e Torino, derby mai così “drammatico” nella pura accezione sportiva. Atto finale previsto per sabato 4 giugno, alle oresempre al Mapei Stadium.