Finisce 0-0 una delle partite più brutte degli ultimi anni. Parma e Siena scelgono di non farsi del male, oppure ci provano e non ci riescono: resta il fatto che nessuna delle due squadre riesce a segnare, e naturalmente a rimetterci di più sono i ducali, che sprecano una grande occasione per trovarsi al sesto posto in classifica. Il Siena, a piccoli passi, rientra nel gruppione: adesso ha un solo punto di distanza dal Bologna penultimo, ma per salvarsi dovrà fare ben altro.
Forse impietoso: sta di fatto che Parma e Siena hanno offerto uno spettacolo brutto, anzi: non hanno offerto nulla. Troppo contratte le due squadre, troppo timorose di perdere punti, di fatto si è trattato di una fase di studio durata 90 minuti. Alla fine a prevalere sono stati gli sbadigli, e lo 0-0 è il risultato più giusto perchè oggi nè Parma e Siena avrebbero meritato i tre punti.
Forse è stata la squadra che ci ha provato di più alla lunga, ma decisamente il Parma avrebbe potuto e dovuto fare ben altro per prendersi i tre punti. Incredibile l’occasione sciupata dai ducali, che non centrano i tre punti in un turno nel quale in un solo colpo avrebbero potuto staccare il Catania e superare la Roma. Invece, pur se la classifica resta buona il grande salto non c’è stato.-
D’accordo, era fuori casa ed è riuscito nell’impresa di non prendere gol e di uscire con un punto da un campo comunque difficile; ma la squadra di Cosmi è partita con sei punti di penalizzazione e in campo dovrebbe mettere il doppio del furore rispetto alle avversarie, A volte è riuscito e sono arrivate le vittorie, a volte – come in questo caso – a prevalere è la fase difensiva.
Partita nella quale succede il nulla cosmico: si adegua alla situazione, anche se è costretto a tirar fuori quattro cartellini. Prova sufficiente.
Nessuna parata di rilievo, ordinaria amministrazione.
Dietro non deve mai intervenire, davanti ci prova ma senza esagerare.
Poco impegnato, ci vuole ben altro per metterlo in difficoltà.
Ne ha viste tantissime per essere messo in crisi da attaccanti che non attaccano.
( Poco, pochissimo, un altro giocatore rispetto a quello brillante visto contro la Roma)
Dovrebbe spingere, è costretto a farlo Zaccardo al suo posto.
Ancora una volta è costretto a fare l’interno di centrocampo, ancora una volta non lascia tracce.
Ha il compito di impostare l’azione: è un altro tipo di giocatore, affonda nelle difficoltà in una gara semplice.
( Più incontrista che altro, se deve costruire gioco soffre. E infatti ha sofferto)
Meno peggio di alcuni suoi compagni, quantomeno ci mette inserimenti e grinta, ma non lascia il segno sulla gara.
Un altro che dovrebbe dare superiorità numerica correndo sulla fascia e invece finisce per girare a vuoto.
Un velocista che non se ne va in velocità, ma almeno cerca di rimanere nel vivo del gioco.
Quando gioca così è inutile: non becca palla, alla Juventus ricordano bene questa sua versione. (80′)
Pagella uguale a quella di Mirante: anche per lui giornata in ufficio senza sussulti.
Tranquillo, con Amauri che non punge e Biabiany che corre a vuoto.
Comanda il reparto senza dover soffrire una singola volta.
Piede più educato dei compagni di reparto, lo fa vedere in qualche occasione e si prende mezzo voto in più.
Spinge veramente poco, preferendo rimanere in zona per coprire eventuali falle.
La voglia e la grinta non gli sono mai mancate, questa volta però sembra accusare la fatica.
Scompare subito dal radar della gara e non lo si vede più.
Prova incolore, sbaglia molti palloni e raramente entra nel vivo del gioco.
Ex spuntato: avrebbe il talento per cambiare il passo della squadra, non lo usa.
( Non ci si accorge della sostituzione con Valiani: non lo si vede)
Sfortunato: deve uscire a fine primo tempo
( Altro giocatore che scompare subito, fagocitato dalla pochezza della partita)
Partita che non fa per lui: non gli arrivano palloni, alla fine si adegua alla mediocrità (88′ BOGDANI sv)
Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli (dal 1′ s.t. Belfodil); Rosi, Marchionni, Musacci (dal 23′ s.t. Acquah), Parolo, Gobbi; Biabiany; Amauri (dal 34′ s.t. Sansone). (Pavarini, Bajza, Fideleff, Benalouane, MacEachen, Morrone, Ninis, Palladino, Pabon). All.: Donadoni.
Pegolo; Neto, Contini, Felipe; Angelo, Vergassola, Bolzoni, Del Grosso; Valiani (dal 22′ s.t. Mannini), Reginaldo (dal 43′ p.t. Sestu), Calaiò (dal 44′ s.t. Bogdani). (Farelli, Campagnolo, Dellafiore, Rubin, Coppola, Verre, Mannini). All.: Cosmi.
Celi.