Allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo, la partita della sesta giornata di serie A Atalanta-Torino finisce con un clamoroso 1-5 in vantaggio degli ospiti. Brutta botta per i nerazzurri, che restano fermi (anche a causa della penalizzazione) a quota 5 punti in classifica, mentre il Torino sale a 8 punti. Eppure, per oltre mezz’ora c’erano stati in campo solo i padroni di casa, meritatamente in vantaggio con il gol di Denis. Poi Bianchi (doppietta), Gazzi, Stevanovic e D’Ambrosio ribaltano la situazione e regalano ai granata una vittoria tra le più larghe della loro storia in trasferta. Le statistiche ufficiali della partita confermano che in realtà l’Atalanta non è stata dominata, ma comunque certificano i meriti del Torino. Possesso palla solo di poco favorevole ai granata (52%), e anche il numero dei palloni giocati è sostanzialmente in equilibrio, con anzi un leggerissimo vantaggio per l’Atalanta (526-520). Parità totale per quanto riguarda il numero dei calci d’angolo (7-7), ma è analizzando il dato dei tiri che capiamo il perché della vittoria ospite. La differenza non arriva tanto dal numero delle conclusioni totali – 18 per il Torino contro le 16 dell’Atalanta – quanto piuttosto dalla precisione degli attacchi: per i granata nove tiri in porta, contro i soli quattro dei nerazzurri. La percentuale di pericolosità degli attacchi dice tutto: 46,1% per i ragazzi di Colantuono, 90,8% per quelli di Ventura. Più chiaro di così…
Questo incredibile trionfo del Torino comincia dunque in realtà con l’Atalanta padrona del campo. I bergamaschi passano in vantaggio con un gol di German Denis: la punta argentina colpisce in modo implacabile la retroguardia granata spingendo in rete il pallone fornitogli da Cazzola sul filo del fuorigioco sugli sviluppi di un corner (1-0). La supremazia dei nerazzurri è resa evidente anche da due traverse, colpite prima da Cigarini e poi dallo stesso Denis. La prima picconata al predominio atalantino arriva al 38’ minuto, quando Rolando Bianchi trasforma il rigore concesso dall’arbitro per un fallo di mano indiscutibile di Bonaventura (1-1). Quello che però nessuno si poteva aspettare arriva nel secondo tempo, con quattro gol della squadra di Ventura nel giro di 14 minuti. Comincia Gazzi, che di testa in tuffo insacca su calcio d’angolo con una parabola letale che beffa Consigli (1-2). Gli ospiti allungano poco dopo, con una rete davvero bella confezionata dal giovane Stevanovic al volo di sinistro da pochi metri su assist di Cerci (1-3). L’Atalanta ormai è in bambola, e i granata ne approfittano per colpire ancora: il quarto sigillo è opera di D’Ambrosio, che può colpire indisturbato di testa in mezzo all’area e trafiggere un rassegnato Consigli (1-4). La quinta e ultima rete del Torino arriva ancora per merito del capitano Rolando Bianchi, che questa volta infila di potenza sotto la traversa (1-5). A questo punto gli ospiti si riposano, e la partita finisce qui.
Giampiero Ventura dopo la partita ha espresso tutta la sua soddisfazione, anche se non nasconde che non è stato tutto facile: “Abbiamo sofferto nel primo tempo. Avevamo un po’ di ansia e di preoccupazione; non è facile per nessuno giocare qui a Bergamo. Nel secondo tempo, invece, siamo diventati padroni del campo e siamo stati bravi a concretizzare. Il risultato, forse, è stato eccessivo, ma la vittoria è più che meritata. Il Torino, quando e se riesce a proporre il suo calcio, può ritagliarsi un suo spazio importante, rimanendo sempre nella nostra dimensione. La vittoria di oggi è dedicata alla famiglia Cairo, per il lutto di questi giorni. Qui al Torino abbiamo voglia di esportare una immagine positiva: quella di una squadra che costruisce molto e che prova ad imporre il proprio gioco, sia in casa che in trasferta. Anche con l’Inter, nonostante la sconfitta, abbiamo giocato a viso aperto. L’obiettivo primario, da neopromossa, è la salvezza. Poi, se i nostri calciatori continuano a mettersi in gioco, possiamo anche pensare a qualche cosa in più”, ha precisato infine il tecnico granata.