Ora che Silvio Berlusconi è uscito allo scoperto sul futuro societario del Milan e che ha sciolto le riserve sulla cessione dell’80% del club rossonero ai cinesi, si può ragionare sulle date per la svolta storica. Secondo quanto riportato da Premium Sport, sarà martedì 12 luglio il giorno della firma del contratto preliminare per la cessione alla cordata cinese rappresentata dall’advisor Sal Galatioto. Un accordo tra le parti è stato già raggiunto per quanto riguarda gli investimenti nella sessione estiva di calciomercato. Sullo sfondo le perplessità della Curva Sud Milano, che con un lungo comunicato ha espresso le proprie perplessità: «Non capiamo come dei figli possano completamente disinteressarsi del più grande amore del padre, quello che ha dato lui grandi soddisfazioni e popolarità, spingendolo a 80 anni a cedere la società, invece di aiutarlo e sostenerlo e proporsi loro per primi alla successione della guida della società. Una cosa è certa per i tifosi: bisognerà ripartire da zero, «eliminando il marcio interno alla società. E il nuovo attacco per l’amministratore delegato Adriano Galliani: «La presenza del signor Galliani in un ruolo, anche solo di gestione sportiva, sarebbe motivo di malcontento e auspichiamo unattenta analisi delle scelte da parte degli eventuali nuovi acquirenti.
Con un lungo comunicato la Curva Sud Milano ha commentato oggi l’annuncio di Silvio Berlusconi, che ieri ha confermato la volontà di cedere il Milan ai cinesi. Sono molti gli interrogativi e le riflessioni dei tifosi, tornati a scagliarsi contro l’amministratore delegato Adriano Galliani: «Siamo certi che la mala gestione societaria da parte di Galliani abbia la colpevole complicità del nostro Presidente che ha lentamente e inesorabilmente lasciato sempre più potere in mano a questa persona che non ha evidentemente fatto il bene del Milan, recita la nota della Curva Sud rossonera, che mette in dubbio anche la bontà del progetto di rilancio dei cinesi: «Quanto di vero può esserci nelle stratosferiche cifre per il mercato di cui sentiamo parlare? Rischieremmo forse che vadano ad alimentare ulteriormente il circolo vizioso dei procuratori ed amici del signor Galliani come avvenuto negli ultimi anni? Come si può essere tranquilli sulla sana gestione della società, se i presupposti sono legati alla presenza per almeno un triennio di Galliani che dopo avere letteralmente buttato 100 milioni nell’ultimo mercato è riuscito nell’intento di riciclarsi anche questa volta?. Il pericolo per i tifosi è che il Milan venga considerato un «giocattolo e temono che «una volta che non piace più venga abbandonato con il rischio reale di vederlo sparire.
Sono stati svelati ormai molti dettagli riguardanti l’operazione commerciale che prevede la cessione della maggiornanza del Milan dalla famiglia Berlusconi a una cordata di industriali cinesi che governeranno la società rossonera attraverso un fondo, ma ancora riman il mistero sull’identità di questi fantomatici compratori cinesi, che hanno voluto fino all’ultimo mantenere l’anonimato, preferendo mettere avanti alcuni manager come Sal Galatioto e Nicolas Gancikoff, prossimo ad del Milan targato cina. Il quotidiano Corriere dello Sport ha provato a svelare l’identità degli investitori: secondo il quotidiano romano dietro all’acquisizione del Milan ci sarebbe un agglorìmerato di aziende di vario genere, decise ad allargare i propri orizzonti commerciali. Tra questi vi sarebbero Jack Ma leader di Alibaba e Robin Li: in aggiunta vi protrbbe essere anche il tycoon He Xianjiang, leader del gruppo Midea e probabilmente anche i manager dell’azienda di liquori Kweichow Moutai. Un gurpetto nutrito dunque formato da alcune aziende importanti e uomini di spicco dell’alta finanza.
La cessione del Milan sembra ormia definitiva ma c’è ancora qualcuno che nutre deidubbi sulle tempistiche e sul contenuto della bozza di contratto che dovrebbe portare alla cessione della maggioranza delle quote del Milan dalla famiglia Berlusconi alla cordata di industriali cinesi. Sebbene le dichiarazioni di Berlusconi, fatte appena dimesso dall’ospedale e l’annuncio informale di Nicolas Gancikoff, quale nuovo amministratore delegato della società rossonera siano dei segnali innegabili che la trattativa è in corso e presto verrò chiusa positivamente, Roberto Pruzzo, ex attaccante della Roma e della nazionale italiano ha mostrato alcune perplessità. Pruzzo ha infatti dichiarato oggi a Radio Radio:”Il Milan? Io finché non vedo i cinesi non mi aspetto un bel niente. Mi aspetto che la cosa venga ancora rimandata. Almeno qualcosa si è mosso perché l’allenatore è stato preso ed è un segnale positivo”.
Oggi, dopo l’annuncio di Silvio Berlusconi a proposito della chiusura dell’accordo per la cessione della maggioranza del Milan e la proclamazione ufficiosa di Nicolas Gancikoff quale nuovo amministratore della società rossonera, è atterrato a Milan l’adviser dei cinesi che ha reso possibile l’operazione economica, Sal Galatioto. E’ stato proprio il manager americano a farsi che cinesi e famiglia Berlusconi raggiungessero un’accordo che verrà firmato probabilmente il 12 luglio 2016, ed è stato lui a individuare in Gancikoff l’uomo giusto per risollevare le sorti el club milanese. Secondo quanto riportato sul portale tuttomercatoweb.com Galatioto avrebbe commentato così l’operazione cessione Milan:, con un tono più cauto di quanto ci si aspetterebbe:”Speriamo che la trattativa vada a buon fine”. Una prudenza che non sembra giustificata visto che i cinesi hanno voluto fissar un fondo di 100 milioni di euro, accessibili dal giorno della firma del contratto, che andrebbero alla famiglia Berlusconi come penale nell’estremo caso in cui gli investitori decidano di ritirarsi. Galatioto ha inoltee aggiunto che presto si conosceranno i nomi dei protagonisti cinesi della vicenda, ancora avvolti nel mistero.
Manca ormai solo la firma al contratto per la cessione del Milan: il contratto è pronto, la firma è attesa per il 12 luglio 2016 e siamo ormai al termine dell’era Berlusconi: 30 anni di successi e ombre che ora dovranno fare spazio a un altro grande protagonista. Nicolas Gancikoff, protagonista assieme a Sal Galatioto nella trattativa per la cessione della maggiornaza delle quote del Milan, è infatti diventato il nuovo amministratore delegato della società rossonera. Vediamo dunque un po’ nel dettaglio che è il nuovo comandante a Casa Milan Nicolas Gancikoff, 42 anni, ha studiato all’Università di Oxford e alla Columbia School of Business, dove si è interessato soprattutto al campo della Finanza e Real Estate, con specializzazione sullo Sport Financing. E’ proprio qui che ha conosciuto l’adviser della cordata di industriali cinesi Sal Galatioto: è statao infatti il amanger statunitense a consigliare Gancikoff, come l’uomo giusto per riportare in alto il Milan. La carriera di Ganckoff continua a mialno, presso la Sports Investment Group, azienda specializzata nellaa costruzione di impianti sportivi, a cui nel 2009 lo stesso ex presidente dell’Inter Massimo Moratti si era interessato. Gancikoff, la cua carica non è ancora stata ufficializzata, ha però già cominciato nei giorni scorsi a collaborare attivamente con la vecchia dirigenza per costruire il nuovo Milan: si deve infatti a lui e Galliani l’arrivo del nuovo allenatore Vincenzo Montella.
Sono giorni importanti per la storia del Milan: termina infatti qui la gloriosa era Berlusconi e inizia l nuova stagione sotto l’egida di Nicolas Gancikoff, nuovo amministratore delegato del club rossonero. Sarà infatti lui, il braccio destro dell’adviser Sal Galatioto, colui che ha portato a termine la difficile trattativa tra Fininvest e la famiglia Berlusconi con la cordata di industriali cinesi intenti e ormai padroni della maggioranza del Milan, dopo mesi di contrattazioni. Con l’avvento di Gancikoff di pone fine alla diarchia Berlusconi-Galliani che tanto ha caretterizzato le ultime stagioni del Milan: Adriano Galliani infatti rimarrà nell’organigramma aziendale soltanto fino al 2019, e continuerà ad occuparsi della gestione sportiva del Milan. Barbara Berlusconi invece non è un nome che rientra nell’organigramma, ma occuperò un posto di rilievo nel nuovo Consiglio d’Amministrazione.
E’ ormai definitivo: termina qui l’era Berlusconi nella lunga storia del Milan. L’ormai ex patron rossonero ha decisoo di lasciare, come lui stesso afferma:” il Milan a chi potrà farlo ritornare grande, a chi potrà investire nel suo futuro”. Sono aprole amare ama consapevoli quelle di Silvio Beelusconi, ieri dimesso dall’ospedale a apochi giorni dalla firma per la cessione della maggioranza del club rossonero alla cordata di industriali cinesi con i quali era stata aperta la trattaiva mesi fa. Questa mossa commerciale, di cui molti dettavgli sono già stati ampiamente discussi avrà pesanti influenze anche sul calciomercato, una prioirtà per la società e per Berlusconi, il quale aveva preteso che i compratori investissero almeno 400 milioni nei primi due anni (3 stagioni calcistiche): un investimento notevole, che fino al closing del contratto sarà gestito in armonia tra la vecchia e la nuova dirigenza. Secondo le ultime indiscrezioni riportate dall’edizione odierna de Il Corriere della Sera tutti gli investimenti finora fatti e futuri saranno finanziati interamente dai cinesi, i quali hanno anche fissato una penale di 100 milioni di euro come deposito vincolato, se pre qualsiasi motivo dovessero decidere di lasciare sul tavolo il contratto in bianco: soldi che entrerebbero nelle casse del Milan.
Il tormentone cessione Milan è concluso: e a porre fine non poteva che essere proprio Silvio BerlusconiImportante il rientro dal ricovero ospedaliero di Berlusconi, sicuramente innanzitutto per le sue condizioni di salute. L’attesa per molti riguardava anche la cessione del Milan, tema rimasto in sospeso dopo quel malore che ha portato il Cavaliere al San Raffaele. Prevedibile quindi che al suo rientro si sarebbe scoperto qualcosa di più sul destino dei rossoneri e sulla possibile cessione del Milan ai cinesi. L’aggravamento della salute di Silvio Berlusconi lo ha portato infatti non solo all’intervento, perfettamente riuscito, ma anche a dare una rinfrescata ai mille impegni che hanno sempre caratterizzato la sua vita. Lo scettro intanto, anche in sua assenza e sempre sotto la supervisione del Cavaliere, è andato alla figlia Marina Berlusconi, entrando in scena con importanti passaggi. Dopo lo stravolgimento del direttivo Mediaset, la mossa successiva era appunto la cessione del Milan, ieri confermata da Silvio Berlusconi stesso. Una grande uscita, scrive Stefano Agresti su Calciomercato.com, di un Presidente che ha fatto un’Epoca, quella con la vocale maiuscola. Il Milan, le speranze ed i sogni di molti italiani culminano adesso in un punto interrogativo. Alla fine Silvio Berlusconi ha ceduto ed ha accettato l’offerta, la cessione del Milan ai cinesi è andata. Normale che in un momento come questo, soprattutto per l’affetto dimostrato dal Cavaliere alla sua squadra del cuore, si sarebbe andati in cerca di certezze. “Ho voluto la garanzia che avrebbero investito 400 milioni in due anni”, riferisce Berlusconi. Un Presidente che si è dimostrato sempre molto di più di un semplice finanziatore e promotore, interessandosi in prima persona di ciò che succedeva a squadra e giocatori. Presenza attiva sul campo, Silvio Berlusconi ha sempre osservato tutto e fatto qualsiasi cosa perché i rossoneri arrivassero alla vittoria. Facile che in un momento di stravolgimento delle prospettive come questo, siano le vecchie schiere a parlare, i giocatori che hanno fatto la storia del Milan e che adesso guardano al futuro pieni di domande. “Dipende dagli investimenti, anche se i soldi non sempre sono decisivi”, riferisce a Tuttomercatoweb.com Stefano Cuoghi, giocatore del Milan negli anni ’80 per tre stagioni. “Certo, pensare di avere una disponibilità economica significativa è un bel vantaggio. Ma serve gente competente perché il calcio è un’azienda particolare, che ha problematiche tutte sue”. In effetti è così. Come si fa a sostituire, anche sotto questo punto di vista, un colosso come Silvio Berlusconi? Rimanere ottimisti è più che un obbligo in questo momento. E’ un dovere nei confronti di una squadra che ha fatto tanto per tantissimi italiani. Come per Egidio Calloni, ex attaccante del Milan ed in campo negli anni ’70. “Qualunque cosa succeda”, riferisce, “resto tifoso del Milan. Il rilancio? Vediamo, certamente sono fudicioso. Sempre. Torneremo ad essere grandi”.