Sette gol nelle prime sei giornate di campionato. E’ il bottino realizzativo della Fiorentina di Vincenzo Montella. Non certo esaltante, se si pensa alla mole di gioco prodotta dalla formazione viola ogni partita. Finora il tecnico napoletano ha fatto un lavoro eccellente. Prendere una squadra tutta nuova, con oltre dieci neoacquisti, e farla giocare così bene dopo poche settimane di lavoro non è certo un risultato da poco. Complimenti a Montella, dunque, e ai giocatori vecchi e nuovi che ne stanno assimilando in fretta i dettami. Ma questa Fiorentina, per decollare, ha assoluto bisogno di diventare più incisiva negli ultimi sedici metri. In pratica segna soltanto Stevan Jovetic, già a quota quattro reti. Anche il montenegrino ha ancora margini di miglioramento in fase realizzativa (non nasce bomber di razza), e soprattutto non può rappresentare l’unica opzione offensiva al tirar delle somme. Contro l’Inter per esempio, Jovetic è stato spesso costretto a girare al largo dall’attenta marcatura dei difensori nerazzurri, e la Fiorentina ha trovato la via del gol solo grazie all’inserimento di un centrocampista come Romulo, alla prima marcatura in serie A. Se la versatilità degli interni è sicuramente una qualità importante, rischia di diventare un’arma a doppio taglio nel momento in cui resta la prima soluzione della fase d’attacco. Adesso mister Montella spera nel rientro di Mounir El Hamdaoui per risolvere i problemi di sterilità offensiva, emersi anche nella gara casalinga contro la Juventus, in cui, come si suol dire, è mancato solo il gol. Il marocchino El Hamdaoui, con la sua fisicità e la sua tecnica, potrebbe fornire un ottimo contributo alla causa dei gigliati. Al suo esordio in campionato, contro l’Udinese, l’ex Lanciere (militava dal 2010 nell’Ajax) ha subito destato un’ottima impressione. Che sia lui l’ariete principe dell’attacco viola? Gli altri attaccanti scalpitano ma per ora hanno inciso poco. Adem Ljajic sta lavorando in maniera encomiabile per la squadra ma ha già fallito occasioni importanti; Luca Toni, alla bella età di trenatacinque anni, sembra più una carta da giocarsi a partita in corso, anche se da come ha cominciato c’è da scommettere che farà di tutto per una maglia da titolare. Intanto El Hamdaoui ha ripreso ad allenarsi con il resto della squadra, al lavoro in vista del prossimo impegno, domenica in casa contro il Bologna. L’attaccante ha ripreso parte anche alle partitelle con i compagni e in questi giorni verrà seguito attentamente da Montella e dal suo staff. A Firenze si fa molto affidamento sul marocchino, che presenta il giusto mix di forza fisica e qualità tecnica. Un giocatore peraltro…
…costato pochissimo (850mila euro, ‘colpa’ della sua lite con l’Ajax, che lo aveva messo fuori squadra) e già insignito della maglia che fu di Batistuta, la numero 9: che sia di buon auspicio? Le perplessità che ancora accompagnano El Hamdaoui sono di tipo fisico: il ventottennne arriva da un’annata in cui è stato praticamente fermo, finendo per essere declassato nelle giovanili dell’Ajax. Ma Montella ci crede: da lui può arrivare la scintilla che manca alla manovra offensiva.