Alle 18.00 a Kalmar si gioca Svezia-Italia Under 21, partita di ritorno dei playoff di qualificazione agli Europei 2013 di categoria in Israele. Si parte dall’1-0 per gli azzurri dell’andata a Pescara, grazie al gol di Ciro Immobile. Un risultato che non mette al riparo l’Italia da brutte sorprese, ma che ci lascia comunque in una buona posizione, soprattutto se riusciremo a segnare almeno una rete, anche se la priorità sarà mantenere imbattuta la nostra porta. Il c.t. Devis Mangia comunque molto probabilmente vorrà giocarsi fino in fondo questa partita, come è nella sua filosofia di gioco. In più abbiamo due giocatori come Insigne ed Immobile sempre in grado di sfruttare qualsiasi azione di gioco offensiva per tradurla in gol. Per parlare di questo match abbiamo sentito Alberto Malusci, campione europeo con la Nazionale Under 21 di Cesare Maldini nel 1992. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
Svezia-Italia che partita sarà? Una partita dove dovremo a tutti i costi fare risultato e penso che avremo tutte le possibilità per raggiungere l’obiettivo della qualificazione. E’ una buona Italia, in grado di giocare tranquillamente la sua partita fino in fondo.
Quale strategia di gioco bisognerà impostare? Credo che Mangia non sia un allenatore difensivista, non vorrà certamente fare catenaccio, ma giocarsi le sue chance. Fa parte del suo Dna di allenatore, già a Palermo aveva mostrato questa filosofia di calcio.
Insigne e Immobile saranno decisivi per qualificarci? Le loro doti tecniche di attaccanti sono evidenti, hanno qualità molto buone che fanno la differenza in un reparto offensivo. Penso che potrebbero essere già pronti anche per la nazionale maggiore.
De Luca, già pupillo di Mangia al Varese, potrebbe essere l’uomo in più? De Luca è un altro ottimo giocatore, che potrebbe risultare utile per le sorti dell’Italia in questa partita.
Se non subiremo gol la qualificazione sarà certa… Sì, è proprio così. Per fare bene nel calcio bisogna sempre partire da una buona difesa. E così sarà anche in quest’incontro con la Svezia.
Le condizioni ambientali potrebbero sfavorirci? No, per quello che ricordo quando giocavo io nell’Under 21, le condizioni ambientali non ci hanno mai impressionato più di tanto. Facevamo la nostra partita sempre tranquillamente, in tutta scioltezza. Il c.t. Cesare Maldini ci aiutava molto in questo.
Lei ha vinto un Europeo Under 21 nel 1992: cosa si prova a raggiungere un simile traguardo?
Tanta soddisfazione, una gioia immensa. E’ il risultato di due anni di lavoro, di un gruppo che poi raggiunge questo traguardo tutti assieme.
Il suo pronostico? Forza Italia, dico solo questo. Non voglio fare pronostici. Certo, se passassimo il turno…
(Franco Vittadini)