Per Serena Williams e Anastasija Sevastova la semifinale degli Us Open 2018 potrebbe segnare, ovviamente, la qualificazione alla finale; l’americana potrebbe dunque tornare a disputare l’ultimo atto di uno Slam dopo la finale giocata a Wimbledon lo scorso luglio, e persa contro Angelique Kerber. Il record della giocatrice che è stata a lungo numero 1 Wta è impressionante: dobbiamo tornare al 2006 per trovare una stagione senza finali nei Major, ma quell’anno Serena aveva avuto parecchi problemi fisici e infatti aveva disputato soltanto Australian Open (fuori al terzo turno) e Us Open (eliminata agli ottavi). Risale invece al 2011 l’ultimo anno senza uno Slam in bacheca: la Williams aveva raggiunto la finale a Flushing Meadows ma, con grande sorpresa di tutti, era stata battuta da Samantha Stosur. Sono record pazzeschi, naturalmente; ma forse è ancora più incredibile quanto fatto dalla Sevastova, che si era ritirata dal mondo del tennis e in pochi anni è riuscita a costruire una carriera da solida Top Ten per poi arrivare alla prima semifinale Major. Staremo a vedere come andranno le cose… (agg. di Claudio Franceschini)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME VEDERE IL TORNEO
Per vedere gli Us Open 2018 in diretta tv dovrete andare su Eurosport (che si collega dalle ore 18:00) e Eurosport 2: il primo canale è disponibile nel pacchetto di abbonamento a Sky o Premium, e l’emittente cercherà di seguire tanti campi in contemporanea, dando però la priorità al centrale e alle sfide più importanti. Potrete seguire le partite del torneo dello Slam anche in diretta streaming video, sottoscrivendo un abbonamento alla piattaforma Eurosport Player che potrà essere attivata su dispositivi mobili, quali PC, tablet e smartphone. In più dobbiamo ricordare www.usopen.org, il sito ufficiale del torneo, sul quale troverete informazioni utili sui giocatori impegnati agli Us Open; le relative pagine messe a disposizione sui social network sono in particolare facebook.com/usopentennis e, su Twitter, @usopen.
IL PRIMATO DI MOLLA BJURSTEDT MALLORY
Serena Williams affronta la semifinale degli Us Open 2018 non soltanto con la possibilità di avvicinare il record dei 24 Slam di Margaret Smith Court: l’americana potrebbe anche avvicinare la giocatrice più vincente di sempre in questo torneo. Si tratta ancora di Molla Bjurstedt, diventata Mallory dopo il matrimonio che le ha anche dato la cittadinanza americana: stiamo parlando di una giocatrice che era in campo negli anni Venti, l’unica – come riportano le cronache – che sia mai stata in grado di battere la leggendaria Suzanne Lenglen (anche se la francese a onor del vero si ritirò prima di concludere la partita) e soprattutto capace di vincere per otto volte gli Us Open (tra il 1915 e il 1926). Un record che dura da ben 92 anni, e che durerà ancora: Serena Williams infatti è a quota 7, e in caso dovesse trionfare sabato aggancerebbe la connazionale Helen Wills Moody, ai tempi ritenuta la miglior giocatrice al mondo (anche e soprattutto dopo il passaggio al professionismo della Lenglen, con cui ebbe una fiera rivalità “a distanza” avendoci giocato contro una sola volta). Ai tempi il torneo si chiama Us Championships, non esistendo l’era Open; si giocava ancora sull’erba di Forest Hills, e inizialmente era previsto il Challenge Round: il campione in carica arrivava direttamente in finale, sfidando di fatto il vincitore del torneo. (agg. di Claudio Franceschini)
NAOMI OSAKA FA LA STORIA DEL GIAPPONE
Naomi Osaka scrive la storia del Giappone agli Us Open 2018: la ventenne, curiosamente nata nella città che porta il suo cognome (ma sarebbe meglio dire il contrario), è la prima giapponese a raggiungere le semifinali di uno Slam da 22 anni. Dobbiamo tornare al 1996 per trovare la grande impresa di Kimiko Date: all’epoca aveva 26 anni, da allora ha giocato per altri 21 anni e nel 2015, a 39 di età, ha vinto l’ultimo incredibile titolo WTA, la più anziana di sempre dopo Billie Jean King. In quell’edizione dei Championships la Date (dopo il matrimonio con un pilota tedesco è stata conosciuta come Kimiko Date-Krumm) aveva la testa di serie numero 12; aveva vinto il derby nipponico contro Kyoko Natatsuka, poi aveva eliminato Anne-Gaelle Sidot e Kristie Boogert facendo il botto agli ottavi, battendo la testa di serie numero 3 Conchita Martinez. La corsa non si era fermata lì – mentre si era esaurita agli ottavi per l’altra giapponese Ai Sugiyama: la Date aveva battuto anche Mary Pierce, prima di arrendersi in tre set a Steffi Graf. In carriera questa ragazza di Kyoto ha vinto 8 titoli Wta e ha raggiunto la quarta posizione del ranking mondiale; a 20 anni però la Osaka ha fatto già di più, con una semifinale Slam e un titolo (per la connazionale era arrivato a 22 anni) che risponde per di più al nome di Indian Wells. Se poi arrivasse la finale agli Us Open… (agg. di Claudio Franceschini)
SERENA A CACCIA DELLA SMITH COURT
Serena Williams gioca tra poco la semifinale degli Us Open 2018: l’americana punta a eguagliare il record dei 24 Slam conquistati da Margaret Smith Court (anche se in totale ne ha 39 contro i 64 dell’australiana, contando anche doppio e doppio misto), ma non è solo per questo che l’americana potrebbe arrivare a scrivere il suo nome al fianco di quello della Court. Certo quest’ultima ha completato il Grande Slam di calendario (1970) e Serena invece lo ha solo sfiorato (nel 2015, perdendo proprio la semifinale degli Us Open), ma il punto è che l’australiana è stata in grado di vincere ben tre Major dopo aver partorito il suo primo figlio. Non solo: ritiratasi nel 1966 e sposatasi con Barry Court, la Smith è tornata a giocare e ha centrato quanto detto appena sopra, mentre nel 1971 perse la finale di Wimbledon quando era incinta di Daniel, il primogenito. Il figlio nacque a marzo; l’australiana rientrò sei mesi più tardi, e nel 1973 riuscì a conquistare Australian Open, Roland Garros e Us Open. Nessun titolo del singolare dopo la nascita di Marika (nel 1974), ma la Court si prese il doppio agli Us Open e il doppio misto a Wimbledon, entrambi nel 1975. Anche Serena potrebbe essere una vincitrice Slam come mamma, cosa peraltro riuscita anche a Kim Clijsters e proprio a New York; vedremo come andranno le cose… (agg. di Claudio Franceschini)
ORARIO E PRESENTAZIONE DEL TORNEO
Agli Us Open 2018 è arrivato il momento di vivere le semifinali femminili: la giornata di giovedì 6 settembre ci consegnerà dunque i nomi delle due giocatrici che accederanno alla finale per il titolo. La grande favorita è d’obbligo, e si tratta di Serena Williams: le aspettative del pubblico di New York sono però state disattese, perchè in semifinale non ci sarà la grande sfida – tutta americana – con Sloane Stephens. Sarebbe potuto essere un ideale passaggio di consegne (comunque la si girasse), invece la campionessa uscente è stata eliminata senza mai dare la sensazione di poter rientrare nel match (pur avendone avuto più di un’occasione nel secondo set) e così in semifinale ci è arrivata Anastasija Sevastova, per la prima volta in un torneo dello Slam. Sarà vittima sacrificale o potrà fare il colpo della vita?
S. WILLIAMS SEVASTOVA
Partiamo con il dire che le due giocatrici non si sono mai incrociate: strano ma vero, non abbiamo sfide ufficiali tra Serena Williams (23 volte vincitrice di un torneo dello Slam) e Anastasija Sevastova, come detto alla prima semifinale in un Major. Clamorosamente, la Lettonia che non è mai stata una potenza nel tennis mondiale potrebbe avere due vincitrici Slam in un anno e mezzo: Jelena Ostapenko si è presa il Roland Garros nel 2017, la sua connazionale va alla conquista di Flushing Meadows. Il problema è che si trova di fronte la miglior giocatrice dell’epoca moderna, forse anche la numero 1 di tutti i tempi: Serena non è stata frenata nemmeno dalla maternità, ha impiegato un po’ di tempo per scaldare i motori ma già la finale conquistata a Wimbledon (e persa contro Angelique Kerber) ci aveva detto di una giocatrice sulla via del ritorno. Adesso ne abbiamo la certezza: l’americana punta a impattare quanto fatto da Margaret Court, ovvero i 24 Slam in carriera, e sarebbe un record ancora migliore perchè l’australiana ne ha vinti alcuni quando l’era Open era ancora di là da venire. Ci si chiede quante siano realisticamente le possibilità della Sevastova: la vittoria sulla Stephens è stata netta, ma la minore delle Williams è certamente di un’altra pasta e, se la condizione sarà quella degli ultimi turni, è facile che possa non esserci nemmeno una partita.