E venne il giorno delle scuse. Marco Di Vaio ha deciso di fare questo passo dopo l’ufficializzazione del suo coinvolgimento nella triste vicenda sull’utilizzo improprio di pass per disabili. Per la precisione l’attaccante romano, che lunedì aveva ricevuto la notifica dell’informazione di garanzia, è indagato per falso e truffa ai danni del Comune di Bologna. “Voglio chiedere scusa a tutti: a chi mi sta difendendo, ma anche a chi è rimasto indignato o deluso”, ha detto in una libreria del centro cittadino, dov’era andato per firmare le copie di un libro sulla stagione rossoblù. “Se mi sono messo in queste condizioni – ha aggiunto Di Vaio – l’unica colpa è del sottoscritto. La vicenda è una brutta pagina, a prescindere da chi ha ragione o torto”.
Il capitano dei felsinei, secondo l’accusa, si sarebbe fatto annullare oltre 40 multe per essere passato in una zona a traffico limitato, firmando assieme alla disabile Marilena Molinari una dichiarazione per ogni multa in cui sosteneva di averla accompagnata per commissioni. “C’è un indagine e qualsiasi parola sarebbe fuori luogo”, ha chiosato Di Vaio.
L’attaccante ha raccontato ai cronisti presenti di star attraversando un momento molto difficile. Di Vaio non è un calciatore qualunque del Bologna ma un simbolo, tanto che aveva ricevuto il Nettuno d’oro, una speciale onorificenza cittadina, che ha subito restituito alle prime notizie del suo coinvolgimento nell’inchiesta. “Ho bisogno di andare in vacanza e di mettere serenità nel mio cuore. Ora non sono libero, non riesco a decidere, a pensare al mio futuro calcistico. Se non ho serenità, come si è visto negli ultimi due mesi, non riesco a rendere”.