Nacer Bouhanni ha vinto in volata la sesta tappa della Vuelta 2018, beffando all’ultimo Elia Viviani. Il 28enne ha infatti strappato alla fine, infilandosi tra l’italiano e l’altro azzurro Trentin. E’ stato un finale davvero emozionante con il colpo di scena che non ci si aspettava. Protagonista nel finale è stato il vento che ha creato non pochi problemi ai ciclisti con tanto di transenne pronte a volare all’improvviso. Nei minuti che hanno preceduto l’arrivo al traguardo una caduta ha spaccato il gruppo. E’ scivolato per uno spartitraffico Felline che ha riportato un brutto taglio sul volto. Va sottolineato come Nacer Bouhanni sia stato bravissimo nell’ultimo passo a superare tutti gli altri con uno sprin che l’hanno reso imprendibile. Si è trattato di una volta con il gruppo asserragliato. Dietro Bouhanni arrivano Van Poppel e poi i tre italiani Viviani, Consonni e Trentin. Alla fine Eurosposrt mostra la reazione dal vivo di Bouhanni: “Dopo quanto accaduto ieri volevo dare una risposta sul campo, ero veramente arrabbiato. Sapevo che avevo delle chance di vincere se avessi avuto alla fine le gambe e così è andata”. (agg. di Matteo Fantozzi)
CUBERO IN TESTA
Manca davvero poco alla fine della sesta tappa della Vuelta 2018 e sicuramente sono diverse le emozioni a cui stiamo assistendo. A meno di 30 chilometri dal traguardo Jorge Cubero si è portato avanti con un margine di 30” sul gruppone che lo insegue. C’è grande curiosità di vedere se Elia Viviani riuscirà a raggiungere un risultato importante anche se ormai a poco dalla fine Cubero sembra indicato per la vittoria di questa tappa. Luis Angel Maté e Richie Porté sono stati invece ripresi dal gruppo in questo momento anche se continuano a spingere sui pedali. Come evidenziano in telecronaca su Eurosport c’è anche da sottolineare l’incognita legata al vento che batte forte e rende più complicato pedalare. Non ci aspettavamo di vedere un gruppone così folto davanti con la sensazione che la classifica finale di tappa possa regalare delle combinazioni davvero difficili da prevedere. (agg. di Matteo Fantozzi)
ELIA VIVIANI PROVA LA VOLATA
Ci siamo, la sesta tappa della Vuelta 2018 si trova a poco più di 40 chilometri dalla sua fine e sicuramente ci saranno molte emozioni legate alla volata finale. Elia Viviani si sta preparando perché vuole provare a raggiungere in volata un risultato che sarebbe per lui davvero molto prestigioso. Al momento però il gruppo non si stacca e i ciclisti rimangono in un gruppone centrale. Va ricordato che questa ultima parte della tappa prevede solamente pianura con uno sviluppo davvero interessante per i velocisti. Sarà così importante capire chi ne avrà più nelle gambe per buttarsi in volata e cercare di raggiungere un risultato davvero importante. Il tracciato è sicuramente straordinario con le immagini mostrate da Eurosport che sono veramente suggestive. Il momento finale della corsa regalerà altre emozioni con diversi ciclisti che hanno la possibilità di guadagnare chilometri e punti per la classifica finale. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL GRUPPO CONTROLLA LA FUGA
Non si segnalano novità in questa sesta tappa della Vuelta 2018 che sembra veleggiare verso un inevitabile arrivo in volata: la testa della corsa è infatti sempre formata da Luis Angel Mate (Cofidis), Jorge Cubero (Burgos-BH) e Richie Porte (BMC), il cui vantaggio però si aggira attorno ai due minuti e mezzo quando mancano ancora quasi 80 km al traguardo, decisamente troppo poco per i tre coraggiosi attaccanti per sperare di sfuggire all’inseguimento del gruppo e in particolare delle squadre che hanno interesse ad arrivare allo sprint, prima fra tutte la Quick-Step Floors di Elia Viviani, ma in questi ultimi chilometri anche la Bora-Hansgrohe del campione del Mondo Peter Sagan. Nel frattempo la corsa ha superato il primo dei due Gpm di terza categoria in programma oggi, l’Alto del Garrobillo: per primo è passato naturalmente lo spagnolo Mate, che ha preceduto i due compagni di fuga Porte e Cubero Galvez, consolidando il proprio primato nella classifica della maglia a pois. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
LA FUGA DA LONTANO
Un curioso terzetto di corridori è al comando della sesta tappa della Vuelta 2018: la testa della corsa è infatti formata da Luis Angel Mate (Cofidis), Jorge Cubero (Burgos-BH) e Richie Porte (BMC), che era stato il primo a tentare l’attacco, raggiunto poi dagli altri due compagni di fuga. Se i due spagnoli non stupiscono nessuno – corrono in casa e per due formazioni invitate dagli organizzatori, Mate andrà pure a caccia dei punti per i Gpm -, la notizia è naturalmente la presenza di Porte a fare notizia. Il vincitore del Giro di Svizzera è stato sfortunato anche quest’anno al Tour de France, dove è caduto nella nona tappa ed è stato costretto al ritiro, proprio come un anno fa (e nella stessa tappa). Richie Porte è tornato alle gare proprio in questa Vuelta, ma la condizione è ancora lontanissima dai suoi standard, tanto che stamattina l’australiano era 139° a 41’14” di ritardo dal leader. Ecco perché Porte non preoccupa nessuno ed è potuto andare in fuga in una tappa per velocisti, un caso che rimarrà forse unico nella carriera dell’australiano. Per la cronaca, mancano ancora circa 110 km all’arrivo e il gruppo controlla, avendo appena due minuti e mezzo di ritardo dalla testa della corsa. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME SEGUIRE LA VUELTA 2018 (6^ TAPPA)
Per seguire la Vuelta 2018 in diretta tv, il punto di riferimento sarà Eurosport: la corsa spagnola sarà infatti visibile sul canale tematico che è disponibile anche sulla piattaforma di Sky. I collegamenti per la sesta tappa Huercal-San Javier avranno inizio già alle ore 15.00 sul canale tematico, numero 210 della piattaforma satellitare. Per chi invece non potesse mettersi davanti al televisore, ecco pure la possibilità garantita dalla diretta streaming video, per gli abbonati tramite Eurosport Player oppure anche Sky Go. Informazioni importanti sulla corsa spagnola saranno disponibili anche sui social network: su Facebook la pagina ufficiale è Vuelta a España, mentre l’account ufficiale Twitter è @lavuelta, particolarmente preziosi per chi non potrà seguire la corsa su Eurosport.
SI COMINCIA
La sesta tappa della Vuelta 2018 sta per cominciare proprio in questi minuti con la partenza da Huercal-Overa, dove si comincerà a pedalare sui 155,7 km che ci separano dal traguardo di San Javier. Tappa piuttosto breve e anche decisamente facile dal punto di vista altimetrico, ecco perché si parte così tardi: l’arrivo è atteso fra le 17.30 e le 18.00, visto che le velocità medie saranno comunque piuttosto alte e due Gran Premi della Montagna di terza categoria collocati lungo il tracciato non dovrebbero impensierire nessuno dei velocisti più attesi, a cominciare naturalmente dal nostro Elia Viviani. Il campione olimpico dell’Omnium su pista aveva partecipato alla Vuelta solo nel 2012, dove aveva raccolto due secondi posti entrambi dietro il tedesco John Degenkolb, piazzamenti comunque di rilievo per un talento emergente. Sei anni dopo, lo status di Elia Viviani è naturalmente ben diverso ed è proprio lui il principale favorito per la vittoria di tappa. Adesso però basta parole: sarà la strada ad emettere tutti i verdetti, si parte! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
FOCUS SU VIVIANI E NIZZOLO
La Vuelta 2018 finora ha visto sempre protagonisti gli italiani e anche oggi la sesta tappa potrebbe esaltare i nostri colori, visto che in volata l’unico precedente ha visto la vittoria di Elia Viviani sia Giacomo Nizzolo. Sul veronese giustamente si è detto tutto, il 2018 è il suo anno d’oro su strada (ma anche con un oro e un argento europei su pista) con le perle di quattro vittorie di tappa al Giro, il campionato italiano e la Classica di Amburgo prima del successo di lunedì ad Alhaurin de la Torre, che sicuramente vorrà non lasciare da solo in questa Vuelta, tuttavia fa grandissimo piacere anche il ritorno ad alti livelli del milanese Giacomo Nizzolo dopo un lunghissimo periodo difficile per tanti problemi fisici che hanno frenato il due volte vincitore della classifica a punti del Giro d’Italia, tra l’altro campione nazionale nel 2016, quando aveva conquistato la maglia tricolore che oggi è sulle spalle proprio di Viviani. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PRESENTAZIONE 6^ TAPPA
Tappa per velocisti, senza se e senza ma: non succede spesso in Spagna, ma questo è il menù che ci proporrà la sesta tappa della Vuelta 2018, la Huercal Overa-San Javier Mar Menor di 155,7 km. Frazione dunque piuttosto breve e soprattutto dal percorso quasi completamente pianeggiante, l’ideale per le squadre degli sprinter che naturalmente punteranno ad arrivare ad una volata a ranghi compatti sul rettilineo del traguardo a San Javier, nella Comunità autonoma di Murcia. Si annuncia dunque una tappa interlocutoria, che salvo imprevisti dovrebbe vivere della classica fuga da lontano tenuta sotto controllo appunto dalle squadre dei velocisti che lavoreranno per lo sprint. Fra i possibili imprevisti che potrebbero vivacizzare la corsa ci potrebbe essere il vento, dal momento che per quasi tutta la tappa si pedalerà lungo la costa: se si dovessero creare le condizioni per qualche ventaglio, ecco che la tappa “di trasferimento” potrebbe diventare molto più interessante del previsto.
PERCORSO 6^ TAPPA HUERCAL-SAN JAVIER
Abbiamo già descritto a grandi linee le caratteristiche salienti del percorso della sesta tappa della Vuelta 2018, ma adesso scendiamo più nel dettaglio per scoprire che cosa attenderà oggi i corridori. La partenza avrà luogo da Huercal-Overa alle ore 13.58, in considerazione della brevità e della facilità del percorso, che dovrebbe essere affrontato a velocità medie piuttosto alte, dal momento che non ci saranno da superare difficoltà significative, anche se gli organizzatori hanno comunque inserito due salitelle che saranno valide come Gpm di terza categoria e potrebbero vivacizzare la corsa, ad opera in particolare di chi punti alla classifica degli scalatori. La prima salita sarà l’Alto del Garrobillo (km 57,3), un’ascesa di 3,8 km caratterizzata da una pendenza media del 5,7%; a seguire ci sarà da affrontare anche l’Alto del Cedacero (km 103), salita di 4 km al 6,2% di pendenza media, dunque leggermente più impegnativa della precedente. Troppo poco comunque per fare la selezione, anche perché dopo lo sprint intermedio di Cartagena (km 118) sarà praticamente tutta pianura verso l’arrivo di San Javier, in particolare gli ultimi chilometri saranno completamente piatti. Per gli sprinter difficile chiedere di meglio, un arrivo in volata sembra praticamente inevitabile.