Primo giorno di riposo al Tour de France 2016. Domani la carovana dell’edizione numero 103 della Grande Boucle ripartirà con la decima tappa Escaldes Engordany-Revel, una frazione lunga (197 km) ma tutto sommato poco impegnativa, nonostante la presenza subito dopo la partenza del Port d’Evalira, che con i suoi 2.408 metri d’altitudine sarà la vetta più alta di tutto questo Tour de France, identificata con il Souvenir Henri Desgrange (l’equivalente della Cima Coppi al Giro d’Italia). Tuttavia con la discesa da questo Gpm si abbandoneranno i Pirenei e il resto della tappa sarà in gran parte pianeggiante, fatto salvo un Gpm di terza categoria a pochi chilometri dall’arrivo, che dovrebbe tagliare fuori i velocisti per il successo di tappa ma non dovrebbe incidere sulla classifica, che vede in maglia gialla dopo i Pirenei il britannico Chris Froome, ma con vantaggi ancora molto contenuti nei confronti degli inseguitori.
Giorno di riposo per il Tour di France dopo la nona tappa di ieri vinta da Domoulin. Approfittando di questa giornata libera, la Katusha e Joaquim Rodríguez hanno tenuto poco fa una conferenza stampa nel quale, in lacrime, il corridore annuncia il ritiro a fine stagione. Attualmente il ciclista occupa la quinta posizione nella classifica generale del Tour de France, a 37” da Chris Froome e nella sua carriera è salito sul podio in tre grandi corse a tappe ovvero secondo al Giro 2012 e alla Vuelta 2015 e terzo al Tour de France 2013 e alla Vuelta 2012. Una decisione davvero difficile per Rodriguez quella del ritiro a trentasette anni, condita dalle lacrime di quest’oggi in conferenza stampa che rivelano tutta la sua tensione per questa scelta di lasciare il ciclismo professionistico. Domani scenderà nuovamente in strada per la decima tappa del Tour de France, con la speranza di poter segnare altri obiettivi importanti prima del ritiro.
Primo giorno di riposo al Tour de France 2016. Come quasi sempre succede, la carovana si ferma al lunedì della seconda settimana, quindi dopo avere disputato le prime nove tappe. Nella classifica generale troviamo in maglia gialla il britannico Chris Froome e da questo punto di vista niente è cambiato rispetto all’anno scorso. Allora al primo stop il capitano del Team Sky guidava la classifica anche se il Tour di dodici mesi fa nelle prime tappe praticamente non aveva ancora affrontato salite: c’erano stati due ostici arrivi sul Muro di Huy e sul Mur de Bretagne, la tappa sul pavé di Cambrai più la cronometro individuale del primo giorno e una cronosquadre, dunque alle spalle di Froome trovavamo Tejay Van Garderen e Greg Van Avermaet, soprattutto grazie al fatto che la Bmc aveva vinto la cronosquadre con un secondo di vantaggio proprio su Sky, ma la classifica era inevitabilmente molto corta. Si sarebbe allungata di molto sui Pirenei fin dal primo arrivo in salita, quando Froome staccò tutti in modo nettissimo a La Pierre Saint Martin. Stavolta i pirenei hanno caratterizzato la chiusura delal prima settimana ma non hanno fatto molta differenza: ci sono ancora undici corridori in 1’01”, i verdetti arriveranno dal Mont Ventoux, dalle Alpi e dalle due cronometro, quest’anno collocate nelal seconda metà del Tour de France.
Oggi è il primo giorno di riposo al Tour de France 2016. La carovana si ferma ad Andorra, dove ieri abbiamo assistito al duro arrivo in salita di Arcalis che ha lasciato un segno importante nella classifica generale, che vede sempre al comando Chris Froome. Tuttavia bisogna dire che la maglia gialla finora non è riuscito a fare il vuoto come gli era riuscito nelle prime tappe di montagna sia nel 2013 sia nel 2015, dunque i giochi sono ancora apertissimi, in particolare grazie alla presenza di Nairo Quintana a soli 23″ da Froome. A dire il vero ancora più vicini al leader sono Adam Yates e Daniel Martin, la cui resistenza sulle tre settimane è però ancora tutta da verificare. In ogni caso i primi 11 in classifica generale sono racchiusi nello spazio di 1’01”, dunque tutto può ancora succedere al Tour de France 2016 a partire da giovedì con l’arrivo sul Mont Ventoux, mentre domani e mercoledì sulla carta non ci dovrebbero essere particolari scossoni. Mancano comunque ancora il Ventoux, due cronometro e quattro tappe sulle Alpi: le emozioni certamente non mancheranno…
Una classifica generale del Tour de France che si modella dopo una tappa durissima, già i Pirenei ci mettono del loro aggiungici pure un diluvio di grandine e acqua torrenziale (e siamo a Luglio) e vedi cosa ne esce fuori. Insomma una tappa selettiva, quella vinta da Tom Dumoulin, capace di dare quasi tre minuti al primo degli italiani e oltre sette minuti e mezzo ad Aru e Nibali. “Tappa tremenda. La grandine faceva un male incredibile. Fabio ha perso qualcosa ma domani c’è un giorno per poter recuperare” ha commentato, pesto, Vincenzo Nibali. Gli fa eco Valverde, uno che è andato allattacco come un forsennato ogni volta che vedeva una salita. E che ha pagato dazio, mentre Quintana ha preferito accollarsi alla ruota di Froome per non aumentare divario in classifica generale. Difendersi, al diavolo lattacco, il tempo di venirne fuori cè. Cè ancora tanto Tour de France davanti a noi, Nairo lo sa: quando dovrà attaccare attaccherà, ha detto Valverde. stata una tappa veramente difficile – ha proseguito Valverde – E la squadra si è ben comportata. Alla partenza sapevamo di dover seguire le mosse di Contador e abbiamo messo i ragazzi davanti. Poi Alberto non è riuscito a seguirmi, io sono entrato nella fuga, rialzandomi poi vedendo che il tentativo non decollava. Sì, perchè Alberto Contador ha dato forfait, addio anticipato al Tour de France 2016, testa già addirittura alla Vuelta, con un addio a Rio che ha un po spiazzato tutti. Certo le condizioni fisiche precarie con cui ha affrontato la più prestigiosa corsa a tappe del mondo, il Tour de France appunto, non erano adatte ad affrontare una tappa massacrante come quella di oggi e lo spagnolo, preso atto che oltre a un distacco siderale in classifica generale rischiava seriamente di infortunarsi ha detto basta. Non potevo andare avanti – ha detto Contador al termine della tappa del Tour de France – Dopo le cadute dei primi giorni, oggi ero febbricitante. Non mi sentivo bene e ho dovuto prendere questa decisione. Dovrò fare dei controlli medici, vedere cosa c’è che non va e provare a recuperare per il finale di stagione.
Dopo la conclusione della nona tappa del Tour de France 2016 diamo uno sguardo alla classifica a punti, cioè quella della maglia verde, che assegna i punti ai singoli corridori in base ai piazzamenti che conquistano sul traguardo finale e a quelli intermedi delle varie tappe. Al comando resta Mark Cavendish, che è ancora l’unico ciclista ad aver superato la soglia dei 200 punti: è rimasto a 204 punti. Si è, però, avvicinato Peter Sagan, che con i suoi 197 punti si è piazzato al secondo posto, superando Marcel Kittel, fermo a 182 punti. Conserva il quarto posto il francese Bryan Coquard con 112 punti, il cui vantaggio su Greg Van Avermaet resta invariato, visto che il belga è rimasto a 90 punti. Vincenzo Nibali resta a 28 punti, ma perde due posizioni e, dunque, ora è ventottesimo. Non è molto distante Fabio Sabatini, al trentunesimo posto con 25 punti, cinque in più di Cesare Benedetti, che invece è trentacinquesimo.
La maglia gialla dopo la nona tappa del Tour de France 2016 è rimasta a Chris Froome, ma il giovanissimo Adam Yates resiste alle sue spalle con 16 secondi di distacco, mentre Daniel Martin è a 19 secondi e Nairo Quintana, da cui ci si aspettava di più in questa frazione, è a 23 secondi. Quinto Purito Rodriguez a 37 secondi, mentre Romain Bardet è l’unico francese competitivo con i suoi 44 secondi di distacco, lo stesso di Bauke Mollema e di Sergio Henao, il gregario di Froome. Louis Meintjes è nono con un ritardo di 55 secondi, mentre Valverde e Van Garderen si piazzano rispettivamente al decimo e undicesimo posto con 1’11” di ritardo. Fabio Aru è al tredicesimo posto con 1’23”, davanti a lui Roman Kreuziger con 1’16” di distacco. Kreuziger è tra l’altro diventato il nuovo leader della Tinkoff dopo il ritiro di Contador. Resta distante Nibali, nonostante stia recuperando posizioni in classifica: 34 minuti e 14 secondi da Froome.
E’ terminata la nona tappa del Tour de France 2016, che si è svolta oggi, domenica 10 luglio, sui Pirenei: partenza a Vielhna Val D’Aran e arrivo ad Andorra Arcalis sotto una violenta pioggia. I 184 chilometri, dunque, sono stati condotti oltre confine: prima in Spagna e poi nel Principato di Andorra. La frazione è stata fortemente attesa, perché è il primo arrivo in salita della Grande Boucle. A vincere la nona tappa è stato Tom Dumoulin, considerato anche il corridore più “combattivo” del giorno. La top 5 è stata completata da Rui Costa, Rafal Majka, Dani Navarro e Winner Anacona. La maglia gialla comunque resta a Chris Froome, quella verde, invece, a Mark Cavendish. Maglia a pois per Thibaut Pinot: è premiato oggi come miglior scalatore, con tre punti di vantaggio su Rafal Majka. Maglia bianca ancora ad Adam Yates: si conferma, infatti, il miglior giovane anche per la nona tappa del Tour de France 2016.
Il Tour de France 2016 perde uno dei suoi protagonisti: Alberto Contador, che aveva aveva abbozzato una fuga molto anticipata nella nona tappa Vielha Val D’Aran-Andorra-Arcalis, si è ritirato a 100 chilometri dal traguardo. Nel giorno del primo arrivo in salita sui Pirenei tra Spagna e Andorra il ciclista spagnolo ha deciso di mettere il piede a terra e di ritirarsi dal Tour. Contador, che era caduto nella prima e nella seconda tappa, battendo sempre la spalla destra, ha parlato più volte con l’ammiraglia ed è stato incoraggiato e consolato da Franc Schleck. Il direttore sportivo della Tinkoff, Sean Yates, ha spiegato che il campione di Pinto ha patito anche qualche linea di febbre. Diverse le motivazioni dietro la decisione di Contador, ma soprattutto ha pesato l’impossibilità di pedalare al meglio delle sue possibilità. Da qui la decisione di gettare la spugna. Si tratta del secondo ritiro in 15 GT in carriera. Ora l’obiettivo di Contador è recuperare per presentarsi al via delle Olimpiadi di Rio de Janeiro e poi della Vuelta Espana.
Diamo uno sguardo alla classifica a punti della Grande Boucle, quella rappresentata dalla maglia verde che assegna punteggi ai singoli corridori in base ai piazzamenti sul traguardo finale ed in quelli intermedi delle varie tappe. In testa Mark Cavendish che nel Tour de France 2016 si è aggiudicato tre frazioni, la prima da Le Mont Saint-Michel a Utah Beach, poi la terza da Granville ad Angers e la sesta da Arpajon sur Cere a Montauban. Dopo otto tappe del Tour de France 2016 Cavendish risulta l’unico ciclista ad aver varcato la soglia dei 200 punti(204). Secondo il tedesco della Etixx-Quick Step Marcel Kittel con 182 punti, terzo lo svlocacco della Tinkoff Peter Sagan a quota 177. Oltre i 100 punti nella classifica della maglia verde anche il francese Bryan Coquard (team Direct Energie), quarto con 112 punti mentre il belga della BMC Greg Van Avermaet si trova in quinta posizione con 90 punti. Il primo italiano a comparire nella classifica a punti è Vincenzo Nibali, ventiseiesimo con 28 lunghezze, due gradini più sotto Fabio Sabatini della Etixx Quick-Step a quota 25.
Tra le varie classifiche del Tour de France 2016, attira come ogni anno grande interesse quella dedicata al Miglior Giovane. La maglia bianca, simbolo del primato di questa particolare graduatoria, è indossata attualmente dal britannico Adam Yates, che però deve guardarsi dallo scalatore sudafricano della Lampre-Merida Louis Meintjes, distanziato di soli 18 secondi. Le simpatie di gran parte degli appassionati di ciclismo sono attratte proprio dal sudafricano, che in caso di successo nella classifica dedicata ai Giovani risulterebbe il primo corridore del Continente Nero a conquistare la maglia bianca nella storia della Grande Boucle. I francesi intanto, dopo il crollo inatteso di Julian Alaphilippe, sperano di rifarsi con Warren Barguil, terzo con un minuto e 35 secondi di ritardo da Yates.
Se nella classifica generale del Tour de France 2016 è chiaro il dominio del Team Sky grazie a Chris Froome, non si può dire lo stesso per quanto riguarda la classifica a squadre. In questa particolare graduatoria infatti, il colosso britannico è costretto a inseguire in seconda posizione la Bmc di Tejay Van Garderen e Richie Porte con un ritardo di 1 minuto e 34 secondi. Non che la formazione inglese stia rendendo al di sotto delle aspettative, anzi: il treno di maglie nere è sempre in testa al gruppo per proteggere il suo capitano. Ed è proprio questo, forse, il motivo che spiega il leggero ritardo nella classifica a squadre del Team Sky: gli uomini di Froome si spremono talmente tanto per il loro capitano che spesso non hanno la forza per pensare al proprio posizionamento dopo aver finito di tirare in testa al gruppo. Un compromesso, questo, che di certo non potrà che far piacere al vincitore dell’edizione 2015 e nuova maglia gialla della Grande Boucle .
Il Tour de France 2016 si appresta a vivere la sua nona tappa, altro appuntamento importante per la classifica generale. Infatti in programma c’è il secondo tappone consecutivo sui Pirenei, tutto fra Spagna e Andorra: ci attendiamo dunque nuovi cambiamenti significativi in classifica al termine della Vielha Val d’Aran-Andorra Arcalis, che tra l’altro ci proporrà il primo arrivo in salita dell’edizione numero 103 del Tour de France.
Ieri già c’è stata una scossa profonda: adesso ci sono i big nelle prime posizioni della classifica, a partire naturalmente da Chris Froome che è la nuova maglia gialla dopo il coraggioso attacco in discesa giù del Peyresourde, al termine di una giornata nella quale il Team Sky ha dimostrato una netta superiorità. Attaccare Froome dunque sarà difficile per chiunque e se il britannico trova anche il coraggio di lanciare un attacco fantasioso – spesso la mancanza di fantasia e capacità di far saltare gli schemi sono stati i difetti di Froome – ecco che il favorito per la vittoria del Tour sarà ancora una volta lui. Attenzione però: sia nel 2013 sia nel 2015 aveva praticamente “ucciso” la corsa al primo tappone, difendendo poi il vantaggio così ottenuto ma spesso andando in calo nel finale del Tour, dunque il detentore del titolo deve “battere il ferro finché è caldo”, tanto per usare una celebre espressione proverbiale.
Nella generale però regna ancora sovrano l’equilibrio, con i primi dieci classificati racchiusi nello spazio di soli 23″, dei quali ben 10 dovuti all’abbuono conquistato da Froome proprio per la vittoria di ieri. A 16″ dalla maglia gialla troviamo la strana coppia formata da un giovane come il britannico Adam Yates della Orica-BikeExchange e dal veterano Joaquim Rodriguez, lo spagnolo capitano della Katusha che oggi è particolarmente atteso dal momento che ha la residenza proprio ad Andorra. A 17″ ecco Daniel Martin, a 19″ troviamo Alejandro Valverde e poi ecco ben sei corridori con 23″ di ritardo da Froome, cioè coloro che ieri mattina erano appaiati al britannico dal quale hanno pagato 13″ di ritardo più l’abbuono. Fra loro anche Nairo Quintana e Fabio Aru, il cui primo Tour de France finora sta procedendo nel migliore dei modi. Ha perso invece ulteriore terreno Alberto Contador, tanto che ormai con ogni probabilità in casa Tinkoff il capitano sarà il ceco Roman Kreuziger, attualmente dodicesimo a 34″, dunque ancora vicinissimo alle posizioni che contano, a differenza del pistolero spagnolo.
Facciamo adesso una panoramica anche sulle altre graduatorie. Nulla cambia in questi giorni di alta montagna per quanto riguarda la maglia verde della classifica a punti, che attualmente vede al primo posto Mark Cavendish davanti a Marcel Kittel e Peter Sagan. Ieri invece ci sono state grandi emozioni nella lotta che si è accesa per la classifica Gpm: la maglia a pois è adesso sulle spalle del polacco Rafal Majka della Tinkoff, che già l’aveva vinta nel 2014, ma con un solo punto di vantaggio su Thibaut Pinot (primo sul Tourmalet). Oggi sarà un’altra giornata molto importante per questa graduatoria, perché saranno davvero tanti i punti in palio nei cinque Gpm in programma. Infine la maglia bianca che è il simbolo della classifica riservata ai giovani (nati dal 1 gennaio 1991 in poi): qui ieri non ci sono state novità perché il leader continua ad essere il britannico Adam Yates, secondo nella generale ma primo nella graduatoria riservata agli Under 25. Anche per loro però stiamo iniziando a capire quali potrebbero essere le gerarchie: che cosa ci dirà l’ultima giornata sui Pirenei?
1. Chris Froome (Gbr, Sky) in 44h36’03”
2. Adam Yates (Aus, Orica-BikeExchange) a 16″
3. Daniel Martin (Irl, Etixx-Quick Step) a 19″
4. Nairo Quintana (Col, Movistar) a 23″
5. Joaquim Rodriguez (Spa, Katusha) a 37″
6. Romain Bardet (Fra, Ag2R-La Mondiale) a 44″
7. Bauke Mollema (Ola, Trek-Segafredo) s.t.
8. Sergio Henao (Gbr, Sky) s.t.
9. Louis Meintjes (Rsa, Lampre-Merida) a 55″
10. Alejandro Valverde (Spa, Movistar) a 1’01”