Il futuro di Adriano Galliani sembra essere ben lontano dal Milan. a dar alito a questa ipotesi il mutato rapporto tra la cordata di industriali cinesi e il patron del Milan Silvio Berlusconi nella trattativa per la cessione della maggioranza delle quote societarie. Se fino a ieri si pensava che la cordata cinese, rappresentata dall’adviser Sal Galatioto volesse ottenere soltanto il 70% delle quote, la rivelazione di oggi è che i cinesi acquisteranno ben l’80% della società rossonera. Appena un 10 % in più che diventa molto significativo, soprattutto perchè così si snellisce ulteriormente le quote ancora in mano alla famiglia Berlusconi e che verrà assorbito entro due anni dai nuovi proprietari. Dato questi supposizione è facile pensare che la permanenza di Adriano Galliani sia tremendamente in pericolo: l’ad rossonero che per il momento sta operando nel calciomercato in concordia con Nicholas Gancikoff, braccio destro di Galatioto, potrebbe infatti essere presto sostituito, nonostante gli anni di buon servizio al Milan. Forse potrebbe proprio essere Gancikoff il futuro sostituto di Galliani, ma ora la decisione sembra in mano ai futuri acquirenti del Milan.
E’ una rivelazione del portale Gialucadimarzio.com: sembra che Cristian Brocchi stia meditando di rimettere a disposizione del presidente del Milan Silvio Berlusconi il propsio incarico di allenatore. Non è cosa nuova che la questione panchina sia legata in maniera stretta alla trattativa per la cessione della maggioranza delle quote societarie del club rossonero da Fininvest e Berlusconi alla cordata di industriali cinesi rappresentati dall’adviser Sal Galatioto. Secondo quanto pubblicato Brocchi avrebbe decisio di non creare imbarazzo alla società rossonera e di farsi da parte, per lasciare libero il presidente Silvio Berlusconi di prendere le proprie decisioni in merito con maggiore libertà. I cinesi continuano a spingere per avere Frank De Boer come prossimo allenatore, mentre l’ex cavaliere non ha mai nascosto la sua preferenza per Brocchi. Che questa scelta porti a un cambio di potere all’interno della trattativa per la cessione?
Secondo quanto pubblicato sull’edizione di oggi de Il Giornale, è possibile che la cordata di industriali cinesi che sono intenti ad acquisire il Milan di Silvio Berlusconi, puntino in realtà più in alto di quanto ipotizzato fino ad ora: La cessione del Milan è ormai una questione annosa che ha dato alito a moltissime voci e indiscrezioni, non ultimo quelle riguardanti i numeri di questo contratto preliminare che potrebbe essere firmato entro il 7 luglio, giorno d’inizio del ritiro del club rossonero. Secondo quanto riportato dal quotidiano, sembra che la cordata di industriali cinesi rappresentata da Sal Galatioto stia tentando di accaparrarsi ben l’80% delle quote societarie in mano a Fininvest e Silvio Berlusconi: il restante 20% andrebbe poi liquidato entro l’anno mezzo mentre la chiusura definitiva dell’accordo potrebbe arrivare entro questo settembre.
L’edizione mattutina di Tuttosport, oggi prova a fare i conti in tasca al Milan, in questi giorni tema scottante nel mondo del calcio a causa dell’annosa trattativa che porterebbe alla cessione del 70% delle quote societarie del Milan dal patron Silvio Berlusconi alla cordata di industriali cinesi rappresentati al momento da Sal Galatioto. La testata torinese ha voluto fare il punto sia sullo stato della trattativa in corso che sul calciomercato rossonero e trova curioso, se non sospetto, alcune divergenze riscontrate. Nelle colonne del quotidiano infatti si legge da un lato le continue voci su faraoniche disponibilità finanziare dei cinesi e sulla volontà degli industriali, una volta completata l’acquisizione del club rossonero, di spendere cifre astronomiche per il mercato estivo. Ma, nota Tuttosport, nel frattempo il Milan si sta muovendo in maniera molto cauta nel mercato, privilegiando scelte più economiche e di basso profilo. Forse c’è qualcosa che non va a Milanello?
E’ quanto afferma l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport: giunti ormai alla vigilia dei giorni decisivi per la cessione della maggioranza delle quote del Milan dal patron Silvio Berlusconi e la Fininvest e la cordata di industriali cinesi rappresentata all’adviser e manager Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff pochi potrebbero essere i dettagli ancora da concordare tra le parti in causa. Uno nodo dell’annosa trattativa è sempre stato fin dall’inizio il ruolo nel futuro Milan della famiglia Berlusconi: il patron Berlusconi, al momento ancora in ospedale dopo un intervento chirurgico aveva il desiderio di rimanere nella società, anche se la maggioranza andrebbe alla cordata cinese: secondo quanto pubblicato dalla rosea, sembra che questo desiderio possa essere esaudito. Si legge infatti della possibilità per Silvio Berlusconi di rimanere nella dirigenza del Milan in qualità di presidente onorario: una presenza solo formale e non operativa. Questo significa che non verrebbe dunque chiesto a Berlusconi alcun supporto finanziario: la carica di presidente inoltre potrebbe non avere data di scadenza.
I rumors emersi nella giornata di ieri sembrano aver ormai delineato la data del prossimo 7 luglio, in concomitanza con l’inizio del ritiro estivo, come giorno ideale per l’ufficialità dell’accordo preliminare raggiunto per la cessione del Milan. Tuttavia, non tutti gli esperti del mondo rossonero ritengono che la trattativa per il passaggio della proprietà siano già in via di definizione a causa della volontà di Silvio Berlusconi di rimanere all’interno del club. Intervistato in esclusiva dalla redazione di MilanNews.it, l’ex attaccante milanista Pierino Prati ha espresso la sua idea in merito dicendosi abbastanza scettico sull’addio del patron: “Io credo che lui venda se c’è la concreta volontà da parte di questi compratori di far tornare il Milan ai grandissimi livelli, spendendo delle cifre importanti per il rafforzamento della squadra. O ci saranno queste garanzie o non credo proprio che lascerà. Chiaro che non si potrà avere un Milan da Scudetto da subito, però comunque servono rinforzi importanti”.
Continuano le voci attorno alla possibile cessione del Milan a un gruppo asiatico che al momento non è stato rivelato. La situazione rimane complicata e l’operazione al cuore che ha costretto a un periodo di riposo il Presidente Silvio Berlusconi ha di sicuro rallentato la trattativa per la cessione del Milan. Secondo quanto riporta SportMediaset.it l’ultima novità riguarderebbe la percentuale che dovrebbe passare in mano ai cinesi e che non sarebbe più il 70% di cui si è parlato a lungo, ma del 80%. Il restante venti invece verrà acquistato col tempo. Soprattutto però la rassicurazione che cercava Berlusconi per sbloccare la cessione del Milan arriva da delle certezze sul prossimo calciomercato che verrà fatto dalla società meneghina. I cinesi porteranno da investire cento milioni di euro subito e altri trecento fino al 2019, soldi che saranno utili per rifondare una squadra che da troppo tempo non alza trofei al cielo, da quel maggio 2011 quando Massimiliano Allegri regalò l’ultimo scudetto non bianconero della nostra Serie A. Sicuramente un’operazione che prediligerà ancora la calma e la voglia di fare le cose per bene, ma il club rossonero sta lavorando per tornare grande con i soldi dei cinesi.