Il Verona si è imposto per 2-0 sul Grosseto grazie ad una doppietta di Daniele Cacia, protagonista con un gol per tempo e già capocannoniere della serie cadetta con sette gol in otto partite giocate. Globalmente il Verona ha disputato una gara volenterosa spesa spesso all’attacco, come dimostrano i 12’40” di supremazia territoriale, ovvero il tempo trascorso nella metacampo altrui (8’33” la statistica del Grosseto, che denota come i toscani ci abbiano provato, soprattutto nella ripresa). In ogni caso nel secondo tempo la partita è stata più equilibrata e divertente, perchè le squadre si sono spesso allungate a causa della stanchezza e sono fioccate azioni pericolose. Non a caso la statistica dei tiri in porta è quasi congruente: 13 per il Verona, di cui 6 nello specchio, e 15 per il Grosseto, di cui però solo 4 hanno impensierito seriamente Rafael. Indicativo in questo senso è l’indice di pericolosità della due squadre: il Verona ha raccolto un 52%, il Grosseto solo il 37%, nonostante la trazione anteriore della ripresa (in cui Somma ha inserito nell’ordine Bonanni, Lanzafame e Jadid dando alla squadra un assetto marcatamente offensivo). Risulta ancor più chiaro come Cacia sia stato decisivo nella maturazione del risultato: chissà se avesse giocato nel Grosseto (col massimo rispetto per Sforzini, autore di una prova di sostanza)… A livello individuale spicca la prestazione dei due centrali del Verona, Vengelis Moras e Domenico Maietta: nonostante qualche momento di apprensione collettiva i due si sono distinti per l’attenzione in marcatura. Insieme hanno recuperato 53 palloni (31 il greco, 23 il capitano che si è esibito anche in due-tre cavalcate palla al piede in uscita dalla difesa). Al centro delle operazioni il brasiliano Jorginho, che ha distribuito 58 passaggi riusciti, primo nella speciale graduatoria e seguito da Gennaro Delvecchio che però si è spesso limitato al gioco orizzontale. Anche in questo si può spiegare la differenza qualitativa tra le manovre dell’Hellas e del Grosseto. Quanto a tiri in porta invece è Cacia a fare la voce grossa: sette tentativi per due gol, mentre Ferdinando Sforzini del Grosseto è arrivato a quota quattro.
I GOL – 1-0 al 33′: Martinho riceve da Jorginho ai 25 metri: da posizione centrale filtra un bel suggerimento in verticale che elude la trappola del fuorigioco del Grosseto. Sul passaggio si avventa Cacia che dribbla Bremec in uscita, allargandosi sulla destra ed insacca a porta vuota col destro. 2-0 all’83’: l’azione del Verona si sviluppa sulla sinistra, ancora Martinho protagonista. Il brasiliano galoppa sulla fascia e poco prima del fondo cross un pallone basso nell’area piccola. Incertezza del portiere Bremec che esce col tempo giusto ma devia il pallone addosso a Cacia, appostato a beve distanza: la palla rimbalza sullo stinco dell’attaccante e finisce in rete.
Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate da Andrea Mandorlini al termine della partita contro il Grosseto: “E’ per questo che abbiamo preso Cacia: sono contento per lui, è un giocatore che sa finalizzare al meglio il gioco di squadra. Anche se oggi c’era troppa pressione all’inizio, e frenesia di segnare al più presto. Nell’ambiente c’è un pò di pressione, ma siamo forti e lo diventeremo ancora di più“. Questo invece il commento di Mario Somma, tecnico del Grosseto, nel postpartita: “Ho scelto di tenere un atteggiamento guardingo, in modo da far sprecare tante energie al Verona e far alzare i loro giocatori, per sfruttare le nostre ripartenze. Il Verona non può avere un atteggiamento attendista quando gioca in casa, e farli stancare poteva essere l’atteggiamento giusto per fare dei punti. Poi Cacia è un grande giocatore, fa la differenza se viene messo nelle condizioni giuste“.